Avances alla stagista, parla l'on. Caruso. "Complotto politico contro di me"

Caro Direttore,

scrivo questa lettera aperta ai giornali per parlare a tutti gli italiani e riportare chiarezza sulle vicende raccontate dalla trasmissione televisiva Le Iene, che tanto hanno fatto discutere in questi giorni.

Aspettavo di poter chiarire nelle opportune sedi giudiziarie ma, in considerazione delle crescenti polemiche, ho deciso di anticipare i tempi. Come ho già avuto modo di dichiarare in precedenza, mi scuso per i toni utilizzati nei confronti dell’operatore e del giornalista, mi sono espresso utilizzando parole che non mi appartengono, date dalla concitazione del momento.

Non mi pentirò mai abbastanza per quanto detto e per aver nominato “il mio paese”, un’espressione utilizzata in alcuni dialetti e con la quale non volevo certo riferirmi al mio vero paese natale che, invece, rappresenta da sempre un faro di cultura e civiltà.

Venendo al merito della vicenda, desidero chiarire alcuni aspetti poiché sono da giorni oggetto di durissimi attacchi diffamatori.

La signora intervistata ha svolto uno stage presso la mia segreteria con un regolare contratto a termine. Una volta conclusi i mesi stabiliti dal contratto, poiché non aveva ancora trovato un lavoro, ho acconsentito a farla venire temporaneamente presso il mio ufficio.

In particolare, il messaggio inviato la sera del 30 marzo 2016 via What’s App nel quale scrivo “valuta tu cosa fare” (mostrato dal servizio delle Iene) era in realtà una risposta a un suo messaggio, che lei stessa mi aveva mandato mezz’ora prima sempre su What’s App, nell’ambito di una conversazione che ho già consegnato al mio legale. Nei mesi seguenti la sedicente vittima ha continuato infatti tranquillamente a venire nel mio ufficio per assistere all'attività che vi si svolgeva, senza manifestare alcun disagio con il sottoscritto e con altri collaboratori o terzi e anzi cercando più volte insistentemente, come documentato nel video incriminato, di convincermi a farle un nuovo contratto e ad assumerla.

Questa è la mia versione dei fatti, so che è meno interessante di quella offerta in questi giorni da alcuni media ma è quella vera.

Ho chiesto di essere ascoltato dai Questori della Camera dei Deputati proprio per chiarire ogni aspetto della vicenda sia con l’istituzione che ho l’onore di rappresentare, sia con i cittadini che si sono giustamente sentiti offesi dall’immagine distorta che è stata offerta sulla mia persona.

Non voglio che, a causa di questa vicenda, gli italiani che mi hanno eletto si debbano vergognare. Io sono la stessa persona limpida di sempre. Ho dato mandato al mio avvocato di perseguire le opportune vie legali, in maniera tale da poter chiarire anche davanti la magistratura, che saprà certamente ristabilire chi ha commesso un abuso e chi, invece, ha agito nel rispetto della legge.

La domanda che mi sto ponendo da molto tempo, e che ora rivolgo a voi, è invece: che cosa c’è realmente dietro a tutto questo caso mediatico? Che cosa si sta veramente cercando di ottenere, passando sopra la mia dignità, quella della mia famiglia e di tutte le persone a me vicine?

Vi siete mai domandati se l’obiettivo possa essere un altro e se io, invece, sia rimasto intrappolato in equilibri più grandi di me, in un momento come questo, caratterizzato da scontri politici sia interni che esterni ai partiti? In uno stato di diritto si possono aggredire moralmente le persone e decretarne il destino personale e professionale, attraverso un utilizzo spietato dei media? Cari cittadini, vi ho riferito la realtà dei fatti, che sarà puntualmente testimoniata e documentata.

In un'epoca in cui le persone possono essere accusate, processate e annientate milioni di volte con un click davanti a un video e a una chat, non si può accettare di soccombere ingiustamente.

Saluti

On. Mario Caruso