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Cronache
Barcellona, ecco i nomi dei jihadisti

L'attentato di Barcellona e quello successivo di Cambrils sono collegati e riconducibili a una cellula islamista che preparava da tempo un'azione di portata ancora più grande. Lo ha affermato in conferenza stampa il portavoce della polizia catalana, Josep Lluis Trapero. "L'ipotesi attualmente allo studio della polizia - ha affermato - è che i terroristi stessero preparando da tempo uno o più attentati orbitando intorno alla casa di Alcanar" saltata in aria mercoledì scorso. Lì la cellula, secondo la pista investigativa, preparava il materiale esplosivo da utilizzare negli attacchi. La deflagrazione avrebbe privato la cellula di quelle bombole di gas adattate a bombe, costringendola a rivedere il suo piano.

Il portavoce ha precisato che tre dei cinque terroristi uccisi a Cambrils sono stati identificati. Non l'autista del furgone piombato sulla gente a passeggio lungo la Rambla di Barcellona. Che potrebbe essere in fuga ma, ha spiegato ancora Trapero, "anche essere tra i cinque uccisi a Cambrils. Non ne abbiamo ancora la prova, ma diversi indizi sì". Il più forte sospettato quale autore materiale dell'irruzione sulla Rambla alla guida del furgone è il 17enne Moussa Oukabir. Secondo fonti qualificate, il giovane di origini marocchine sarebbe in realtà tra i terroristi uccisi a Cambrils e per la conferma ufficiale si attende il risultato delle analisi biometriche. La polizia è ancora al lavoro per determinare l'esatto numero dei componenti della cellula, che potrebbe aver contato tra i 9 e i 12 affiliati. Considerando i 5 terroristi uccisi a Cambrils, i 4 arrestati (tre di nazionalità marocchina e uno spagnolo) e l'autista del furgone, se ancora in fuga e non tra i terroristi uccisi a Cambrils. La polizia catalana è alla ricerca di quattro fuggitivi: oltre a Moussa Oukabir, Mohamed Hychami, Younes Abouyaaqoub e Said Aallaa.

Tra le 14 vittime ci sono due italiani, uccisi sulla Rambla di Barcellona. E tre i connazionali feriti su un totale di 130 per 34 nazionalità diverse. I due italiani uccisi sulle Ramblas nel raid terroristico di ieri pomeriggio rivendicato dall'Isis sono Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, e Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa, provincia di Vicenza, laureato in ingegneria energetica che si trovava nella città catalana con la ragazza, Marta Scomazzon, in ospedale ma non in gravi condizioni, con un piede e un gomito fratturati. "Aiutatemi a riportarlo a casa. Vi prego", ha postato su Facebook la sorella di Luca, Chiara. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio di cordoglio a Felipe VI, Re di Spagna. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in un tweet esprime la sua vicinanza alle famiglie dei due italiani uccisi: "#Barcellona Italia ricorda Bruno Gulotta e Luca Russo e si stringe attorno alle loro famiglie. La libertà vincerà la barbarie del terrorismo". Un minuto di silenzio solenne è stato osservato in Plaza de Catalunya a Barcellona per le vittime dell`attacco, presenti lo stesso re Felipe VI e il capo del governo Mariano Rajoy. In Spagna sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale. Domenica a Barcellona sarà celebrata, anche in italiano, una messa in suffragio delle vittime nella Sagrada Familia, la cattedrale di Antoni Gaudì che è uno dei simboli di Barcellona.

Il collegamento tra gli attentati. Il legame tra gli attentati di Barcellona e Cambrils sarebbe dunque la casa nel comune di Montecarlo de Alcanar Platja, 110 chilometri a sud di Tarragona e una novantina a sud di Cambrils, saltata in aria mercoledì. Si era pensato a una fuga di fas, invece tra quelle mura la cellula preparava il materiale esplosivo. Nel progetto originario, i terroristi avrebbero voluto portare a Barcellona il furgone carico di bombole per farlo esplodere tra la folla. Ma la deflagrazione di Alcanar e la perdita del materiale avrebbe costretto la cellula a modificare i piani.

Al momento dell'esplosione in casa c'erano due uomini. Uno è morto, l'altro, rimasto ferito, dopo gli attentati è stato interrogato. L'uomo, originario dell'enclave spagnola di Melilla, in Marocco, si è rifiutato di rispondere alle domande ed è stato arrestato. La violenta esplosione di Alcanar aveva causato sette feriti tra gli abitanti delle abitazioni vicine: tra questi, secondo quanto riporta il sito Diari de Tarragona, "quattro francesi, un italiano, un marocchino e uno spagnolo". Il sindaco di Alcanar, Alfons Montserrat, ha riferito che ieri sera una scavatrice inviata per rimuovere le macerie ha causato accidentalmente una seconda esplosione nella quale sono rimasti feriti sei agenti dei Mossos d'Esquadra (uno dei quali è grave), due vigili del fuoco e il ruspista. Secondo El Periodico, tra le macerie della casa crollata sono stati trovati documenti che riletti ora consentono di stabilire il collegamento con la strage di Barcellona.
 
La caccia all'uomo. Il più forte sospettato quale autista del furgone che si è scagliato sulla folla inerme sulla Rambla è il 17enne Moussa Oukabir, arrivato in Spagna da una settimana (Il suo profilo Facebook è stato messo offline). Dopo aver travolto i passanti ed essersi schiantato contro un chiosco, si sarebbe dileguato con il volto semicoperto da un berretto. Ma è giallo sulla sua sorte: secondo alcune fonti, sarebbe scappato a piedi e tuttora ricercato, secondo il capo della polizia, sarebbe stato ucciso nella sparatoria di ieri a Cambrils. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, 28 anni, l'uomo che s'è recato alla polizia per dire che il fratello minore gli avrebbe rubato i documenti per poter noleggiare nella località di Santa Perpetua de la Mogoda due furgoni, uno utilizzato nell'attacco a Barcellona. L'altro ritrovato in serata a Vic, a nord del capoluogo catalano. Ma i poliziotti non gli hanno creduto e lo hanno arrestato. Secondo quanto confermato da fonti ufficiali marocchine, i due fratelli avevano doppia nazionalità, marocchina e spagnola. Al momento non è noto se i due siano nati in Marocco o in Spagna, anche se è certo che da molti anni vivessero in Catalogna. Nella sua fuga, l'autista del furgone potrebbe aver rubato un'auto uccidendone il proprietario a coltellate, che sarebbe quindi la quindicesima vittima degli attentati. L'auto ha quindi ha forzato un posto di blocco sulla Diagonal ferendo un agente, quindi il conducente avrebbe proseguito a piedi. Per ora la polizia della Catalogna non mette l'accaduto in relazione agli attentati di Barcellona e Cambrils. Secondo Trapero, gli investigatori non hanno per ora trovato elementi che vincolino la persona uccisa o il mezzo con i membri della rete terrorista. Le autorità, quindi, indagano sui fatti in modo "parallelo" rispetto agli attentati, ha aggiunto Trapero.

Al momento, dunque, sono quattro le persone arrestate perché collegate in qualche modo agli attentati. Il primo è Driss Oukabir, fratello di Moussa. Residente a Ripoll, Driss è stato fermato quando si è presentato al commissariato per fare la denuncia di furto dei suoi documenti, utilizzati per noleggiare due furgoni. Il secondo arrestato è un cittadino di Ceuta - enclave spagnola in Marocco - che è stato fermato a Cambrils poco dopo il conflitto a fuoco nel quale sono stati uccisi cinque terroristi: sarebbe il fratello dell'uomo che era alla guida dell'auto lanciata contro la folla sul lungomare della località turistica. Il terzo sottoposto a fermo è l'uomo rimasto ferito nell'esplosione di Alcanar, identificato come Mohamed Houli, di 21 anni, marocchino. Il quarto, arrestato a Ripoll, sarebbe un conoscente dei fratelli Oukabir. Nessuno di questi, precisa la polizia, può essere collegato direttamente all'attacco di Barcellona.

L'attacco di Cambrils - Una donna è la 14ma vittima degli attacchi terroristici, non sopravvissuta alle ferite riportate dopo essere stata travolta dall'auto dei terroristi a Cambrils, che ha causato il ferimento di almeno altre cinque persone e di un agente di polizia. Bilancio che sarebbe stato ben più grave e se l'auto dei terroristi non fosse stata intercettata da una pattuglia dei mossos d'esquadra, la polizia catalana.Intorno a mezzanotte l'Audi A3 con a bordo gli attentatori ha imbucato a tutta velocità il lungomare della cittadina balneare, travolgendo diverse persone prima di essere bloccata dagli agenti.

Nel conflitto a fuoco sono stati uccisi cinque terroristi (quattro sul posto, una volta usciti dall'auto, dallo stesso agente, il quinto aveva cercato di allontanarsi e nella fuga aveva colpito un passante con un coltello prima di essere abbattuto da un altro poliziotto). I terroristi indossavano delle cinture imbottite, ma gli artificieri hanno accertato che erano finte. Una sesta persona collegata all'attacco è stata arrestata più tardi per le strade della cittadina.

 

LA CRONACA

Barcellona: 14 morti, 13 sulla Rambla e uno a Cambrils

Sale a 14 in totale il numero dei morti degli attentati jihadisti in Catalogna: 13 sono le vittime sulla Rambla di Barcellona, di cui molti non spagnoli, mentre e' deceduto uno dei feriti nell'attacco di Cambrils, una donna raggiunta da colpi d'arma bianca. 

Barcellona: seconda vittima italiana e' del Trevigiano

La seconda vittima italiana e' di Bassano del Grappa, provincia di Treviso. Il suo nome sarebbe Luca Russo. Lo apprende l'AGI.

Barcellona: Farnesina, due morti italiani

Nella strage di Barcellona sono morti due italiani. Lo ha detto il capo dell'unita' di crisi della Farnesina, Stefano Verracchia. Le due vittime italiane sono state confermate al ministero degli Esteri dalle autorita' spagnole. Verracchia non ha fornito i nomi dei due italiani uccisi. 

Barcellona: antiterrorismo, cellula composta da 12 persone

La cellula responsabile della strage di Barcellona e' composta da 12 persone. Lo riferisce El Pais citando fonti dell'antiterrorismo spagnolo.

Il ricercato e' Moussa Oukabir, radicalizzato da poco

La polizia catalana ha confermato che l'uomo ricercato per l'attentato di Barcellona e' Moussa Oukabir. L'uomo era alla guida del furgone che ha fatto strage sulla Rambla. El Periodico ha diffuso una foto del giovane, che e' residente a Ripoll, a nord di Barcellona (dove sono stati arrestati due uomini) e si e' radicalizzato negli ultimi mesi. Come gli altri componenti della cellula, che per questo sono difficili da intercettare, riferisce la polizia.

Barcellona: datore lavoro conferma morte Bruno Gulotta

Il datore di lavoro di Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, ha confermato all'AGI la morte dell'uomo nell'attentato di Barcellona. Gulotta lavorava alla Tom's Hardware Italia. Il country manager, Robero Buonanno: "La notizia ci e' giunta all'improvviso ieri sera. Il collega e amico e' stato travolto e ucciso da un infame terrorista. Era li' in ferie con la compagna e i due figli".

Barcellona: dimessi 2 feriti italiani, altro non grave

Due dei tre italiani feriti a Barcellona sono stati gia' dimessi, mentre il terzo non e' grave. Lo ha comunicato l'ambasciatore Stefano Sannino, intervistato da a Rai News 24.

3 arresti, uno a Cambrils, ma killer in fuga

Ci sono al momento tre arresti legati alla strage di ieri a Barcellona e all'attacco avvenuto nella notte a Cambris, nella provincia catalana di Tarragona, ma e' ancora in fuga l'autore materiale della strage sulla Rambla. Lo riferisce La Avanguardia, spiegando che a Cambrils e' stato arrestato un cittadino di Ceuta legato all'esplosione avvenuta all'alba di giovedi' a Alcanar (Tarragona) in una abitazione in cui venivano confezionati esplosivi; il secondo e' Driss Oukabir Soprano, di origine marocchina, arrestato dopo essersi presentato in un commissariato assicurando di aver subito un furto di documenti poi usati per noleggiare il furgone usato sulla Rambla: l'uomo ha precedenti per abusi sessuali; la terza persona e' stata arrestata ad Alcanar ed e' un uomo collegato alla casa dove si confezionavano esplosivi. I Mossos d'Esquadra precisano che nessuno degli arrestati era alla guida del furgone che ha fatto strage a Barcellona e quindi nessuno di essi e' legato direttamente all'attentato. Ieri i sospetti sono caduti su Moussa Oukabir, fratello di Driss, 18 anni, marocchino, arrivato in Spagna da una settimana. Il suo profilo facebook e' stato messo offline.

I 5 di Cambrils avevano cinture esplosive,forse false 

I cinque terroristi di Cambrils avevano cinture esplosive. Lo hanno riferito sia El Pais che La Avanguardia. La stessa notizia e' stata riferita da El Periodico, ma quest'ultimo quotidiano aggiunge che probabilmente le cinture esplosive erano false

Legami con esplosione in casa magrebini a Alcanar

L'attentato di ieri pomeriggio a Barcellona e' collegato ad una esplosione avvenuta mercoledi' notte in una casa nel comune di Montecarlo de Alcanar Platja, 110 chilometri a sud di Tarragona e una novantina a sud di Cambrils, dove nella notte si e' verificato un secondo attacco con l'uccisione di cinque terroristi. Lo ha confermato al quotidiano El Periodico il capo dei Mossos d'Esquadra, Josep Llluis Trapero, aggiungendo che nell'esplosione ad Alcanar un uomo e' morto mentre maneggiava bombole di gas e un'altro e' rimasto ferito ed e' stato arrestato. Secondo i vicini, nella casa abitavano due fratelli magrebini. Ieri Trapero aveva confermato l'arresto di due persone, un marocchino - senza precisare se si tratti del 18enne Moussa Oukabir, fratello minore del 28enne Driss, inizialmente indicato come il colpevole ma che si e' presentato alla polizia denunciando il furto dei documenti - e un secondo marocchino di Mellila, l'enclave spagnola in Marocco. Ad Alcanar, nel luogo dell'esplosione, sono state trovate almeno 20 bombole. L'uomo ferito e' stato ricoverato nell'ospedale Virgen de la Cinta. Secondo El Periodico, documenti trovati nell'abitazione hanno consentito di stabilire il collegamento con la strage di Barcellona. I Mossos d'Esquadra hanno interrogato il ferito, originario di Melilla. L'uomo si e' rifiutato di rispondere alle domande ed e' stato arrestato. Il sindaco di Alcanar, Alfons Montserrat, ha riferito che ieri sera una scavatrice ha causato accidentalmente una seconda esplosione tra le macerie dell'abitazione, nella quale sono rimasti feriti sei agenti dei Mossos d'Esquadra (uno dei quali e' grave), due pompieri e' un uomo che guidava il veicolo.

Auto su folla a Cambrils,7 feriti, 5 terroristi uccisi

Sei civili e un agente sono rimasti feriti e cinque terroristi sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia a Cambrils, 120 chilometri a sud di Barcellona, nella provincia di Tarragona, in un nuovo attacco poche ore dopo la strage sulla Rambla del capoluogo catalano. Due dei civili feriti sono in gravi condizioni. Lo ha riferito la polizia, mentre i servizi di mergenza parlano di un ferito in stato critico. I terroristi indossavano cinture esplosive. Secondo la versione fornita dal governo locale, intorno alle 2 del mattino un altro veicolo, una Audi A3, e' stato scagliato contro la folla con un bilancio fortunatamente meno pesante di quello di Barcellona. In seguito e' nata una sparatoria con la polizia, durante la quale 4 persone sono state uccise sul posto e una e' morta successivamente per le ferite riportate. Il poliziotto coinvolto e' ferito in modo lieve. Dopo aver investito i passanti, l'Audi si e' scontrata con un veicolo dei Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana, ed e' iniziata la sparatoria.

Tra le vittime un italiano di 35 anni

Il sito del Quotidiano Nazionale riferisce nella cronaca locale di Legnano che tra le 13 vittime dell'attentato di ieri a Barcellona, rivendicato da Isis, ci sarebbe anche un italiano di 35 anni di cui viene resa nota l'identita'. Al momento nessuna conferma sulla presenza di morti tra gli italiani dalla Farnesina. In serata fonti del ministero degli Esteri in serata avevano fatto sapere che "le verifiche sui connazionali sono ancora tutte in corso ma il rischio di eventuale coinvolgimento (di connazionali) c'e'". I lavori di accertamento della presenza di connazionali tra le vittime andra' avanti per tuta la notte. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha "disposto, dall'Ambasciata d'Italia a Madrid, una missione a rafforzamento del Consolato Generale, per supportare in ogni modo i nostri connazionali. A questo scopo, alcuni nostri uomini della Unita' di Crisi partiranno per Barcellona con il primo volo disponibile".

Barcellona: 2 arrestati ma non c'e' il killer

Tra i due sospetti arrestati dalla polizia spagnola non c'e' l'autore materiale dell'attentato di Barcellona. Lo ha dichiarato il maggiore della polizia catalano Josep Lluis Trapero, chiarendo che si tratta di "persone direttamente coinvolte nell'attentato ma nessuno dei due e' l'autista del furgone" schiantatosi sulla folla. Dalle parole di Trapero non e' pero' emerso se il killer sia ancora in fuga o sia stato ucciso. Infatti in totale erano tre i sospetti membri della cellula terroristica di Isis che oggi intorno alle 17 ha ucciso 13 persone e ne ha ferite oltre 100 facendo schiantare un furgone bianco sulla folla nell'area pedonale della Rambla. Due di questi sono stati arrestati ed uno e' stato ucciso dalla polizia in un conflitto a fuoco.

Barcellona: testimone italiano, sangue ovunque nella Rambla

 

"Eravamo passati dalla Rambla poco prima per andare in un museo. Abbiamo sentito le urla, la folla che scappava da ogni parte ed abbiamo iniziato a correre anche noi". Lo racconta all'AGI un 22enne italiano, Gianluca, in viaggio a Barcellona con la fidanzata. "Siamo rimasti bloccati li' fino ad un'ora fa. La cosa drammatica e' stata, oltre alla paura, vedere quei volti, di persone come noi, che non sapevano cosa e come fare. E poi, ritornando indietro, il sangue ovunque nella Rambla ed i corpi a terra. Non dimenticheremo mai cio' che abbiamo vissuto, adesso siamo riusciti a rientrare in hotel e siamo al sicuro". 

Barcellona: gov. Catalogna, il killer e' ancora in fuga

 L'autore dell'attenttao che oggi ha ucciso 13 persone e ne ha ferite un centinaia a Barcellona e' ancora in fuga. Tra i due sospetti arrestati dalla polizia spagnola non c'e' l'autore materiale dell'attentato di Barcellona. Lo ha dichiarato il maggiore della polizia catalano Josep Lluis Trapero, chiarendo che si tratta di "persone direttamente coinvolte nell'attentato ma nessuno dei due e' l'autista del furgone" schiantatosi sulla folla. In totale oltre i due arrestati, un marocchino ed uno spagnolo di Ceuta (l'enclave in Marocco) un terzo uomo e' stato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia ma senza legami con gli altri.  

Barcellona: testimone italiana, attentatore alla guida sorrideva

 

"Sorrideva...". Cosi' una testimone oculare italiana descrive il conducente-attentatore del furgone che ha falciato gente oggi pomeriggio sulla Ramblas di Barcellona. In collegamento con il Tg2, Rossella Petrella, in vacanza con un gruppo nella capitale catalana, ha raccontato quegli attimi drammatici: "Abbiamo visto arrivare il furgone, il conducente guardava e sorrideva, aveva la barba lunga". Poi tutti sono riusciti a rifugiarsi in un locale, in attesa di avere il via libera per rientrare in albergo. "E' stato terribile quello che abbiamo visto, non lo auguro a nessuno..", la testimonianza ulteriore della turista italiana. 

Isis rivendica l'attentato

L'Isis ha rivendicato l'attentato di Barcellona attraverso la sua 'agenzia' Amaq, definendo gli attentatori "soldati dello Stato islamico". Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web, pubblicando una immagine della rivendicazione in arabo.

Arrestato un secondo terrorista

Sono due le persone arrestate in relazione all'attacco di Barcellona: lo ha annunciato il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, in conferenza stampa. Le persone ricoverate in ospedale sono 80, "15 di loro in condizioni molto gravi".

Barcellona: furgone andava a 80 km/h, una corsa di 530 metri

Il furgone che ha travolto diverse persone oggi sulla Rambla a Barcellona procedeva a una velocita' di 80 km orari e ha percorso circa 530 metri prima di fermare la propria corsa. Il furgone era arrivato sulla passeggiata della citta' catalana da via Pelai e si e' fermato nell'area del Teatro Liceo. Secondo diversi testimoni, l'autista cercava di investire piu' pedoni possibile.

 

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