A- A+
Cronache
Consip, "ride bene chi ride Ultimo". Scafarto e i messaggi al colonnello

Lo scorso 22 dicembre, quando Il Fatto Quotidiano pubblica la notizia "Indagato Del Sette", il maggiore Giampaolo Scafarto manda un sms a Sergio De Caprio, ovvero Ultimo, per commentare: "Ride bene chi ride ultimo". E il suo ex capo, poi andato ai servizi segreti esteri, replica: "Buona questa".
In questo modo - si legge su Il Fatto di questa mattina - i due commentano la notizia dell'indagine a carico del comandante dell'Arma accusato di rivelazione di segreto d'ufficio in uno dei filoni dell'inchiesta nato dalle dichiarazioni dell'ex a.d. Consip Luigi Marroni. Il giorno successivo, 23-12, sempre Il Fatto scrive che anche il ministro Luca Lotti è iscritto nel registro degli indagati.
Sugli sms di dicembre 2016 tra Scafarto e Ultimo (non indagato), l'avvocato di quest'ultimo Francesco Romito spiega: "E' solo una battuta. Anzi, prova il fatto che De Caprio non sapesse nulla dell'inchiesta. Se lo avesse saputo, Scafarto non avrebbe scritto così".
Il punto è: De Caprio non è indagato e questo messaggio per ora non prova che stesse seguendo l'indagine Consip da dietro le quinte. L'sms con Scafarto è stato estrapolato dal telefonino del maggiore indagato per falso e rivelazione di segreto d'ufficio dalla Procura di Roma. I due avevano un rapporto da anni, non solo: Scafarto era nella lista di chi avrebbe dovuto seguire il colonello all'Aise. Ma mai - ha affermato Scafarto ai pm romani - "ho parlato a De Caprio dell'inchiesta Consip, anche perché conoscendolo se glielo avessi detto non mi avrebbe più incontrato". Il maggiore aggiunge che "la raccomandazione di non parlare di Consip con il colonnello fu estesa a tutti i miei uomini".
Ma allora per quale motivo a dicembre commenta la notizia di Del Sette indagato con Ultimo? Forse si riferisce a eventi passati: il 4 agosto 2015 era stato Del Sette a comunicare a Ultimo, all'epoca al Noe, che non avrebbe più svolto funzioni di polizia giudiziaria, pur mantenendo il grado di vicecomandante. I motivi: "Cambiamento strategico nell'organizzazione dei reparti". Da poco tempo era stata pubblicata da Il Fatto una conversazione intercettata proprio dal Noe, quando De Caprio era il capo: quella in cui Renzi (Matteo) condivideva con il generale Mario Adinolfi le sue strategie e anticipava la sfiducia a Enrico Letta.
Quell'intercettazione era stata depositata in un procedimento penale della Dda di Napoli senza alcun omissis. Cinque carabinieri del Noe di Caserta erano stati anche indagati e poi archiviati. Nonostante ciò ancora oggi il Csm si pone interrogativi su questa intercettazione e ha aperto un procedimento parallelo a quello a carico del pm Woodcock.
Nel frattempo Ultimo, che è estraneo alla vicenda, ha dovuto lasciare il Noe per l'Aise. Dove è rimasto fino al 20 luglio di quest'anno quando è stato rimesso all'Arma a seguito delle polemiche intorno al caso Consip e al suo rapporto con Scafarto. E' infatti da De Caprio che Scafarto va il 10 aprile scorso, tre giorni dopo aver saputo di essere indagato per falso. Un incontro, spiega il legale Romito, che "era dovuto alla semplice esigenza di chiedere un consiglio personale". Da quell'incontro sono passati pochi mesi e anche Ultimo è finito nelle cronache. Non per profili personali, ma per alcune mail inviate non a lui ma a due suoi uomini all'Aise.
Il 3 marzo di quest'anno Scafarto avrebbe inviato una mail con parti dell'informativa Consip datata 3 febbraio a due suoi ex colleghi, poi andati all'Aise.
Ma ci sono anche due mail precedenti con trascrizioni di intercettazioni e pedinamenti. I due file di chiamavano "Mancini.doc", ovvero Marco Mancini, l'ex responsabile dell'Antiterrorismo ed ora al Dipartimento informazione e sicurezza (Dis). La seconda riporava anche un testo: "Sempre per il capo". Sono messaggi - spiega Romito - che mai sono arrivati a Ultimo. "Escludo che ci sia stata da parte di De Caprio una richiesta di notizie. Non sapeva nulla, le mail non sono mai indirizzate a lui".
Nelle stesso momento De Caprio ha dovuto lasciare i servizi segreti ed è stato rispedito all'Arma. Poi ieri l'ennesimo stop. Dal comando generale è arrivata anche la raccomandazione al silenzio. Infatti, il colonnello aveva risposto nei giorni scorsi alle dichiarazioni fatte dal pm modenese Lucia Musti che al Csm aveva raccontato che De Caprio le avrebbe detto: "Lei ha in mano una bomba". Il colonnello, per chiarire la propria posizione, aveva anche annunciato un incontro pubblico che non potrà più esserci.
Infine, proprio sul contenuto delle audizioni al Csm, la Procura di Roma ha aperto due fascicoli, per il momento contro ignoti, per rivelazione del segreto d'ufficio.

Tags:
ultimo
Iscriviti al nostro canale WhatsApp





in evidenza
Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”

La conduttrice vs Striscia la Notizia

Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”


in vetrina
Affari in Rete

Affari in Rete





motori
Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.