Battisti sfida ancora l'Italia: "Ma quale fuga, dovevo comprare del vino"
Cesare Battisti: "Il mio arresto era stato organizzato"
L'ex terrorista Cesare Battisti sfida ancora l'Italia
L'ex terrorista italiano dei Proletari armati per il comunismo (Pac), Cesare Battisti, sfida ancora una volta l'Italia e, intervistato dalla tv brasiliana Tribuna Tv, dichiara che "e' illegale riportarlo in Italia". L'uomo, condannato a 4 ergastoli e latitante da 36 anni, e' convinto infatti che "il decreto Lula non puo' essere revocato dopo cinque anni". Battisti era stato arrestato il 4 ottobre scorso a Corumba', al confine con la Bolivia. E' finito davanti al giudice con l'accusato di esportazione di valuta (aveva con se' circa 6mila dollari e 3mila euro).
Nell'intervista rilasciata al canale locale pero' ha spiegato: "Quei soldi non era solo miei, eravamo in tre e andavamo in Bolivia per pescare e fare acquisti. Dovevo comprare del vino. Siamo stati avvicinati gia' a 200 chilometri dalla frontiera, quando ci hanno fermati abbiamo avuto l'impressione che fosse tutto organizzato, ci stavano aspettando. Tutti i poliziotti erano felici di avermi arrestato, poi quando sono stato rilasciato mi sono sembrati molto tristi". Inoltre ha precisato che non stava fuggendo. "Non ho motivo di lasciare il Brasile, e' l'unico Paese in cui sono protetto e in Bolivia non conosco nessuno. Non e' vero che non posso lasciare il Paese. Non sono un rifugiato, sono un immigrato con un visto permanente, posso viaggiare all'estero ogni volta che voglio". Al momento Battisti e' a casa di alcuni amici sulla costa di San Paolo ma il suo progetto e' andare a vivere a Cananeia: "Sto costruendo una casa li'".