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Cronache

C’era persino un gruppo di scout in pantaloncini e fazzoletto al collo, insieme ad associazioni, alcuni esponenti di partiti - in particolare del Partito Comunista - nel corteo indetto dalla Filt Cgil in contemporanea con il presidio organizzato dal collettivo autonomo dei lavoratori portuali, questa mattina, contro l’arrivo della nave Cargo Bahri Yanbu, attraccata alle 6 circa nel porto di Genova, al terminal Gmt. L’obiettivo dei manifestanti, un centinaio, non era quello di bloccare lo scalo, ma impedire le attività della nave che trasporta materiale bellico.

“Stop ai traffici di armi, guerra alla guerra” è lo striscione dei portuali. “Vogliamo segnalare all’opinione pubblica nazionale e non solo che, come hanno già fatto altri portuali in Europa, non diventeremo complici di quello che sta succedendo in Yemen” avevano spiegato in una nota ieri i segretari Filt Cgil Enrico Ascheri ed Enrico Poggi. Non è escluso in mattinata un incontro con il prefetto Fiamma Spena per approfondire la situazione.

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