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Cronache
Caso Palamara, il cdx chiede la testa di Legnini, Salvini: "Mi tramò contro"

Caso Palamara, il cdx chiede la testa di Legnini, Salvini: "Mi tramò contro"

Il caso delle intercettazioni emerse nelle indagini sul processo di Perugia che vede imputato Luca Palamara per presunta corruzione si allarga a macchia d'olio. Le chat sul provvedimento di Matteo Salvini sulla nave Diciotti con conseguente fascicolo aperto a suo carico e nota del Csm dopo l'intervento dell'ex sottosegretario del Pd Giovanni Legnini: "Domani dobbiamo dire qualcosa sulla nave", hanno scatenato le reazioni indignate del centro-destra, che grida al "complotto" e chiede a Mattarella di azzerare il Csm. Arriva poi la replica dello stesso Legnini: "Nessun complotto e congiura, ho fatto solo il mio dovere".

Matteo Salvini - si legge sul Corriere della Sera - va all’attacco e invoca l’intervento del capo dello Stato perchè, dice il leader del Carroccio, c’è in gioco «la credibilità dell’intera magistratura. Salvini è certo che Mattarella «non resterà indifferente» di fronte a queste nuove «incredibili intercettazioni»: da queste chat, dice, «emergono le trame di Giovanni Legnini, vice presidente Csm e sottosegretario di due governi a guida Pd, per far intervenire il Csm a supporto delle indagini sullo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti»

"Non c’è ombra di complotto, né di congiura, né mi sono mai espresso nel merito e mai ho attaccato Salvini. Mi sono solo limitato al mio dovere quale vicepresidente del Csm di tutelare l’indipendenza della magistratura», assicura Legnini. Spiegando quelle parole male interpretate. Erano i giorni dello sbarco negato ai migranti salvati dalla nave Diciotti, e Salvini rivendicava la «linea dura» in polemica con la Procura di Agrigento. «Il Csm era chiuso. C’era un attacco nei confronti della magistratura. C’erano le prese di posizione della magistratura associata. Era doveroso per il Csm che tutela l’indipendenza della magistratura prendere una posizione. Ho ritenuto doveroso, prima di farlo, conoscere l’orientamento di tutte le componenti dei togati. Ho chiesto a tutte di esprimere la loro posizione e a Palamara ho chiesto quella della sua corrente Unicost, che ancora non si era espressa ».

Ma Salvini controreplica: «Si arrampica sugli specchi». E Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e Silvio Berlusconi lo appoggiano. La pubblicazione delle chat, «non mi ha fatto arrabbiare. Anzi è stata una ulteriore conferma della politicizzazione di una parte della magistratura che, negli ultimi trent’anni, da ordine dello Stato è diventata un potere dello Stato che ha addirittura sottomesso a sé gli altri poteri. Adesso ce l’hanno come sempre con me e anche con Salvini perché il centrodestra potrebbe vincere le prossime elezioni», dice Berlusconi. E la Meloni si appella a Mattarella chiedendo di azzerare il Csm.

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