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Cronache
Arluno fortino della cocaina. Auto, sim, complici a Malpensa. LE CARTE

ARLUNO, VIAGGIO NEL IL FORTINO DELLA COCAINA IN ITALIA

Civico 51, Via Martiri della Libertà, Arluno. E' da questo piccolo paese della provincia di Milano che partiva gran parte della droga pronta per essere smerciata per Lombardia e Nord Italia. In una piccola corte "blindata", alla quale si arriva tramite una strada che era perennemente controllata, era situata la vera e propria "industria" della cocaina. Ed è questo il luogo fulcro dell'operazione, raccontata in anteprima da Affaritaliani.it, che ha portato a 21 ordini di cattura e 19 arresti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, e di numerosi episodi di traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

ARLUNO LUOGO STRATEGICO

Lo stabile era utilizzato come deposito per il carico e scarico della droga nascosta nel doppiofondo di automobili: sempre qui, secondo gli investigatori, gli indagati attendevano l'arrivo delle vetture. Si tratta di un luogo strategico, spiegano i carabinieri, che ben si presta a tale utilizzo in quanto particolarmente appartato e dotato di un unico accesso da una stradina stretta a fondo chiuso facilmente controllabile. Il sodalizio radicato ad Arluno e collegato alla cosca dei Gallace di Guardavalle.

I TENTACOLI DEL CLAN SULL'AEROPORTO DI MALPENSA

All'interno dell'associazione ciascuno aveva un ruolo: tra gli arrestati, 20 italiani e un colombiano di cui tre donne, ci sono coloro che l'accusa considera i 'capocordata', ovvero collettori di denaro, interlocutori con i fornitori stranieri e organizzatori del trasporto. Quest'ultimo, da quanto emerso, sarebbe dovuto avvenire in aereo. Uno degli arrestati è infatti dipendente di una compagnia aerea in grado di accedere all’interno dell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa. Per creare un piano che facilitasse il trasporto e l’arrivo della droga l'uomo ha ricevuto, assieme a un complice, 3mila euro. In particolare, il complice della cosca attivo a Malpensa è un dipendente della compagnia aerea Neos spa, il quale avrebbe agito con la complicità del dipendente di un'azienda aeronautica. Tra luglio e settembre del 2016 i due dipendenti di società che operano nello scalo aeroportuale si incontrano diverse volte con gli uomini del clan per ricevere telefoni “sicuri” con i quali comunicare, consegnare disegni di aerei per individuare le parti in cui occultare lo stupefacente, organizzare l’uscita del carico di cocaina dall’aeroporto. E uno dei due uomini "di Malpensa" dimostra di conoscere bene gli esponenti del clan finiti in carcere e che li hanno pagati.

SIM USA, AUTO CON DOPPIOFONDO, RETE DI OFFICINE E CARROZZERIE

I particolari dell'inchiesta fanno capire quanto fosse organizzata questa banda. Gli uomini della banda usavano autovetture infatti munite di doppiofondo solitamente intestate a soggetti incensurati solitamente intestate a soggetti incensurati ma comunque riconducibili al gruppo, così come accertato dai sequestri avvenuti il 26 settembre ed il 20 novembre 2015, nonché di una rete di officine e carrozzerie in grado di effettuare le modifiche strutturali ai mezzi e le bonifiche per rintracciare la presenza di microspie. Inoltre venivano utilizzati telefoni Blackberry a cui venivano associate delle schede sim statunitensi munite di un software che permette di criptare e rendere dunque non intercettabile il contenuto delle comunicazioni e anche di di cancellare da remoto le conversazioni in caso di intervento delle forze dell'ordine. 

In una delle intercettazioni trascritte nell'ordinanza, ce n'è una nella quale uno degli arrestati spiega il funzionamento del sistema telefonico: 

Questo non funziona da telefono, allora questo è perché questo te l'ho già detto l'altra volta è con questo telefono, la mia email parte e va in un server che è situato a Cuba per dire... Lo trasmette e lo manda criptato al tuo, il tuo lo apre e lo legge, anche se sono attaccati, hai capito? ed ancora questi qui non hanno telefono non hanno fotocamera, non hanno niente, non puoi fare una foto non puoi parlare, non c'è microfono non c'è niente. Sono già preparati per questo, mandano solo le email e ogni sei mesi tu devi rinnovarlo e costano... Ma va, ma scherzi, arrivano dal Canada".

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