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Cronache
Crollo ponte Genova, "questa tragedia dimostra che le opere vanno fatte"
LaPresse

TRAGEDIA PONTE MORANDI A GENOVA/ INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT A EDOARDO RIXI, VICEMINISTRO DEI TRASPORTI E DELLE INFRASTRUTTURE, ORIGINARIO PROPRIO DI GENOVA. RIXI E' L'UOMO CHE MATTEO SALVINI AVREBBE VOLUTO COME GOVERNATORE DELLA REGIONE LIGURIA PRIMA DI CONVERGERE SU GIOVANNI TOTI
 

Si è fatto un'idea delle cause della tragedia di Genova? Si parla di un fulmine che avrebbe colpito il ponte...
"Può darsi, non lo so. Lo diranno gi inquirenti, comunque sia è necessario che ci sia un'inchiesta profonda. Era un ponte che era già in manutenzione da tempo. E questo viadotto che attraversava la città era monitorato e quindi dobbiamo capire che cosa non ha funzionato perché nel 2018 non si può verificare una tragedia di questo tipo su un'arteria così importante".

In mano a chi era la responsabilità della manutenzione del Viadotto Morandi?
"La manutenzione era in mano alla Società Autostrade però non credo fosse un problema di manutenzione ordinaria, il ponte era interessato a vari lavori. Adesso vedremo e verificheremo tutto quello che c'è da verificare e ovviamente si aprirà un'inchiesta. Il problema è che si verifica sempre ex post, sarebbe meglio verificare ex ante e credo che uno dei temi grossi sia quello di trovare una soluzione per questa Regione che rimane tagliata a metà. Il più grande porto d'Italia rimane privo di fatto di connessione autostradale e anche urbana perché chiunque abita a Genova prende questo viadotto almeno due o tre volte al giorno".

Oltre alla tragedia umana per le vittime, ora ci sarà anche un danno economico e di viabilità...
"Le conseguenze saranno pesantissime, penso che fosse uno dei punti cruciali del sistema viario italiano".

Anche danni economici se si pensa al trasporto di merci...
"Assolutamente sì. Avremo dei problemi da affrontare in maniera urgente. Già a livello locale quando ero assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria era prevista di ultimare entro la fine di quest'anno una connessione a mare, una bretella a mare per aggirare questo ponte. Quindi una viabilità urbana che collegava Genova ovest con Genova aeroporti. Adesso probabilmente quei lavori dovranno procedere più velocemente. Poi c'è la famosa gronda autostradale ormai approvata dal Cipe che nei prossimi mesi dovrebbe andare a bando perché serviva per scaricare i mezzi pesanti da questa arteria e il traffico extraurbano. In questo momento ciò che si poteva fare con una certa velocità oggi è diventata urgenza. Oggi abbiamo un numero di vittime elevato ma non elevatissimo, fosse successo nella giornata di ieri probabilmente sarebbero state qualche centinaia le vittime perché nei momenti di esodo e di imbarco e sbarco delle navi questo ponte molto spesso si intasava e quindi era congestionato dal traffico. Oggi era una giornata diversa per cui dovrebbero essere stati coinvolti una ventina di autoveicoli che non son pochi ma sicuramente sono meno di alcune centinaia".

Quanto tempo ci vorrà per avere una soluzione alternativa per la viabilità? Mesi?
"Mesi sicuramente, le strade non si fanno con uno schiocco di dita. Quindi mesi nella migliore delle ipotesi".

Andiamo al 2019?
"No, forse si riesce a far qualcosa prima ma non a risolvere del tutto la situazione. Oltretutto questo ponte sarà da demolire integralmente e da ricostruire, spero in ferro e non più in cemento armato".

Dopo la tragedia di oggi qualcuno potrebbe dire 'pensiamo meno alle grandi opere come la Tav e di più alla manutenzione ordinaria'...
"In questo caso non si tratta di manutenzione. Questo viadotto era stato costruito in tempi nei quali mai più si pensava di arrivare a questo livello di traffico. E' da rifare di sana pianta ma prima bisognava avere un'alternativa per la viabilità altrimenti si sarebbe divisa la Regione a metà. Adesso, dopo questo evento catastrofico, si procederà ma è chiaro che non è solo un problema di manutenzioni. Quel ponte era stato costruito negli anni Cinquanta con determinate circostanze e già allora era una costruzione abbastanza avveniristica. Per cui, va bene il problema delle manutenzioni, ma quella che è venuta giù oggi è una grande opera. Era uno dei ponti più importanti costruiti negli anni Cinquanta-Sessanta in Europa, non è un ponte secondario o un cavalcavia. A livello italiano, forse anche europeo, è il disastro su un ponte più importante che si ricordi".

Quindi da esponente di governo si sente di dire che la tragedia non ferma le grandi opere come la Tav Torino-Lione...
"Non c'entra nulla. La tragedia di oggi fa capire quanto le opere devono essere fatte, aggiornate e non si può vivere su quello che si è fatto 50 anni fa. Bisogna tornare ad efficientare il nostro sistema, a migliorare le manutenzioni ma soprattutto a riprogettare quelle opere che ormai sono in una situazione di sottodimensionamento. Questo è uno dei temi più importanti visto che in questo caso c'è una grande opera, che è la gronda di Genova, se l'avessero realizzata negli anni Ottanta quando è stata fermata dalla sinistra, probabilmente, oggi non saremmo qua a discutere. Ma del passato è inutile parlare bisogna che nel futuro quando si prendono delle decisioni lo si faccia in base a quello che sono le esigenze dell'intero Paese e dell'intera comunità. Mi auguro che dal punto di vista legislativo ci sia la possibilità di fare i lavori bene, a regola d'arte ma velocemente".

Tags:
genova tragedia ponte
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