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Cronache
Arcelor 'restituisce' 10.777 lavoratori. Tre ore di confronto col governo

Terminato dopo tre ore circa l'incontro a palazzo Chigi tra il governo e i vertici di ArcelorMittal che ha annunciato di volere lasciare l'acciaieria ex Ilva di Taranto. Hanno partecipato al vertice insieme al premier Giuseppe Conte ben sei ministri: Stefano Patuanelli, Nunzia Catalfo, Roberto Gualtieri, Teresa Bellanova, Roberto Speranza e Giuseppe Provenzano. Per l'azienda invece sono stati presenti il proprietario Lakshmi Mittal e il figlio Aditya Mittal. Mentre era assente Lucia Morselli, neo amministratrice di Arcelor Mittal Italia. 

Secondo quanto si apprende da palazzo Chigi sulla vicenda è in programma una conferenza stampa subito dopo il Consiglio dei ministri, convocato alle 17. 

ArcelorMittal, il piano del governo: sì a tutele penali, ma niente esuberi

Dopo le prime reazioni scomposte, il fronte politico di maggioranza si è ricompattato in vista del vertice. Come scrive Repubblica, un primo punto fermo di Conte è che non si può parlare di 5 mila esuberi, come ventilato. Tutti hanno poi finito per riconoscere che non è una scelta saggia dare ad ArcelorMittal "l'alibi" del venir meno dello scudo legale (saltato definitivamente con l'ultimo decreto Imprese) per fare armi e bagagli e lasciare l'Italia.

A.Mittal: Bentivogli (Fim), al via sciopero a Taranto

Dopo l'avvio della procedura di cessione comunicata da ArcelorMittal, la Fim-Cisl proclama lo sciopero dalle ore 15 di oggi a partire dallo stabilimento ex Ilva di Taranto. Lo fa sapere il segretario generale, Marco Bentivogli.

ArcelorMittal, Provenzano: "Improprio parlare di scudo, lavoriamo a norma generale"

"E' improprio parlare di scudo e di immunità. Noi stiamoragionando su una norma generale e astratta, che superi il vaglio dicostituzionalità e che sancisca un principio semplice e cioè: chiinquina paga ma chi deve attuare un piano ambientale non può rispondereper colpe altrui o del passato". Lo ha detto il ministro per il Sud Peppe Provenzano arrivando a palazzo Chigi per l'incontro con i vertici di Arcelor Mittal sull'ex Ilva di Taranto. "Questo vale per l'ex Ilva madeve valere dove c'è un'azienda che vuole coniugare industria eambiente. Questa è la partita che ci giochiamo a Taranto e che vale pertutto il Sud e per tutta l'Italia", ha aggiunto Provenzano.

ArcelorMittal: la lettera di "restituzione" impianti e 10.777 addetti 

E' di otto pagine la lettera con cui ArcelorMittal comunica e formalizza ai sindacati e alle rsu la procedura di riconsegna a Ilva in amministrazione straordinaria di stabilimenti, impianti e personale dell'ex Ilva. I dipendenti sono 10.777 in totale di cui 8.277 a Taranto. I siti produttivi coinvolti sono Taranto, Genova, Novi Ligure, Milano, Racconigi, Paderno Dugnano, Legnano, Marghera, piu' altre tre societa. La lettera e' datata 5 novembre, giorno in cui l'ad Morselli ha comunicato la scelta fatta ai sindacati di Taranto. "Con la presente comunicazione - scrive l'azienda - le scriventi societa'", il riferimento e' anche alle altre aziende della galassia ex Ilva, "comunicano alle organizzazioni sindacali , ai sensi e agli effetti dell'art. 47 della legge 492/90,la retrocessione alle societa' Ilva per effetto della comunicazione di cessazione ed in esecuzione di quanto previsto dall'articolo 27 del contratto dei rispettivi rami di azienda unitamente al trasferimento dei relativi dipendenti ex art. 2012 del Codice Civile". "La retrocessione dei rami di azienda ed il conseguente trasferimento dei dipendenti alle societa' concedenti avverra' entro 30 giorni dalla data del recesso di AmInvestco. I rapporti di lavoro dei dipendenti verranno trasferiti alle societa' concedenti".

ArcelorMittal: presidio davanti a fabbrica e vertice a Palazzo Chigi

Si tiene questa mattina a Taranto, al'esterno della direzione dell'ex Ilva, ora ArceloMittal, il presidio di protesta promosso dai sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per la crisi dell'acciaieria e soprattutto per seguire l'evolversi della situazione visto che stamattina il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ricevera' a Palazzo Chigi i vertici di ArcelorMittal. Si tratta della multinazionale che ha acquisito l'ex Ilva con una gara a giugno 2017 ed e' subentrata nella gestione, all'amministrazione straordinaria, a novembre 2018 assumendo 10.700 persone dall'ex Ilva di cui 8.200 a Taranto. Lunedi', pero', ArcelorMittal ha notificato ai commissari la volonta' di recedere dal contratto adducendo una serie di ragioni tra cui il venir meno della immunita' penale sul piano ambientale, soppressa dal decreto Imprese ora divenuto legge; la situazione dell'altoforno 2, che rischia di fermarsi per intervento della magistratura e trascinarsi anche gli altiforni 1 e 4, lasciando cosi' la fabbrica senza impianti per la produzione di ghisa che poi viene trasformata in acciaio; e infine il clima ostile da parte delle istituzioni, locali e non.

Ieri i legali di ArcelorMittal hanno depositato contro i commissari, al Tribunale di Milano - sede legale della societa' siderurgica - un atto di citazione dove dicono fra l'altro che anche il ripristino dell'immunita' penale non sarebbe sufficiente perche' esistono diverse altre criticita' che rendono impossibile eseguire il contratto di acquisizione, mentre questa mattina ArcelorMittal fara' partire la procedura tecnica con cui riconsegna alla stessa amministrazione straordinaria sia gli impianti che gli stabilimenti e il personale assunto. La procedura non si conclude oggi ma avra' un suo iter e l'azienda ha detto che sin quando rimarra', mandera' comunque avanti gli impianti, assicurera' la manutenzione e retribuira' il personale dipendente. E' stato l'ad Morselli a ufficializzare l'avvio di questa procedura incontrando ieri sera i sindacati metalmeccanici provinciali a Taranto. Insieme al presidio all'esterno della fabbrica, e' riunito in seduta permanente anche il consiglio di fabbrica cui tocchera', in base all'evolversi della situazione e di cosa accadra' oggi a Palazzo Chigi, decidere o meno eventuali, ulteriori iniziative.

ArcelorMittal: Fiom Cgil, azienda stava preparando uscita da maggio

“ArcelorMittal stava preparando la fuoriuscita dall’ex Ilva almeno da maggio scorso”. Lo dichiara ad Agi Francesco Brigati, di Fiom Cgil Taranto, mentre da questa mattina è in corso, all’esterno della direzione del siderurgico, sulla statale per Bari, il presidio sindacale dei delegati dell’acciaieria e delle imprese dell’indotto-appalto. Non ci sono blocchi stradali. La zona è anche vigilata dalle forze di polizia. “Ieri sera, quando abbiamo incontrato l’ad Morselli - spiega Brigati -, le ho detto che non è possibile che abbiano deciso tutto negli ultimi giorni. Perché se si prende la lettera inviata ai commissari straordinari di Ilva lunedì scorso, dove appunto si annuncia l’uscita dal contratto, ebbene già lì si fa riferimento a precedenti comunicazioni di maggio e giugno scorsi. Ho chiesto alla Morselli di chiarirci cosa c’è scritto in quelle comunicazioni. L’ad si è riservata di dircelo, affermando di non saperlo perché allora non era in azienda”.

Per Brigati, “una trattativa, a partire dal confronto di oggi col premier Conte, non è da escludere. C’è una frase indicativa di Morselli, pronunciata ieri sera al tavolo - riferisce il sindacalista Fiom -, ovvero resteremo qui sin quando una soluzione sarà possibile. Vedremo quindi quello che accadrà nelle prossime ore. Il presidio di Taranto è in contatto con i vertici nazionali metalmeccanici che a loro volta sono in contatto sia con Palazzo Chigi che col Mise”. “A Morselli ieri ho detto che i lavoratori se non stanno festeggiando il fatto che ArcelorMittal vada via, poco ci manca - aggiunge Brigati -. Voi come azienda nell’arco di un anno vi siete fatti odiare, avete rotto ogni rapporto con la città. Ma vi pare possibile, ho detto loro - aggiunge Brigati -, che se un sindaco evidenzia che ci sono gravi aspetti sanitari che attengono la salute dei cittadini e chieda quindi il riesame dell’Aia, questo non si debba fare? Perché ArcelorMittal ostacola la Valutazione preventiva del danno sanitario? Perché l’azienda ha impugnato al Tar il riesame dell’Aia? L’azienda in quest’anno ha commesso errori gravi. Per non parlare dell’ultima cosa: ci presentano lunedì il nuovo capo del personale, Ferrucci, in contemporanea parte la lettera di disimpegno ai commissari, e Ferrucci non ci dice nulla perchè, pare, non sapesse nulla. Davvero assurdo - conclude Brigati - però questo è il modus operandi di ArcelorMittal”. 

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