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Cronache
Carceri, ex detenuto nominato Garante a Napoli. E' polemica

Una nomina per molti inaccettabile quella di Pietro Ioia a garante dei detenuti di Napoli, voluta dal sindaco Luigi de Magistris, ufficializzata ieri. "Un ex detenuto nel carcere di Poggioreale per reati quali spaccio di stupefacenti, a garante dei detenuti per la città di Napoli? Assurdo", attacca il presidente dell'Uspp, Giuseppe Moretti, con il segretario regionale campano, Ciro Auricchio. I due ricordano che tra i requisiti previsti per la scelta di un garante dei 3.500 detenuti napoletani figurano anche "la comprovata formazione e competenza in materia di scienze giuridiche ed integrità morale".

Se Ioia ben conosce il carcere, i suoi meccanismi e le sue storture, però, è perché ha trascorso oltre 22 anni nelle carceri italiane e spagnole, tra cui Poggioreale a Napoli, per traffico e spaccio di stupefacenti; un uomo dunque passato dalla bella vita garantita dallo spaccio nel quartiere di Forcella alla 'cella zero', un luogo a Poggioreale dove detenuti venivano vessati dalle guardie penitenziarie. Scontata la pena, Pietro Ioia ha denunciato, e il procedimento giudiziario ha visto 22 indagati, tra cui agenti penitenziari e anche medici. Oggi è presidente dell’Associazione ex detenuti organizzati napoletani, scrittore, attore. 

"Ci aspettavamo che la scelta ricadesse su un operatore già impegnato nel sociale, ma con competenze specifiche ed adeguata formazione professionale come da delibera relativa al bando. Non riusciamo davvero a comprendere perché nella maggior parte delle città italiane siano stati scelti avvocati, esperti di diritto, dirigenti penitenziari, professori universitari, mentre il Comune di Napoli ha fatto una nomina 'alternativa e ribelle', non conforme ai requisiti prescritti e verosimilmente frutto di strategie politiche, con effetti destabilizzanti per le carceri napoletane", concludono Moretti e Auricchio. Perplessità analoghe sono sorte nel Sappe, altro sindacato di polizia.

C'è invece chi è più che a favore della scelta dell'amministrazione comunale. "La nomina di Pietro Ioia rappresenta il coronamento di una battaglia che ci ha visto impegnati fin dalla fine del 2017 con la richiesta di istituire la figura del Garante cittadino dei detenuti", sottolinea l’associazione Radicali per il Mezzogiorno Europeo. "Un successo su tutta la linea", rivendicano, dato che oltre all’istituzione del Garante cittadino "è arrivata anche la nomina in capo alla persona individuata dall’associazione per ricoprire tale incarico". Raffaele Minieri, della direzione nazionale di Radicali Italiani nonché socio fondatore dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo sostiene che “Pietro Ioia sia la migliore scelta possibile. È già di fatto il Garante dei diritti dei detenuti. Il suo impegno per gli ultimi è un esempio per tutti". 

“Adesso gli agenti penitenziari a Napoli si vedranno 'osservati' da un ex detenuto. Siamo di fronte all'ennesimo caso di confusione, tipicamente italiano, tra vittime e carnefici, a ruoli invertiti. Un caso che offende le vittime della criminalità, i loro familiari e chi in carcere svolge il suo lavoro credendo di servire lo Stato. Ma quale Stato?”, scrive il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo. “Il problema – aggiunge – non è verificare se l'ex narcotrafficante si è redento realmente. Piuttosto qual è il segnale che si lancia dentro e fuori dal carcere quando a Ioia sarà permesso di entrare a Poggioreale per ispezioni. Evidentemente, non ha insegnato nulla il caso della deputata di Italia Viva, Giusy Occhionero, che nei giorni scorsi è stata indagata dai pm di Palermo per falso, dopo aver fatto passare il suo collaboratore Antonello Nicosia, esponente radicale poi arrestato per mafia, per suo assistente, consentendogli di entrare nelle carceri e di svolgere un ruolo da tramite tra i boss in cella e i loro clan".

Gli agenti penitenziari, anticipa il segretario, si rifiuteranno di incontrare il nuovo garante dei detenuti a Napoli e chiederanno un intervento del Ministro di Grazia e Giustizia per bloccarne la nomina.    "Se De Magistris voleva spacciarsi come sindaco della legalità, ha fallito di brutto. Nominare come garante dei detenuti l'ex capo dei parcheggiatori abusivi ed ex narcotrafficante internazionale di hashish e cocaina, è una decisione devastante per l'immagine della città e un'offesa gravissima per gli uomini in divisa ai quali va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Ioia è peraltro la stessa persona che ha definito 'carnefici' numerosi agenti di Polizia penitenziaria. Sempre positivo che una persona si penta per i gravissimi errori commessi nella propria vita, ma così si mortificano le istituzioni e tutti i napoletani per bene che credono nelle regole e le rispettano",

dice il deputato Gianluca Cantalamessa, capogruppo della Lega in commissione parlamentare Antimafia.     "Sono totalmente concorde con l'Organizzazione sindacale autonoma di Polizia Penitenziaria che nelle scorse ore si è dissociata dalla scelta fatta da de Magistris sul Garante dei detenuti. Un ex magistrato, che dovrebbe avere il senso delle Istituzioni, strizza così l’occhio a chi è stato l’antistato nella sua vita. Non vogliamo essere contro la rieducazione o contro il concetto che le persone possano cambiare, ma non vogliamo neppure che lo Stato si sbilanci e dia ruoli importanti di rappresentanza a chi ha combattuto contro lo Stato stesso. Questa nomina è totalmente fuori luogo”, scrive Marco Nonno, consigliere comunale di Napoli di Fratelli d’Italia.

 

 

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