Berlusconi, Strasburgo accoglie la richiesta: archiviato caso indandidabilità
La Corte europea dei diritti umani ha deciso di "cancellare dal ruolo" il ricorso di Silvio Berlusconi contro la sua incadidabilita'
Berlusconi: Corte Strasburgo non si pronuncia, "caso chiuso"
La Corte europea dei diritti umani ha deciso di "cancellare dal ruolo" il ricorso di Silvio Berlusconi contro la sua incadidabilita' per la legge Severino, ritenendo che nella vicenda "non vi sia alcuna circostanza speciale riguardante il rispetto dei diritti dell'uomo". Lo rende noto la stessa Corte su Twitter.
"Non esistono circostanze particolari relative al rispetto dei diritti umani"
La Corte ha stabilito che tenendo conto della riabilitazione dell'ex premier, avvenuta l'11 maggio del 2018 e a seguito della decisione del "richiedente di ritirare la sua denuncia, circostanze particolari relative al rispetto dei diritti umani non richiedono la prosecuzione dell'esame del caso". Come chiesto dal leader di Forza Italia la Corte europea dei diritti umani ha deciso di chiudere il suo ricorso contro il modo in cui gli è stata applicata la legge Severino, senza una sentenza. Quindi senza dire se i diritti dell’ex premier sono stati violati o no.
Al leader di Fi non conveniva arrivare a sentenza, accolta la sua richiesta
Nella breve decisione della 'Grand Chambre' della Corte di Strasburgo, presieduta dalla tedesca Angelika Nussberger, i giudici ricordano che il 27 luglio del 2018, Berlusconi aveva informato la Corte della sua intenzione di non persistere nel ricorso e aveva egli stesso chiesto che il ricorso venisse cancellato dal ruolo. In quell'occasione, Berlusconi aveva messo in evidenza che, data la sua riabilitazione in Italia, un'eventuale sentenza della Corte di Strasburgo non avrebbe avuto "alcun effetto utile" essendo gia' venuta meno la sua incandidabilita' e non potendosi stabilire "alcun risarcimento adeguato" per la perdita del mandato di senatore.
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