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Cronache
Consip, no violazioni di Woodcock su Tiziano Renzi. Milella: "L'ho tradito"

Consip: pg Cassazione archivia per Woodcock su Tiziano Renzi. Babbo Renzi e Lotti richiamati in procura

Sono stati archiviati dalla Procura generale della Cassazione i fascicoli disciplinari, che erano in fase di preistruttoria, sul pm di Napoli Henry John Woodcock, in relazione ai casi Consip e Cpl-Concordia. Tra questi, finisce in archivio la preistruttoria disciplinare sulla mancata iscrizione a Napoli sul registro degli indagati di Tiziano Renzi, papa' dell'ex presidente del Consiglio. I decreti di archiviazione, oggi depositati alla disciplinare del Csm, non hanno visto l'opposizione del ministro della Giustizia, titolare, con il pg di Cassazione, dell'azione disciplinare. Tiziano Renzi che saràà tra l'altro richiamato in procura il prossimo 26 marzo mentre Luca Lotti sarà messo a confronto con l'ex manager Marroni

Gli altri decreti di archiviazione riguardano il fascicolo disciplinare sulla fuga di notizie relativa alla conversazione, finita sui giornali, tra Matteo Renzi e il generale della Gdf Michele Adinolfi, intercettata nell'ambito della inchiesta Cpl-Concordia, nonche' il caso che ha riguardato Woodcock e la giornalista Federica Sciarelli, che erano stati indagati per rivelazione di segreto d'ufficio, inchiesta poi archiviata. Il pg di Cassazione Mario Fresa ha consegnato al Csm anche gli atti sulle archiviazioni delle preistruttorie disciplinari avviate sulle mancate comunicazioni al capo dell'ufficio napoletano sia dell'indagine sul magistrato Rosita d'Angiolella sia dell'iscrizione di un dirigente del tribunale di Napoli, oltre al fascicolo aperto dopo un esposto presentato da un imprenditore arrestato nell'inchiesta Cpl-Concordia e poi scagionato. Sul caso Consip, dunque, le uniche vicende per cui e' stata avviata l'azione disciplinare sono quelle per cui e' in corso il procedimento a Woodcock e alla collega Celeste Carrano davanti al Csm: a entrambi i magistrati viene contestata la mancata iscrizione sul registro degli indagati dell'ex consigliere economico di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, e, al solo Woodcock, le dichiarazioni 'virgolettate' contenute in un articolo di 'Repubblica' sul caso Consip.

Consip: Milella, promisi a Woodcock non avrei scritto ma lo feci

"Ho dato la mia parola d'onore a Woodcock che avrei rispettato il patto, ma ho scritto lo stesso l'articolo". Lo ha dichiarato la giornalista di 'Repubblica' Liana Milella, sentita come teste nel corso del procedimento disciplinare che vede il pm di Napoli Henry John Woodcock incolpato per i 'virgolettati' riportati in un articolo sul caso Consip firmato da Milella e pubblicato il 13 aprile dello scorso anno. La conversazione "salottiera, dai toni molto colloquiali" tra Woodcock e la giornalista era avvenuta l'11 aprile 2017: "subito Woodcock, con il quale ci conosciamo da molti anni, mi disse che era una conversazione personale e non destinata alla pubblicazione - ha raccontato Milella - io lo rassicurai dicendo che le sue parole non sarebbero finite sul giornale". Il giorno dopo, pero', Milella, "date le insistenze dei vertici del giornale", e valutando "non dannose" le dichiarazioni di Woodcock, richiamo' il pm e poi telefono' a Fragliasso. Con quest'ultimo "minimizzai quando mi chiese se avrei scritto l'articolo ma avevo gia' messo assieme 4-5 pagine di appunti".

Consip: Fragliasso, con dichiarazioni Woodcock benzina su fuoco

Le dichiarazioni contenute nei 'virgolettati' dell'articolo pubblicato da 'Repubblica' lo scorso 13 aprile sul caso Consip "non dovevano essere rese ne' prima ne' dopo che io avevo chiesto il riserbo". Lo ha detto Nunzio Fragliasso, all'epoca procuratore facente funzioni a Napoli, sentito oggi come testimone al processo disciplinare al Csm nei confronti del pm Henry John Woodcock. Quelle dichiarazioni, in quei giorni in cui sui giornali si parlava di uno "scontro" tra i pm partenopei e i pm romani, "erano inopportune, benzina sul fuoco: la legge, e anche il progetto organizzativo della Procura di Napoli, prevedono che le esternazioni sull'attivita' dell'ufficio possano essere fatte solo dal capo della Procura oppure da un suo delegato". Fragliasso ha ribadito che non ci fu "scontro, contrasto, tensione" tra le due Procure. A Woodcock "che mi aveva detto di voler manifestare all'esterno la fiducia al Noe e a Scafarto", ha ricordato Fragliasso, "dissi che non era opportuno, bisognava stemperare i toni". Quanto alla telefonata che l'allora facente funzioni ricevette il 12 aprile dalla giornalista di 'Repubblica' Liana Milella, autrice dell'articolo con i 'virgolettati' contestati a Woodcock in sede disciplinare, Fragliasso ha raccontato di non aver "risposto alle domande, limitandomi a richiamare il comunicato stampa che avevo diramato la mattina: risposi solo a quella in cui mi si chiedeva se Woodcock fosse preoccupato. Risposi con un attestato di stima su Woodcock e sulla collega Carrano".

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consipwoodcockliana milella
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