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Cronache
Consip, l'ex 007: "I pm di Napoli hanno utilizzato il Noe senza motivi validi"

"C'è una certa predilezione dei pm di Napoli per il Noe. Ma in questo caso fatico proprio a capire a che titolo è stato utilizzato per indagare". Alfredo Mantici, ex capo del dipartimento Analisi del Sisde, analizza in un'intervista ad Affaritaliani.it gli aspetti operativi legati all'inchiesta Consip in seguito all'accusa a un carabiniere del Noe di aver falsificato gli atti su Tiziano Renzi.

Alfredo Mantici, se davvero fossero confermate le accuse al carabiniere del Noe significherebbe che c'è qualcosa che nel sistema giudiziario e dell'Arma dei Carabinieri non funziona?

Non è che ci sia qualcosa che non funziona. Il problema è che il sistema contiene dentro di sé le radici per le deviazioni dai propri compiti istituzionali. Il circuito politico giudiziario esiste nei fatti. Un magistrato può decidere di dare peso a un'unchiesta autorizzando la polizia giudiziaria o, in prima persona, facendo filtrare alla stampa compiacente indiscrezioni sulle indagini in corso. Le indiscrezioni diventano processi mediatici che straripano sui social network in teoremi tutt'altro che dimostrati.

In questo caso qual era il teorema?

Il teorema era che il Giglio Magico con Renzi, la sua famiglia e Luca Lotti abbiano favorito l'imprenditore Romeo. Questo castello di accuse era basato su delle intercettazioni, alcune artefatte dalla polizia giudiziaria che trascritto parti incriminanti in modo distorto. Quando l'autorità giudiziaria è cambiata e da Napoli è passata a Roma i magistrati hanno deciso di leggere e ascoltare le intercettazioni telefoniche in prima persona e hanno trovato la prova delle alterazioni.

Si era parlato anche del ruolo dei Servizi Segreti. Non c'entrano dunque nulla in questa vicenda?

L'aspetto del pedinamento dei Servizi a danni dei carabinieri è totalmente falso. Senza voler dare giudizi prima del tempo, sulla base delle notizie attuali abbiamo un organo di polizia giudiziaria che è stato estromesso dalle indagini, cioè il Noe dei Carabinieri, che nella persona dell'ufficiale coinvolto ha artefatto delle intercettazioni e delle risultanze investigative. E qui mi fermo.

Se l'inchiesta fosse rimasta a Napoli saremmo mai venuti a conoscenza di queste probabili alterazioni?

Voglio essere garantista e dunque immagino che i magistrati napoletani si siano fidati ciecamente del Noe. Semmai c'è da dire che la magistratura di Napoli, per molti anni, ha prediletto il Noe come organo di polizia giudiziaria non per la sua specializzazione nei reati ecologici ma l'ha utilizzato in tutte le indagini che faceva senza che il Noe avesse titolo teorico per fare queste indagini. Il Noe si chiama Nucleo operativo ecologico. Se si fanno indagini sulla Terra dei fuochi si chiama il Noe perché ha il know how per investigare. Sulla Consip non vedo a che titolo si potesse o si dovesse utilizzare il Noe.

twitter11@LorenzoLamperti

Alfredo Mantici è ora direttore editoriale della rivista Lookout News

 
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