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Cronache
Battisti, il sindaco di San Paolo del Brasile ad Affari: "Giusto estradarlo"

"Cesare Battisti deve essere estradato in Italia dove, nonostante quel che dice, non rischia niente. L’Italia è un paese democratico dove i diritti dei detenuti sono rispettati”.  Affaritaliani ha incontrato il sindaco di San Paolo del Brasile, Joao Doria, in tour a Milano per rinsaldare i rapporti esistenti con la città e soprattutto attrarre investitori per il suo programma di privatizzazione. Doria, in odor di candidatura per la presidenza del Brasile, ha incontrato Marco Tronchetti Provera: la Pirelli potrebbe partecipare alla gara per la privatizzazione dell’autodromo di F 1 di Interlagos.

Di Giovanna Guzzetti

"Cesare Battisti deve essere estradato in Italia dove dovrà scontare la pena per le condanne ricevute. Battisti, nonostante quel che dice, nel vostro Paese non rischia proprio niente: l’Italia è un paese democratico dove sono rispettati i diritti dei detenuti". La fa breve Joao Doria, il sindaco di San Paolo del Brasile, venuto in Italia per trovare sostegno al suo programma di privatizzazione di asset dell’area metropolitana: 21 milioni di abitanti, di cui 12 (più dell’intero Portogallo) nella sola città capoluogo, San Paolo. Sa che gli Italiani sono appassionati di Formula Uno e stuzzica la loro curiosità dicendo che tra i beni al centro del programma “meno Stato nell’economia” c’è anche l’autodromo di Interlagos per il quale partirà una gara per l’assegnazione. Tra i soggetti interessati cita anche Pirelli (Doria ha incontrato per un breakfast d’affari Marco Tronchetti Provera) già molto presente in Brasile dove, a San Paolo, possiede già una pista per i test dei suoi pneumatici. Con Milano,dove ha incontrato il sindaco Sala,  il rapporto è di lunga data – il gemellaggio risale al 1961 – ma ora Joao Doria guarda anche a Venezia per aprire la strada ad un collegamento che, mediante la Biennale d’Arte, apra le porte agli artisti brasiliani.

Doria conquista l’uditorio (esponenti della business community, con la vicepresidente di Confindustria, Licia Mattioli in testa, chiamati a raccolta da Lide) con il suo parlare tranquillo e prospettico. I suoi piani, lo sottolinea, sono di medio e lungo periodo: sindaco da soli 9 mesi della più grande metropoli brasiliana, ha spinto la digitalizzazione dei processi della burocrazia pubblica (oggi a quota 61%) e tagliato le spese di 600 milioni di real.  L’apertura di una nuova attività che prima richiedeva enne passaggi e 126 giorni si è ridotta con lui a soli 5 giorni: troppi passaggi di carte, precisa, favoriscono la corruzione. E’ un richiamo agli investitori stranieri che Doria vuole numerosi nella sua area dove ancora disoccupazione e povertà sono elevate.

Doria è un enfant prodige della politica brasiliana: è entrato nella competizione per la carica di “Prefeito” (il nostro sindaco) quasi senza speranze, con una partenza ad handicap. Esponente del PSDB (Partido social democratico brasileiro), formazione di centro destra, ha battuto tre candidati del PT (Partido dos trabalhadores, il raggruppamento di sinistra che ha eletto Lula da Silva e Dilma Rousseff alla carica di presidenti della Repubblica con uno strascico di scandali per la corruzione), al primo turno con il 53%.
Non perde l’occasione di dire che quel che è bene per San Paolo è bene per il Brasile: non è un caso che venga  accreditato della candidatura a prossimo presidente del Brasile (le elezioni si terranno nell’autunno del 2018).

Il suo focus sono ripresa e crescita del Paese: la B di Brics deve tornare a splendere. Per questo auspica sempre maggiori investimenti stranieri: nel bilancio federale non c’è (ancora) molto spazio per spese in conto capitale gravato com’è da un fardello di spesa corrente. In cima la previdenza sociale, in un paese dove l’età media di pensionamento – che va alzata, e lo dice senza mezzi termini – è di 53 anni

All’Italia, paese amico anche per i passati flussi migratori che ha in corso ora 1,4 miliardi di euro di investimenti nel paese sudamericano ed è già molto presente attraverso grandi gruppi (tra questi Fiat, Pirelli, gruppo Gavio), Joao Dotia guarda con interesse per il panorama della micro e piccole imprese: la dimensione familiare del business sta riscuotendo parecchio successo (79% del gradimento) anche in Brasile soprattutto tra i giovani (di colore) delle zone periferiche delle grandi città , anche come alternativa alla disoccupazione.

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