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Cronache
Cucchi, il legale di Mandolini: "Inconfessabili accordi tra Tedesco e i pm"

Cucchi: difesa Mandolini, tra Tedesco e pm inconfessabili accordi

Le recentissime rivelazioni, dopo 9 anni di silenzio, del carabiniere Francesco Tedesco sul pestaggio subito nella caserma della Stazione Appia da Stefano Cucchi non solo rappresentano una svolta significativa dell'intera vicenda a livello processuale ma segnano anche la rottura di rapporti decennali di amicizia e stima tra i difensori degli altri imputati. Questo e' quanto emerge da una lettera che l'avvocato Giosue' Bruno Naso, difensore del maresciallo Roberto Mandolini (comandante nel 2009 di quella Stazione), ha indirizzato a Francesco Petrelli, il penalista che assieme al collega Eugenio Pini difende proprio Tedesco, rendendola nota anche a tutta la Camera penale. Per Naso, le dichiarazioni rese in almeno tre interrogatori dal militare che e' accusato di omicidio preterintenzionale assieme ad Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, da lui descritti come gli autori del pestaggio a poche ore dall'arresto di Cucchi, sarebbero la conseguenza di "inconfessabili accordi" tra i suoi difensori e il pm. "Stiamo celebrando il dibattimento e in un processo di tale delicatezza, in un processo condizionato come pochi altri da fattori stravaganti ed extraprocessuali - scrive Naso a Petrelli - e tu che fai? accompagni il tuo assistito nell'ufficio del pm perche' questi conduca un'indagine parallela e riservata rispetto a quella in corso con innegabili, inevitabili se non addirittura perseguiti effetti di condizionamento su quello che sara' il di lui contributo dibattimentale? Francesco - e' lo sfogo di Naso - se non ti conoscessi da decenni, se non riconoscessi in te qualita' professionali di eccellenza, se non avessi apprezzato in numerosi altri processi la tua preparazione, la tua competenza, la tua abilita' strategica, sarei costretto a pensare che hai smarrito all'improvviso e tutto in una volta il tuo corposo corredo professionale. E allora se non sei cosi', la ragione che ai miei occhi appare inconfessabile ma assolutamente chiara e' la promessa derubricazione della imputazione elevata nei confronti del tuo cliente in quella di favoreggiamento, reato allo stato gia' prescritto, anche a costo di aggravare la posizione di tutti gli altri imputati". A parti invertite, "non riesco a trovare nulla, ma proprio nulla, che io avrei fatto cosi' come hai fatto te", fa sapere Naso che si ritiene "offeso e tradito nel rapporto di colleganza e di amicizia. Sono quattro mesi che va avanti questa storia e non hai avvertito il bisogno, la necessita', la opportunita' di informare i colleghi, tutti i colleghi e me in particolare! D'ora in poi - e' la conclusione di Naso - i nostri rapporti non saranno piu' come quelli di una volta o come io, forse ingenuamente, forse maldestramente, ritenevo che fossero". 

Cucchi: difensore Tedesco, gravissime accuse avvocato Naso

"Sono assurde, gravissime e infondate le accuse rivoltemi dall'avvocato Naso". Cosi', in una nota, Francesco Petrelli, uno dei difensori del carabiniere Francesco Tedesco, tra gli imputati del processo per la morte di Stefano Cucchi, replica all'avvocato Bruno Giosue' Naso che, nella veste di legale del maresciallo Mandolini, ha stigmatizzato, in una lettera aperta, la condotta del collega penalista ipotizzando 'inconfessabili accordi' tra il suo assistito e la Procura per avere poi un trattamento processuale favorevole. "E' semplicemente impensabile - fa sapere Petrelli - che un avvocato, per colleganza o, peggio ancora, per amicizia, possa violare il segreto istruttorio ed il riserbo assoluto di una indagine. Ed e' altrettanto inaccettabile che si voglia sovrapporre indebitamente la figura del difensore a quella dell'assistito e si confondano i rapporti personali e professionali fra colleghi con le scelte processuali degli imputati. Il carabiniere Tedesco ha fatto una scelta difficile e coraggiosa e non vi e' nulla di "inconfessabile" nei motivi che lo hanno indotto a denunciare i fatti e le responsabilita' altrui, ne' nei modi in cui tale contributo di verita' e' stato fornito all'autorita' giudiziaria".

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