A- A+
Cronache
Casella email del dipendente: se c'è la password l'intrusione è reato
Spiare la casella email altrui è reato di accesso abusivo a sistema informatico

La Corte di Cassazione ha stabilito che la presenza della password nella casella di posta del lavoratore rivela la chiara volontà dell’utente di farne uno spazio a sé riservato. Di conseguenza, l’accesso abusivo di soggetti terzi alla casella e-mail protetta da password personalizzata, anche se aziendale, costituisce reato (di cui all’art. 615-ter del codice penale).

I giudici della Suprema Corte hanno, così, confermato la condanna a sei mesi per un dipendente pubblico che aveva effettuato ripetuti accessi nella casella di posta elettronica di un collega per visionare e scaricare alcuni documenti.

Ecco l'approfondimento giuridico della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro

(Cass., V Sez. penale, 31 marzo 2016, n. 13057)
A cura di Avv. Paolo Pizzuti

La Corte di Cassazione ha stabilito che la presenza della password nella casella email rivela la chiara volontà dell’utente di farne uno spazio a sé riservato, sicché l’accesso abusivo di terzi in tale casella configura il reato di cui all’art. 615-ter del codice penale. E ciò anche se si tratta di un sistema informatico aziendale con caselle dedicate ai singoli lavoratori (munite appunto di password).

La Suprema Corte ha confermato la condanna a sei mesi per un dipendente pubblico che aveva effettuato ripetuti accessi nella casella di posta elettronica di un collega del medesimo ufficio e, dopo aver preso visione di diversi documenti, ne aveva scaricati alcuni. La Corte ha chiarito che “la casella mail rappresenta, inequivocabilmente, un sistema informatico rilevante ai sensi dell’art. 615/ter cod. pen.”, sottolineando che con questa espressione “il legislatore ha fatto riferimento a concetti già diffusi ed elaborati nel mondo dell’economia, della tecnica e della comunicazione, essendo stato mosso dalla necessità di tutelare nuove forme di aggressione alla sfera personale, rese possibili dallo sviluppo della scienza”.

La Corte ha anche precisato che “i sistemi informatici rappresentano un’espansione ideale dell’area di rispetto pertinente al soggetto interessato, garantita dall’art. 14 Cost. e penalmente tutelata nei suoi aspetti più essenziali e tradizionali dagli artt. 614 e 615”; pertanto, in un sistema informatico pubblico ove siano attivate caselle di posta elettronica protette da password personalizzate, “quelle ‘caselle’ rappresentano il domicilio informatico del dipendente, sicché l’accesso abusivo alle stesse, da parte di chiunque (quindi, anche da parte del superiore gerarchico), integra il reato di cui all’art. 615/ter cod. pen.”. Decisiva è dunque la presenza della password, la quale dimostra che a quella casella è collegato uno ius excludendi da parte del lavoratore, di cui anche i superiori gerarchici devono tener conto.

Tags:
email lavoropassword emailspiare casella email reato di accesso abusivo a sistema informatico
Iscriviti al nostro canale WhatsApp





in evidenza
Madrina del "Roma Pride" e "Sinceramente' remix con Bob Sinclair

Annalisa fa doppietta

Madrina del "Roma Pride" e "Sinceramente' remix con Bob Sinclair


in vetrina
Marta Fascina ha un nuovo compagno: i Berlusconi le trovano casa a Milano. Ma lei smentisce

Marta Fascina ha un nuovo compagno: i Berlusconi le trovano casa a Milano. Ma lei smentisce





motori
Renault 5 E-Tech Electric in tour a Parigi per svelarsi al grande pubblico

Renault 5 E-Tech Electric in tour a Parigi per svelarsi al grande pubblico

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.