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Cronache
Consip, inchieste di Napoli al vaglio Csm. Woodcock rischia il trasferimento

CONSIP: INCHIESTE DI NAPOLI ALL'ESAME DEL CSM

Le inchieste di Napoli relative a Consip e Cpl Concordia sono finite sono i riflettori del Csm. Il Comitato di presidenza del Csm ha trasmesso alla I commissione per le valutazioni la nota arrivata dalla procura generale di Napoli. Uno dei titolari di entrambi i procedimenti è il pm Henry John Woodcock.

"Finalmente il Comitato di Presidenza del Csm ha deciso di affrontare il caso Consip in prima commissione - ha commentato il consigliere laico Pierantonio Zanettin - I contenuti della pratica non sono noti, in quanto secretata, tuttavia il sollecito rivolto alla prima commissione a definire il fascicolo sulla questione Concordia, di cui avevo chiesto l'apertura nel lontano 2015, unitamente alla trasmissione della informativa proveniente dalla Procura Generale di Napoli costruiscono indubbiamente una svolta".

Che cosa c'è dietro l'indagine del Csm sulla procura di Napoli

A spingere il vice presidente Giovanni Legnini e i vertici della Corte di Cassazione - che di comune accordo ad aprile non avevano voluto aprire una pratica per evitare di interferire con le indagini in corso - a rompere gli indugi, in una giornata molto calda proprio in relazione a questa inchiesta anche sul fronte politico, e' stata una nota del Pg di Napoli Luigi Riello. Riguarda le modalita' con cui e' stata indagata dai pm napoletani una donna magistrato, Rosita D'Angiolella, oggi giudice al tribunale di Milano, ma sino a pochi mesi fa capo dell'ufficio legislativo del ministero dell'Istruzione. Il suo nome era finito sui giornali alcuni mesi fa: si era parlato di lei come amica di Alfredo Romeo, l'imprenditore indagato per corruzione nell'inchiesta Consip, ma anche del presidente dell'Anac, Raffaele Cantone. E quando il presidente dell'Anticorruzione era stato sentito come testimone dai pm napoletani, gli era stato chiesto di parlare anche di una telefonata che gli fece la collega alla vigilia di un convegno a cui Romeo lo aveva invitato a partecipare. La nota di Riello - che come Pg esercita la vigilanza su tutti i magistrati del distretto - richiamerebbe l'attenzione sulle modalita' di iscrizione di D'Angiolella nel registro degli indagati, a cominciare dalla tempistica seguita e dai conseguenti oneri di informazione. E conterrebbe la lamentela del procuratore facente funzioni del capoluogo campano Nunzio Fragliasso di non essere stato avvertito tempestivamente del fatto che un magistrato era finito sotto indagine: accusa respinta da Woodcock e Carrano.

I dubbi sulla fuga di notizie: dalla Procura informazioni ai giornali?

Gli accertamenti della Prima Commissione - guidata dal laico del Pd Giuseppe Fanfani, mentre i relatori saranno i togati Luca Palamara e Aldo Morgini - potrebbero comunque andare ben oltre. Perche' il Comitato di presidenza le ha affidato un mandato pieno: potra' approfondire altre vicende legate all'inchiesta e che possono rientrare nella competenza del Csm, senza ovviamente interferire nelle indagini penali in corso. C'è anche il dubbio che proprio dalla procura siano partite le fughe di notizie sull'indagine, in riferimento alle tesi a sostegno dell'impianto accusatorio. E vista la delicatezza del caso (l'inchiesta penale coinvolge anche il padre di Renzi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Lotti) sembra molto probabile che i consiglieri procederanno a un ampio giro di audizioni che potrebbero partire proprio dal magistrato milanese. Gli atti sono stati inviati anche al Pg della Cassazione Pasquale Ciccolo, che ha gia' avviato l'azione disciplinare nei confronti di Woodcock per dichiarazioni sull'inchiesta riportate da Repubblica. Non e' detto che il pm napoletano sia interessato anche dagli accertamenti sull'inchiesta Cpl Concordia: fu lui a disporre quell'intercettazione, ma negli atti venne coperta da omissis; fu invece depositata in un' indagine diversa e con altri sostituti titolari, quando ormai erano caduti i vincoli del segreto.

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