A- A+
Cronache
Consip & co. Ecco tutto quello che non funziona nella cronaca giudiziaria

“La cronaca giudiziaria? È approssimativa, sensazionalistica e colpevolista”. Lo ha detto Glauco Giostra, ordinario di procedura penale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma, già coordinatore scientifico nazionale del programma di ricerca “Processo penale e informazione”, nel suo intervento al seminario “Carcere e misure di comunità, un’informazione deontologicamente corretta” organizzato dall’Ordine Giornalisti e Fondazione Giornalisti dell’Emilia-Romagna in occasione del primo Festival della comunicazione sul carcere e sulle pene promosso dalla Conferenza nazionale volontariato e giustizia a Bologna. “Le cause vanno rincondotte ai tempi di velocità del processo penale, che io considero un tapis-roulant lento, che non corrispondono a quelli del giornalismo che non può attardarsi su una vicenda – spiega – Con la conseguenza che si puntano i riflettori all’inizio, sulle indagini preliminari e poi basta. Con il rischio di dare agli atti una valenza impropria: l’avviso di garanzia diventa imputazione, il rinvio a giudizio condanna e la misura cautelare esecuzione della pena”. Altre cause secondo Giostra sono, “la mancanza di preparazione che porta a dipendere dalle fonti, l’inadeguatezza normativa, il contesto culturale generale”. Le conseguenze? “Dobbiamo chiederci se la cronaca giudiziaria può influire sul singolo processo. La risposta è sì, ma non sappiamo in che misura”.

Le possibili distorsioni derivanti dall’informazione giudiziaria sono state oggetto dell’indagine “L’informazione giudiziaria in Italia. Libro bianco sui rapporti tra mezzi di comunicazione e processo penale” realizzata dall’Osservatorio sull’informazione giudiziaria dell’Unione Camere Penali Italiana. In 6 mesi (dal primo luglio al 23 dicembre 2015) sono stati analizzati 7.373 articoli di cronaca giudiziaria e 603 di politica giudiziaria sui principali quotidiani italiani. I parametri considerati sono: argomento, titolo, fotografie, contenuto e impostazione dell’articolo, fonte. Il titolo era neutro nel 48,4% dei casi, colpevolista nel 40% (in alcuni quotidiani il 60%), innocentista nel 4%. Il 77,5% riguardava fatti in discussione, quindi indagini preliminari e soggetti indiziati. Per quanto riguarda il procedimento: il 27,5% riguardava l’arresto, il 37% le indagini preliminari, il 5% la chiusura delle indagini, il 13% il dibattimento e l’11% la sentenza. Le fonti erano nel 33% dichiarazioni del pubblico ministero o della Procura della Repubblica, nel 27% della Polizia giudiziaria, nel 30% atti processuali, nel 6,8% informazioni della difesa. L’impostazione dell’articolo era nel 3,2% dei casi innocentista, nel 24,1% neutra, nel 29,2% colpevolista, basata sulla posizione dell’accusa nel 32,9%. “Il primo dato che emerge è la carenza della politica giudiziaria poi c’è il totale svilimento del processo con la concentrazione sulle indagini preliminari, l’imputato presentato come colpevole e la distorsione delle dinamiche processuali – ha detto Elisabetta D’Errico, avvocato e membro dell’Osservatorio – con la conseguenza che il cittadino non sarà mai informato sull’esito del processo e nell’immaginario collettivo il soggetto rimarrà colpevole anche se poi è stato assolto”. Inoltre, “c’è una scarsa attenzione agli elementi difensivi, uno sbilanciamento verso l’accusa e una violazione del principio di non colpevolezza – conclude – Le conseguenze sono sia dentro il processo che fuori: tutti abbiamo il diritto a non essere presentati come colpevoli alla comunità fino a quando non c’è una sentenza. Credo sia importante riflettere su questi temi perché tutti hanno diritto a un’informazione corretta”.

Fonte: Redattore Sociale

Tags:
consip
Iscriviti al nostro canale WhatsApp





in evidenza
Madrina del "Roma Pride" e "Sinceramente' remix con Bob Sinclair

Annalisa fa doppietta

Madrina del "Roma Pride" e "Sinceramente' remix con Bob Sinclair


in vetrina
Marta Fascina ha un nuovo compagno: i Berlusconi le trovano casa a Milano. Ma lei smentisce

Marta Fascina ha un nuovo compagno: i Berlusconi le trovano casa a Milano. Ma lei smentisce





motori
BMW lancia i corsi di guida avanzata per conducenti di veicoli blindati

BMW lancia i corsi di guida avanzata per conducenti di veicoli blindati

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.