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Cronache
Beni confiscati, decide il sorteggio. “Dopo di noi” per gli autistici perde

Tra Dopo di noi e Guardia costiera, vince la Guardia costiera. Al sorteggio. Accade a Palermo, con uno dei tanti beni confiscati alla malavita, messi a bando dall'amministrazione comunale. Uno di questi beni farebbe proprio al caso dell'associazione Corradini: un gruppo di famiglie di ragazzi con grave disabilità, che da oltre 15 anni provvede al “Dopo di noi” di 20 giovani, ormai adulti, tutti disabili, in gran parte autistici. L'associazione partecipa al bando e ottiene il miglior punteggio possibile: 100/100.

Si avvicina così la possibilità di avere in affidamento quella casa, con vista mare e uno spazio esterno, che prenda il posto dell'appartamento in cui ora i ragazzi vivono, “rinchiusi come mostri”, e che costa 4 mila euro al mese. Un semplice appartamento, ristrutturato a spese dell'associazione ma inadatto alle esigenze di 20 persone adulte con grave disabilità. Il bene messo a bando, invece, sarebbe perfetto per loro: primo, perché le famiglie si sgraverebbero dei costi dell'affitto; secondo, perché l'immobile è già in parte ristrutturato; terzo, perché ha spazi interni ed esterni decisamente più idonei ai bisogni degli utenti.

Ma il sogno finisce presto: a classificarsi al primo posto c'è, ex aequo, anche un'altra associazione: quella dei volontari della Guardia costiera, con un progetto di attività ludico-ricrative. Come assegnare quindi il bene? Il bando, in questa eventualità, prevede il sorteggio: e la ruota non gira in favore delle famiglie. Il bene non viene assegnato a loro. Delusione, sdegno, la voglia e il bisogno di protestare, di dire con forza che così non va bene, che il sociale non può essere deciso “a sorte” e che non tutti i bisogni sono “ex aequo”. Le famiglie incontrano l'assessore al Patrimonio: nulla di fatto. Incassano però la promessa del sindaco Orlando di fare qualcosa, di rivede l'assegnazione, magari sollecitando l'associazione aggiudicatarie a fare un passo indietro, cedendo il bene a chi, evidentemente, ne ha più bisogno.

Nel frattempo, parte la campagna mediatica: l'associazione Corradini, tramite Carlo Camarda, giovane fratello di un 32 enne autistico, scrive una lettera al presidente della Repubblica Mattarella, in cui racconta la propria storia, quella della sua e di tante famiglie di ragazzi autistici non più giovani, che vivono o si apprestano a vivere quel “Dopo di noi” per il quale da poco esiste anche una legge.

“Nel 2001, al compimento di 18 anni di età di mio fratello, finita l'assistenza scolastica,mio padre, non trovando una struttura che potesse garantire a mio fratello un'attività di sviluppo dell'autonomia e socializzazione diurna, costante e qualificata, si trova quasi obbligato a fare da sé, con un'associazione di genitori di disabili”. E inizia così l'impresa, una vera e propria odissea, fatta di concessioni di locali e successivi sfratti e peregrinazioni. “Ogni paio danni eravamo costretti a fare le valigie, alla ricerca di un'altra sistemazione”.

Poi, 7 anni fa, “decidemmo di cercare degli appartamenti da prendere in affitto, consci del costo che ne sarebbe scaturito. Non avevamo altra scelta. Mio padre trovò dei locali a Villagrazia di Palermo”: 4 mila euro d'affitto, una cifra davvero importante per le tasche della famiglie, già provate dalle tante spese di utenze, pulmino, operatori, vitto. Così, “da 7 anni ci ritroviamo a dover stringere la cinghia e basta, a dover tagliare attività e servizi”.

Arriva però il bando, nel novembre scorso, ad offrire una nuova speranza a queste famiglie: un centinaio di immobili confiscati alla malavita, che il comune deve assegnare per scopi sociali. L'assegnazione scopre di avere i requisiti e partecipa con il suo progetto per il Dopo di noi. “Il 12 luglio escono le graduatorie – riferisce Camarda nella lettera a Mattarella – e scopriamo di essere arrivati primi, ex aequo con un'altra associazione. Secondo regolamento, in questo caso, si va a sorteggio pubblico, il 19 luglio”. E l'esito è quello che conosciamo: ad aggiudicarsi il bene è l'associazione dei volontari della Guardia costiera.

Non piace affatto a Camarda e alle altre famiglie il fatto che “la scelta politica sul sociale sia demandata a un sorteggio in caso di parità, alla faccia di Pio La Torre e ai suoi principi. Questa è la bilancia con cui viene pesato il grado di priorità e necessità dei cittadini, come se fossimo ad un'asta di beneficenza. Rimane l'amaro in bocca – commenta ancora Camarda – che non sia stato studiato, nel regolamento iniziale, una metodologia che desse priorità a chi fornisce una serie di servizi essenziali, che in uno stato civile dovrebbero essere garantiti dalla cosa pubblica. E' un regolamento ingiusto – afferma Camarda – perché il sociale non si gioca a sorteggio”.

E la delusione diventa protesta: dopo l'incontro infruttuoso con l'assessore al Patrimonio, è partita la campagna mediatica, lanciata dall'organizzazione “Parlautismo”, che riunisce le principali associazioni di famiglie siciliane: per chiedere che, “nell'assegnazione dei beni, fin da subito sia riconosciuta la priorità a chi risponde ai bisogni urgenti delle persone con gravi disabilità – ci spiega Rosi Pennino, mamma di una bambina autistica e rappresentate di 'Parlautismo' – E per quanto riguarda, in particolare, questo bene, chiediamo che sia assegnato all'associazione Corradini, riconoscendo che qui non c'è affatto un ex aequo, perché siamo di fronte a bisogni gravi e urgenti, per i quali attualmente non esistono altre risposte e altre risorse. Ci aspettiamo che l'associazione aggiudicataria faccia un passo indietro: e se questo non avvenisse, chiediamo che sia il sindaco a sospendere e correggere l'assegnazione. Se entro lunedì ciò non accadrà, siamo pronti a portare tutti i nostri ragazzi a fare un bel picnic a Villa Niscemi, residenza del Sindaco. E andremo avanti con proteste durissime. Perché il sociale non si gioca a sorteggio!”.

Replica così il sindaco Leoluca Orlando: "L'Assessore Abbonato, correttamente ha fatto presente che a meno di una rinuncia da parte dell'associazione risultata regolarmente assegnataria, il Comune non vuole e non può violare né la legge né il bando che ha emesso e che tutti i candidati hanno accettato. Ovviamente siamo tutti molto dispiaciuti per la situazione che si è creata, ma era una situazione possibile e che tutti i candidati hanno accettato, sapendo appunto che la partecipazione al bando non implicava l'automatica assegnazione dei beni. Conosco bene, ho il massimo rispetto e credo che con i fatti ho dimostrato impegno e vicinanza mia e dell'amministrazione a sostegno delle associazioni e delle famiglie che hanno a cuore il tema dell'autism. Analogamente ho rispetto per tutte le associazioni che hanno partecipato al bando e i cui progetti sono stati valutati positivamente da una commissione indipendente e di altissimo livello". Il sindaco precisa e ribadisce però che "da lunedì tutti gli idonei non assegnatari saranno convocati per valutare la possibilità di assegnazione di altri beni fra quelli non ancora assegnati. Ci sono appartamenti e ci sono ville che spero possano venire incontro alle esigenze dell'associazione Corradini, come a quelle di tutti gli altri enti che hanno perso il sorteggio". 

Fonte: Redattore Sociale

Tags:
beni confiscati dopo di noi disabili
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