A- A+
Cronache
Cala il turismo in Italia, una risorsa poco sfruttata

Le vacanze estive sono ormai alle porte, e idati che emergono di previsione sui fliussi turistici nel nostro paesi sono tutt'altro che incoraggianti. Il turismo in Italia, infatti, rallenta. E per la prima volta da cinque anni a questa parte, le previsioni per la stagione estiva hanno il segno meno: tra giugno e agosto sono attese 205 milioni di presenze, quasi 2 milioni in meno rispetto all’estate 2018, pari a una flessione dello 0,9%. È quanto emerge dalle previsioni elaborate da Cst per Assoturismo Confesercenti, in occasione dell’approfondimento dedicato dall’associazione di imprese al tema della legge delega al governo in materia di turismo. Il calo coinvolge turisti italiani (-1,1%) e internazionali (-0,8%), ed è dovuto alle condizioni meteo ancora incerte che non favoriscono le prenotazioni ma anche alla ripartenza delle destinazioni ‘competitor’ del Mediterraneo meridionale e orientali, frenate in passato dalle tensioni internazionali.

Non a caso a soffrire sono soprattutto le aree costiere (-1,4%), mentre i risultati migliori questa estate li avranno le imprese ricettive che operano nelle città d’arte e nei centri minori (-0,4%) e nelle località lacustri. Ogni volta ci si chiede come mai il nostro paese che ha il 70% delle bellezze mondiali nel suo territorio, sia al quinto posto in classifica come arrivi turistici, preceduto da Spagna Stati Uniti, Francia e Cina. I motivi sono tanti, molti legati a fattori esogeni ma altrettanti legati sicuramente a fattori di carenze organizzative, strutturali e legislative tipiche del nostro paese.

La Spagna giusto per citare il paese al primo posto al mondo, con 83 milioni di visitatori nel 2018 ( contro I 58 milioni dell'Italia) ha saputo coniugare un programma di moderne infrastrutture, che ha portato il paese da una sostanziale arretratezza degli anni 80 a diventare uno dei paesi meglio serviti d'Europa ( con una rete di metropolitane piu del doppio rispetto a quella italiana, aeroporti funzionali e ben serviti, strade rimesse a nuovo o costruite da zero in pochi anni), una efficace promozione da parte di associazioni governative,che con un abile lavoro di squadra hanno reso il paese il più attrattivo del mondo in pochi anni.

La tanto vituperata Grecia nel 2018 ha raggiunto il record di visitatori a 33 milioni, malgrado la situazione economica del paese sia ancora in condizioni drammatiche. Il nostro paese invece sembra addormentarsi sugli allori delle sue bellezze archetottoniche e dei suoi paesaggi mozzafiato, come se questo bastasse da solo ad attirare i turisti, che sono diventati sempre più esigenti in termini di servizi e qualità. Il nostro paese tranne qualche sopradiche eccezioni, come la Romagna, non è assolutamente preparato ad offrire ai propri visitatori strutture e servizi adeguati a reggere il peso della concorrenza sempre più agguerita. Certo la politica di investimenti del governo, che da anni non mette al centro della sua agenda quel necessario progetto di sviluppo di infrastrutture, diventate ormai impenscindibili per il paese, non aiuta di certo il settore.

Ma se prevale la linea dei 5 stelle del meglio non fare nulla per evitare commistioni con affaristi e mafie, allora si resta nell'immobilismo che porta al degrado, come la capitale di questi anni sta mostrando drammaticamente a tutto il mondo. Inoltre altro tratto caratteristico del nostro paese è la totale manncaza di una strategia comune, il classico fare sistema, che contraddistingue da sempre paesi come Spagna e Francia, in grado di promuovere il paese e non la singola regione o addirittura la singola località, magari a danno di una limitrofa, come avviene invece in Italia.

Le spese spesse faraoniche effettuate da molte Regioni, sopratutto del sud Italia, per missioni all'estero che sono spesso apparse piu come scampagnate di assessori e company, piuttosto che attività di promozione vera e propria del territorio, hanno sortito solo l'effetto di creare polemiche politiche senza costrutto. Il turismo potrebbe e dovrebbe rappresentare una delle risorse per portare richezza ed occupazione al nostro paese ( in Grecia il turismo rappresenta il 30% del PIL).

Basti dire che nel 2017 la Spagna ha incassato 87 miliardi di euro dal turismo, contro i 40 miliardi dell 'Italia. Eppure il nostro potenziale è enorme se è vero che sette viaggiatori su 10 nel mondo sostengono che, in caso di vincita di un biglietto per una vacanza, sceglierebbero proprio l'Italia come prima destinazione. Si tratta solo di mettere in moto un processo virtuoso che possa far si che i sogni di questi turisti possano diventare realta, creando ricchezza per la nostra asfittica economia.

Commenti
    Tags:
    turismo
    Iscriviti al nostro canale WhatsApp





    in evidenza
    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    Politica

    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    
    in vetrina
    Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"

    Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"





    motori
    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.