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Cronache
Berlusconi, la Corte Ue decide il 22 novembre

L'udienza sul caso Berlusconi e' stata fissata alla Gran Camera della Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo per il prossimo 22 novembre. Lo conferma la Corte. Il ricorso di Berlusconi riguarda la retroattivita' della cosiddetta "legge Severino" sull'incandidabilita' dei cittadini che sono stati condannati ed e' stato presentato nel settembre 2013.

L'udienza della Corte europea, che si terra' tra 5 mesi, anche se poi la sentenza non e' attesa prima di 6 mesi, mettera' fine - in maniera positiva o meno - a una vicenda che vede protagonista l'ex premier Silvio Berlusconi e dura da ormai quasi 4 anni. Tutto ha infatti inizio nel novembre del 2013, quando l'Aula di palazzo Madama vota a favore della decadenza di Berlusconi da senatore, a seguito dell'applicazione della legge Severino, dopo che il leader di Forza Italia era stato condannato in via definitiva a quattro anni per frode fiscale. Berlusconi, due mesi prima, esattamente a settembre, tento' di bloccare il voto del Senato attraverso il ricorso presentato alla Corte europea contro la decadenza dal suo mandato di senatore e la sua incandidabilita'. La 'mossa' dei legali del leader azzurro, pero', non sorti' gli effetti desiderati e l'Aula di palazzo Madama procedette con il voto favorevole alla decadenza. Nel ricorso, i legali dell'ex premier spiegano che l'applicazione della legge Severino non puo' essere retroattiva. Il documento, di 33 pagine, fa riferimento all'articolo 7 della convenzione europea, e si spiega che la legge Severino non puo' essere applicata in modo retroattivo e dunque non puo' far decadere Berlusconi dalla carica di senatore. Nel ricorso si sostiene che "la legge Severino viola l'art. 7 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo" perche' l'applicazione in tema di incandidabilita' e decadenza del ricorrente "e' contraria al divieto di retroattivita' delle sanzioni penali".

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silvio berlusconicorte dei diritti uomo
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