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Cronache
Attentati in Spagna/ La polizia ha ucciso Younes, il fuggitivo

È terminata la fuga di Younes Abouyaaqoub, l'unico componente della cellula islamista riuscito a scappare dopo la strage sulla Rambla. È stato ucciso in un'operazione della polizia catalana avvenuta nel primo pomeriggio a Subirats. Quando è stato raggiunto dagli agenti aveva indosso una cintura esplosiva, che poi si è rivelata falsa. Il 22enne di origini marocchine era ricercato in tutta Europa, gli inquirenti non hanno dubbi sul fatto che fosse lui al volante del furgone che ha seminato la morte sul viale nel cuore di Barcellona.

Ad avvisare la polizia della presenza di "una persona sospetta" in un benzinaio di Subirats è stata una donna. Ha detto che sembrava volesse fuggire attraverso i vigneti e all'arrivo degli agenti avrebbe urlato "Allahu akhbar", poi è stato colpito a morte. La conferma dell'identità è arrivata con l'esame delle impronte digitali dopo che stando a fonti di polizia riportate dal El Pais, il riconoscimento facciale aveva indicato trattarsi del jihadista in fuga. Anche il ministero degli Interni catalano ha confermato che si tratta di Abouyaaqoub.

Il quotidiano La Vanguardia aveva inizialmente diffuso la notizia del suo arresto nella località catalana di Sant Sadurnì D'Anoia, a una cinquantina di chilometri da Barcellona. Poco dopo altri media avevano parlato dell'uccisione di un uomo con indosso una cintura esplosiva proprio a Subirats, località attaccata a Sant Sadurnì D'Anoia. Dopo avergli sparato gli agenti hanno utilizzato un robot-artificiere per avvicinarsi al corpo, ma la cintura esplosiva era falsa come quelle che indossavano i membri del commando jihadista uccisi a Cambrils.

El Pais ha pubblicato un'immagine tratta dalle telecamere di sorveglianza all'interno del mercato della Boqueria, sulla Rambla. Si vede un giovane con occhiali da sole: Younes Abouyaaqoub. Non corre, cammina. Secondo la ricostruzione, una volta fuori della Boqueria, Abouyaaqoub avrebbe attraversato la città fino alla zona universitaria. Un tragitto non lineare, il tipico dedalo di viuzze e deviazioni che potrebbe tracciare sulla mappa chi vuole scomparire. Percorso in circa un'ora e mezza, più o meno il tempo trascorso tra la strage sulla Rambla e l'assassinio di Pau Perez. Ufficialmente la 15esima vittima della Rambla. Il terrorista se lo sarebbe trovato davanti mentre parcheggiava e non gli avrebbe neanche dato il tempo di scendere dall'auto: un fendente letale, il corpo di Perez gettato nella parte posteriore del veicolo e Abouyaaqoub che si mette al volante. Sulla Diagonal, una delle arterie principali della viabilità di Barcellona, si sarebbe quindi imbattuto in uno dei posti di blocco della polizia. Dopo averlo forzato, ferendo un agente, avrebbe proseguito la corsa in auto per altri tre chilometri, fino a Sant Just Desvern. Dove, abbandonato il veicolo, si sarebbe dissolto nel nulla.

Quattro giorni dopo il giovedì del terrore e allo scadere dei tre giorni di lutto nazionale, autorità catalane, spagnole e vertici della polizia hanno delineato con precisione lo stato delle indagini. I Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, hanno diffuso un identikit e 4 foto di Younes Abouyaaqoub: alto un metro e 80, pelle scura, capelli corti e forse con la barba, l'uomo viene definito "pericoloso e probabilmente armato". Il ministro degli interni del governo spagnolo, Juan Ignacio Zoido: la sua cattura, è la "priorità centrale" di tutte le forze di sicurezza spagnole.

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barcellona ucciso
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