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Cronache
Commissione Banche, nelle carte nascoste anche l'altro fratello della Boschi

Spunta anche l'altro fratello della Boschi, Emanuele, nelle carte nascoste della Commissione Banche su Etruria. Secondo quanto riporta la Verità, il fratello di Maria Elena e figlio dell'ex vicepresidente dell'istituto sbloccò fatture per circa 400 mila euro. La banca era in crisi ma l'ordine, secondo un appunto citato dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, sarebbe partito dal padre. 

"I membri della commissione, con il senatore di Idea Andrea Augello in testa (che anche per questa sua testardaggine ha perso il posto nelle liste del centrodestra)", scrive la Verità, "su quel fascicolo hanno chiesto documentazione alla Procura di Arezzo. Carte che però alla fine non sono entrate nelle relazioni finali dei diversi gruppi della commissione".

Nell'articolo si parla degli appunti con cui le fatture sono state sbloccate da Etruria: "Secondo gli investigatori l' autore potrebbe essere lo stesso Emanuele, che all' epoca dirigeva l' ufficio di controllo sulle spese, il servizio cost management. E che questa sia un' ipotesi investigativa si deduce anche dal fatto che agli atti siano state allegate alcune mail scambiate tra il fratello di Maria Elena e alcuni colleghi, messaggi di posta riguardanti i pagamenti alla Bain".

"A onor del vero", scrive sempre la Verità, "secondo gli ispettori di Banca d' Italia, nel gennaio 2015, pure «il "Servizio program e cost management" di Boschi junior, "espresse riserve sull'opportunità del conferimento" di quegli incarichi. Una segnalazione che arrivò però fuori tempo massimo, visto che dopo pochi giorni la banca venne commissariata.

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commissione bancheboschi
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