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Cronache
Casarini: "Testa di cazzo", "inutile coglione". I rapporti dell'Ong con il Pd
Luca Casarini

Casarini, gli strettissimi rapporti con la Sinistra: tra insulti e boicottaggi

Sul caso del processo a carico di Luca Casarini e soci per "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina" spuntano una serie di intercettazioni agli atti delle indagini che evidenziano lo stretto rapporto tra la Ong Mediterranea e la Sinistra. Nei dialoghi tra l'equipaggio della Mare Jonio e i parlamentari si capisce come il legame sia molto stretto e le interlocuzioni continue. Anche se in realtà la considerazione di Casarini, Caccia e il gruppo nei confronti dei politici non è granchè. Si registrano una serie di insulti. Casarini e Caccia - si legge su La Verità - insultano in chat un esponente della Sinistra, Erasmo Palazzotto, ex SI e ora nel Pd. Viene definito un "inutile coglione" e un "idiota". In un'altra occasione Caccia dice: "Palazzotto si è sputtanato come autorevole super parters". Ma per loro anche il vicepresidente dell'Arci ed esponente di Leu, Filippo Miraglia è "inutile testa di cazzo".

E quando il portavoce di Fratoianni, Paolo Fedeli, prova a portare Med in alcune trasmissioni televisive e non in altre, Casarini perde le staffe: "Non me ne frega un cazzo. Ma ti pare che possiamo stare ai giochini di chi non invita Fratoianni bisogna boicottarlo? Si occupasse delle elezioni e non scassasse la minchia. Non rispondergli nemmeno". L'amico Caccia rincara la dose: "Fedeli mi sta cagando il cazzo per l'arrivo di Carta Bianca. Credo per problemi con Piazza pulita. Faccio soltanto notare che la Berlinguer ti ha fatto 20 minuti di intervista, Formigli mai un invito in trasmissione". Nei giorni scorsi è emerso che, oltre ai soldi della Chiesa alla Mare Jonio c'era anche l'aiuto della Sinistra che indicava i punti esatti dove si trovavano i barconi con i migranti.

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Dopo gli sms finiti agli atti dell'inchiesta - prosegue La Verità - sono gli stessi esponenti ad uscire allo scoperto e ad ammettere che aiutavano Casarini e il suo gruppo. Alla fine di una seduta convulsa della Camera dei deputati, l'ex presidente del Pd Matteo Orfini ha ammesso di aver passato informazioni raccolte presso la Guardia costiera all'equipaggio della Mare Jonio, nonostante l'armatore fosse indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, quel caso fu poi archiviato. Orfini entra nel dettaglio: "Sono io che ho fornito informazioni tramite altri parlamentari, l'ho fatto per salvare persone in pericolo in mezzo al mare. I colleghi parlamentari da me sollecitati a dare tutte le informazioni possibili all'equipaggio, hanno non solo fatto il loro dovere, ma vanno ringraziati per le notti passate in piedi con noi a tentare di salvare esseri umani". Anche Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, si accoda al collega. "Pure io in molte occasioni ho fatto quello che ha fatto l'onorevole Orfini".

Ma non solo. Secondo quanto scrive La Verità l’armatore della mare Jonio ha interpellato anche l'eurodeputato dei Dem Majorino: "Rispetto alla costruzione di un ‘lobby per Mediterranea a Bruxelles”, nelle scorse settimane abbiamo discusso con Ska Keller (europarlamentare tedesca dei Verdi) e appena insediati dovremmo venire su a ragionare come organizzarci nel modo più efficace. Contiamo sul tuo aiuto”. Majorino ha subito risposto: “Assolutamente contate su di me”. Ma quando dentro a Mediterranea sono scoppiate le faide Majorino è sembrato pentirsi: "Mi spieghi che cosa sta succedendo dentro Mediterranea?”.

In più, ricorda La Verità, Majorino si era speso era già speso anche per la cooperativa di Marie Terese Mukamitsindo e Liliana Murekatete, suocera e compagna di Aboubakar Soumahoro. Su Facebook si trova ancora una foto della Mukamitsindo con l’europarlamentare a Bruxelles dopo “una fruttuosa riunione del sistema d’accoglienza”. La figlia Liliana invece in una mail informava i colleghi di una sua trasferta a Milano per incontrare il sindaco Giuseppe Sala e il deputato europeo Makori e vari mondi”. Insomma, sottolinea La Verità, Majorino è quasi un rabdomante nell’individuazione di associazioni o cooperative destinate a far discutere e finire nei tribunali.

A margine di ciò, il capo della Cei Matteo Zuppi ha ammesso che quest'anno "Mediterranea hanno dato contributi due diocesi, credo per 150mila €, solo per aiutare e salvare persone. Troppi sono i morti. Sono sorpreso e amareggiato da questa vicenda. Sembra che ci sia dietro una malizia, un disegno". Nei giorni scorsi la Cei aveva parlato di 400mila €, oggi siamo a 150mila.

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