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Cronache
Cucchi, il carabiniere testimone nel processo: "Mi minacciano"

"Per aver testimoniato nel processo Cucchi, morto perche' pestato dai miei colleghi, mi ritrovo a subire un sacco di conseguenze. E sono tutte conseguenze negative". Comincia cosi' il videoappello "a tutte le cariche dello Stato" postato su facebook da Riccardo Casamassima, l'appuntato dei carabinieri testimone nel processo per il decesso del geometra romano. "Prima di andare al processo a testimoniare - spiega Casamassima - avevo manifestato le mie paure. Paure che non erano fobie ma cose che si sono concretizzate perche' mi e stato notificato un trasferimento presso la Scuola: praticamente io saro' allontanato da casa, saro' demansionato e andro' a lavorare a scuola dopo essere stato per 20 anni per strada.

Tutto questo e' scandaloso, abbiamo subito di tutto ancora prima di andare a testimoniare, ci sono state fatte minacce, nessun rappresentante dei nostri Cocer e Coibar ha voluto aiutarci, nessuno e' voluto stare dalla nostra parte: mi hanno detto di stare attento perche' dal Comando generale c'erano troppe pressioni, eccole le pressioni, un altro trasferimento". L'appuntato si rivolge direttamente "al presidente del Consiglio, al ministro Salvini, al ministro Di Maio, ai superiori" per sapere "se e' giusto che una persona onesta debba subire questo trattamento.

Domani alle 8 di mattina mi rechero' al Comando generale, cerchero' di incontrare il comandante generale: ho presentato diverse istanze che non sono state mai accolte, non c'e' piu' tempo, mi stanno distruggendo, devastando in tutti i modi e non ci sono alternative per uscirne. Ho ancora fiducia che possa cambiare qualcosa, dopo se non mi verranno date spiegazioni saro' costretto ad andare direttamente in procura e a denunciare ai magistrati quello che mi sta succedendo perche' il processo e' ancora aperto e una qualsiasi azione fatta nei miei confronti lo va a compromettere. Ci sono altri carabinieri che devono essere sentiti". " E' inammissibile - conclude - che in una istituzione come l'Arma dei carabinieri se denunci qualcosa ti devi trovare a subire trasferimenti, punizioni e vessazioni. Di me, nella mia ultima valutazione, i carabinieri scrivono 'carabiniere poco esemplare, inadeguato al senso della disciplina'. Quello che sta succedendo e' veramente scandaloso".

Sempre via Facebook è la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, ad esprimere la sua vicinanza al carabiniere: "Riccardo Casamassima oggi è stato trasferito alla scuola allievi con demansionamento umiliante e consistente decurtazione dello stipendio. L’ho sentito in lacrime, disperato. Avvilita e rassegnata la compagna Maria Rosati. Cari Generali Nistri e Mariuccia, era proprio necessario tutto questo, dopo quanto è emerso durante il processo sino ad ora? La scuola allievi Carabinieri aveva proprio bisogno, oggi, di Riccardo Casamassima? Proprio oggi?".

Dopo "tutto quanto avete sentito riferire in udienza dai vostri sottoposti - continua Ilaria Cucchi - dopo tutto quanto avete sentito urlare e confessare dai vostri sottoposti durante le intercettazioni ascoltate, verbali falsi, depistaggi, scarico di responsabilità proprie su altri, l’unica cosa che vi preoccupate di fare, adesso, è quella di mettere in croce Casamassima e Rosati? Io amo e rispetto l’Arma dei Carabinieri e mi preoccupa che si stia facendo proprio di tutto per nuocere alla Sua immagine...".

Interviene anche l’esponente di Prc-Potere al Popolo Maurizio Acerbo: "Massima solidarietà a Riccardo Casamassima, il carabiniere che ha fatto il suo dovere raccontando al magistrato quel che sapeva sulla morte di Stefano Cucchi. È stato declassato e trasferito mentre meriterebbe una medaglia. Non è tollerabile che in una Repubblica democratica si ostacoli la ricerca della verità da parte dell’Arma dei Carabinieri. Non è accettabile che colpendo Casamassima si lanci un segnale omertoso e intimidatorio a tutti gli uomini in divisa: non denunciate abusi", si legge in una nota.

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processo cucchiil carabiniere testimone processo cucchi
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