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Cronache
Diciotti, chi sono i magistrati di sinistra che mettono a rischio il governo
Toga al palazzo di giustizia

I TRE GIUDICI CHE HANNO CHIESTO L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO SALVINI? TUTTI DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA

Da una parte indaga sul caso Diciotti e chiede l'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini nonostante la richiesta di archiviazione della procura di Catania. Dall'altra aderisce alle manifestazioni di piazza contro la politica del governo sui migranti. Stiamo parlando di Magistratura Democratica, la corrente di sinistra interna alle toghe. Eh già, perché i tre giudici del Tribunale di Catania, sezione Reati Ministeriali, che hanno inoltrato la richiesta di autorizzazione a procedere sull'operato del ministro dell'Interno in merito al caso Diciotti sono tutti e tre iscritti a Magistratura Democratica. La stessa corrente delle toghe che ha aderito all'appello "Non siamo pesci" di un gruppo di intellettuali di sinistra che nei giorni scorsi ha inscenato una protesta davanti a Montecitorio per chiedere l'istituzione di una commissione d'inchiesta sui migranti morti nel Mediterraneo. Protesta indirizzata alle politiche del governo in materia di immigrazione, anche sul caso Sea Watch in via di risoluzione proprio in queste ore.

NICOLA LA MANTIA, SANDRA LEVANTI E PAOLO CORDA: ECCO CHI SONO I TRE GIUDICI CHE HANNO CHIESTO L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE SUL CASO DICIOTTI

Nicola La Mantia è il presidente del trio. dei giudici catanesi. Ricopre l'incarico di giudice civile della quarta sezione fallimentare. Sandra Levanti è giudice civile. Paolo Corda è invece giudice penale della quinta sezione. Proprio Corda era stato in passato oggetto di polemiche perché, quando faceva parte del tribunale del Riesame, aveva ordinato la scarcerazione di due cittadini nordafricani che avevano trasportato in Italia 230 migranti. Una decisione presa sulla base della convinzione che i due fossero traghettatori occasionali, pagati dai trafficanti di esseri umani per trasportare i migranti, e non invece scafisti di professione. 

ANCHE IL PROCURATORE DI AGRIGENTO E' DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA

C'è anche un quarto protagonista della vicenda Diciotti. Si tratta di Luigi Patronaggio, procuratore di Agrigento, da dove è partita l'indagine sulla nave con l'ipotesi di sequestro a carico di Salvini. Anche lui iscritto a Magistratura Democratica.

I TRE GIUDICI DI CATANIA ESTRATTI A SORTE

Come sempre, la composizione della sezione Reati Ministeriali è stata estratta a sorte tra i giudici in attività nei tribunali del distretto e con almeno 5 anni di servizio. Il caso ha voluto che tutti e tre i giudici estratti fossero di Magistratura Democratica. Una coincidenza sfortunata che però fa sorgere per l'ennesima volta un atavico problema che avvelena il nostro sistema giudiziario e soprattutto il suo rapporto con la politica: le correnti delle toghe. Senza dubbio i magistrati siciliani hanno operato e stanno operando con piena legittimità e neutralità, ma il fatto che tutti loro siano iscritti a Md non può che facilitare le polemiche e i sospetti.

GLI EFFETTI POLITICI DELLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE

Già, perché la loro azione giudiziaria sta comunque avendo un effetto politico forte sul governo, che dibatte internamente sull'opportunità di concedere a meno l'autorizzazione a procedere. E in ogni caso rischia di influenzarne l'attività in materia di politica migratoria. Non è colpa loro, ma è la causa di un sistema giudiziario italiano che prevede ancora correnti politiche quando i magistrati dovrebbero essere semplicemente magistrati. 

Su Affaritaliani.it ecco la relazione in integrale con la quale il Tribunale di Catania chiede l'autorizzazione a procedere contro Salvini. CLICCA QUI E LEGGI

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