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Cronache
Cannabis: una persona in coma e 5 intossicate da un farmaco in Francia

Una persona e' in coma cerebrale e cinque persone sono ricoverate nell'ospedale universitario di Rennes, in Bretagna, dopo aver preso pare alla sperimentazione clinica di un farmaco: un antidolorifico contenente "cannabinoidi", in sostanza un prodotto a base di cannabis, anche se il governo ancora non conferma. La vittima e' un uomo che e' in rianimazione, "in stato di morte cerebrale". La notizia e' stata dal governo francese, che e' stato informato giovedi' sera. La cannabis e' usata da tempo negli Usa per trattamenti terapeutici e proprio oggi il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto che ne depenalizza l'uso. Il ministro della sanita' francese, Marisol Touraine, che ha parlato di "un incidente molto grave", e' gia' sul posto e a breve incontrera' la stampa. Lo studio clinico e' stato condotto dalla societa' Biotrial, che proprio a Rennes ha un importante centro di ricerca medica ed e' specializzata nel test dei farmaci, oltre ad avere piu' di venti anni di esperienza.

Secondo fonti ancora non ufficiali, il test era messo a punto per Bial, il primo gruppo farmaceutico portoghese, fondato nel 1924. Alla conferenza stampa prevista per il primo pomeriggio a Rennes, partecipera' un funzionario del laboratorio Biotrial. Il ministro Touraine ha gia' detto di essere determinata ad "andare fino in fondo e stabilire tutte le responsabilita' in questo tragico incidente". Le vittime erano volontari sani e si stavano sottoponendo alla prima fase del test, quella appunto in cui si tenta di "valutare la sicurezza dell'impiego, la tollerenza, i profili farmacologici di una molecola in persone sane". La sperimentazione e' stata immediatamente sospesa e sono stati contattati tutti i partecipanti. Secondo BFM Tv, al test avevano partecipato otto persone in tutto, ma a due di esse era stato dato un 'placebo', le uniche che non hanno accusato alcun sintomo negativo. La procura di Rennes ovviamente ha gia' aperto un'inchiesta. Ogni anno migliaia di volontari, spesso studenti che vogliono cosi' pagarsi gli studi, partecipano alle sperimentazioni cliniche, ma incidenti di questo tipo sono rarissimi. Nel 2006, sei uomini furono ricoverati in terapia intensiva in un ospedale di Londra dopo il trial clinico di una nuova cura contro la leucemia. Cinque anni prima, un caso ben piu' grave, la morte di una donna 26enne, Ellen Roche, in perfetto stato di salute, che aveva partecipato in Usa alla sperimentazione clinica di un farmaco contro l'asma guidata dalla John Hopkins University. Adesso il nuovo episodio, che curiosamente in Italia coincide con il varo del decreto depenalizzazioni, in Consiglio dei ministri, che autorizza anche l'utilizzo della cannabis per uso medico. Ma ovviamente e' solo un caso. (AGI) Bia

Il ministro Lorenzin: "In Italia non c'è nessuna depenalizzazione sulla Cannabis" - "Non c'e' nessuna depenalizzazione della cannabis, abbiamo gia' autorizzato la produzione a uso terapeutico, l'ho fatto io lo scorso anno e in questo consiglio dei Ministri nelle procedure di depenalizzazione si sono soltanto depenalizzate alcune prescrizioni, nel senso che l'impianto che produce la cannabis (come l'Istituto farmaceutico militare) a titolo terapeutico ha un processo autorizzatorio. Se ci sono delle prescrizioni in cui ci sono delle violazioni, alla prima violazione scatta un'ammenda amministrativa molto pesante, e se non si ripristina la procedura viene revocata l'autorizzazione". Lo ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della conferenza stampa al ministero per un progetto con l'Aifa. "Da qui a parlare di depenalizzazione - ha aggiunto - penso ci sia un doppio salto mortale con avvitamento. Forse era un desiderata di alcuni. Come sapete ?la mia posizione generale sulla depenalizzazione della droghe e' contraria, ma qui stiamo parlando di altro. Di procedure in impianti autorizzati per legge in cui ci sono questioni tecniche che hanno una procedura interna e l'aspetto penale sarebbe stato anche d'intralcio. Meglio essere rigorosi subito e far pagare un'ammenda pesante e se non viene ripristinata la corretta procedura l'autorizzazione viene revocata e l'impianto chiuso. Tra l'altro gli impianti sono pochissimi e pubblici con una grande sorveglianza su questa linea di produzione". .

Ferranti: "Depenalizzazione della Cannabis in Italia? Solo un grande abbaglio" - Solo "un grande abbaglio", perche' "nessuno sta depenalizzando la coltivazione di cannabis". Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera, chiede al governo il rispetto dei principi di delega votati dal Parlamento: "Cio' che verra' trasformato in illecito amministrativo non e', come demagogicamente sostenuto da alcuni, la coltivazione o la produzione di droghe, che resta reato sanzionato con il carcere, ma semplicemente - spiega l'esponente del Pd - l'inosservanza delle prescrizioni da parte di enti autorizzati alla coltivazione per fini scientifici, terapeutici e di ricerca". Insomma, "un reato che essendo oggi punito solo con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda - sottolinea Ferranti - e' di fatto del tutto marginale: la sua trasformazione in illecito amministrativo, con una sanzione pecuniaria che arriva fino a 30mila euro, ne rafforza invece la valenza preventiva evitando anche il rischio prescrizione". A giudizio di Ferranti, in conclusione, "e' bene che sul punto il decreto legislativo che sara' portato la prossima settimana in consiglio dei ministri rispetti quanto deliberato dal Parlamento".

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cannabisfarmacofrancia
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