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Cronache
Giustizia, la riforma Bonafede: Csm a 30, mai più toga chi entra in politica
Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede

Giustizia: riforma Bonafede, nuovi criteri su iter nomine vertici

Le procedure per le nomine ai vertici degli uffici giudiziari devono essere "inderogabilmente" avviate e istruite "secondo l'ordine temporale con cui i posti si sono resi vacanti", fatta eccezione per i procedimenti relativi alla copertura dei posti di primo presidente e procuratore generale della Cassazione. Lo prevede la bozza di riforma messa a punto dal Guardasigilli Alfonso Bonafede, che riunisce in un unico ddl delega le nuove norme sul processo civile e su quello penale, nonche' quelle in materia di ordinamento giudiziario e Csm. La riforma introduce nell'iter per le nomine anche "l'obbligo di audizione dei candidati, dei rappresentanti dell'avvocatura, dei magistrati e dei dirigenti amministrativi assegnati all'ufficio giudiziario di provenienza dei candidati e di specifica considerazione degli esiti di tali audizioni nell'ambito della valutazione complessiva". Nella bozza si prevede anche "una fascia riferita all'aspirante di maggiore anzianita' nel ruolo", oltre all'introduzione di "puntuali parametri indicatori" ai fini della nomina alle funzioni direttive.

Giustizia:Dl,elezioni magistrati Csm in 2 fasi con sorteggio

"L'elezione da parte dei magistrati ordinari di venti componenti del Consiglio superiore della magistratura avviene con voto personale, diretto e segreto in venti collegi. L'individuazione dei componenti eletti avviene in due fasi, la prima diretta ad eleggere i magistrati destinati a far parte del Consiglio superiore della magistratura a seguito di sorteggio o subentro, la seconda diretta ad effettuare il sorteggio dei magistrati componenti il Consiglio superiore della magistratura". E' quanto si legge nella bozza del disegno di legge sulla riforma della Giustizia. 

Csm: riforma Bonafede, tornano 30 i consiglieri in plenum

Tornano a essere 30 i consiglieri del Csm - 20 togati e 10 laici - come era prima della riforma del 2002 che ridusse a 16 i membri scelti dalla magistratura e a 8 quelli eletti dal Parlamento. Lo prevede la riforma messa a punto dal Guardasigilli Alfonso Bonafede. 

Giustizia: riforma Bonafede, nasce il magistrato 'coordinatore'

Vengono eliminate le funzioni semidirettive - procuratori aggiunti o presidenti di sezione - e al loro posto si introduce l'incarico di "magistrato coordinatore", designato dal capo dell'ufficio giudiziario tra i magistrati del suo stesso ufficio (gli incarichi semidirettivi erano invece stabiliti dal Csm). E' una delle previsioni contenute nel ddl delega con cui il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede intende riformare il processo penale e civile, l'ordinamento giudiziario e il Csm. 

Csm: riforma Bonafede, separazione tra disciplinare e Commissioni

Chi viene eletto come componente della sezione disciplinare del Csm non fara' parte delle Commissioni di Palazzo dei Marescialli. Lo prevede la bozza di riforma del ministro Bonafede, che all'articolo 37 recita: "Delle Commissioni non fanno parte i componenti della sezione disciplinare". 

Giustizia: riforma Bonafede, mai piu' in toga chi entra in politica

"Precludere il rientro nei ruoli organici della magistratura ordinaria" alla toga che, entrata in politica, "abbia ricoperto la carica di parlamentare nazionale o europeo, di componente del Governo, di consigliere regionale o provinciale nelle Province autonome di Trento e Bolzano, di sindaco in Comuni con piu' di 100 mila abitanti". E' quanto prevede la riforma del ministro Alfonso Bonafede, con la quale viene stabilito quindi che alla scadenza del mandato in politica "il magistrato e' collocato nei ruoli amministrativi della propria o di altra amministrazione, conservando il trattamento economico in godimento". Il magistrato che va in aspettativa per candidarsi ma non viene eletto, resta collocato "per 5 anni" in un ruolo nella Pubblica Amministrazione: al termine di tale periodo potra' tornare in magistratura, ma in un ufficio di distretto "diverso da quello nel quale ha presentato la candidatura".

Csm: riforma Bonafede, stop laici provenienti da Camere o Governo

I membri laici del Csm "sono scelti tra i professori ordinari di universita' in materie giuridiche e tra gli avvocati dopo 15 anni di esercizio professionale" purche' "non ricoprano la carica di parlamentare nazionale od europeo o non l'abbiano ricoperta nei 5 anni precedenti, non siano componenti del Governo o non lo siano stati nei 5 anni precedenti". E' la 'stretta' contenuta nella bozza di riforma messa a punto dal ministro Bonafede: le stesse incompatibilita' riguardano anche consiglieri regionali, presidenti di Regione o assessori regionali (o delle Province autonome di Trento e Bolzano) e sindaci in Comuni sopra i 100 mila abitanti. 

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