Dl Genova, Cantone: una lacuna può consentire alla Mafia di infiltrarsi
Il presidente dell'Anac Raffaele Cantone in audizione alla Camera sul decreto legge Genova
"Vorrei segnalare una lacuna che, sono certo, e' semplicemente frutto di una disattenzione, conoscendo la sensibilita' di Parlamento e Governo in materia: la deroga a tutte le norme extrapenali comporta anche la deroga al Codice antimafia e alla relativa disciplina sulle interdittive". Lo ha detto il presidente dell'Anac Raffaele Cantone in audizione alla Camera.
"Non ritengo di dover sottolineare i rischi insiti in tale omissione - ha aggiunto - soprattutto perche' vi sono molte attivita' connesse alla ricostruzione, dal movimento terra allo smaltimento dei rifiuti, ad esempio, in cui le imprese mafiose detengono purtroppo un indiscutibile know how. La Liguria e' terra ovviamente non di mafia ma in cui purtroppo le organizzazioni criminali stanno cercando di infiltrarsi. Una barriera altissima contro questo rischio va dunque necessariamente prevista e sono certo sara' introdotta".
L'articolo 1 comma 5 del decreto Genova consente al commissario di derogare a tutte le norme di legge italiane, escluse solo quelle penali. Tutte le leggi, dal 1865 a oggi. Il commissario puo' disapplicare il Codice appalti, il Codice ambientale, le norme sui rifiuti, le norme sul lavoro, anche (lo voglio ricordare) le norme anti-mafia e sulle interdittive' (nei confronti delle imprese sospettate di collusione, ndr), ha rilevato in audizione alla Camera il presidente dell'Anac Raffaele Cantone.
'Ebbene - ha aggiunto Cantone - se noi affidiamo al commissario, come oggi il decreto fa, il potere di decidere volta per volta come utilizzare questi enormi poteri di deroga, e dunque dovra' giustificare ogni volta i presupposti normativi delle sue scelte, ogni suo atto normativo sara' impugnabile, con rischio altissimo di contenzioso. Dobbiamo invece introdurre nel decreto una griglia di principi chiari su queste deroghe, in modo che sia la legge a stabilirlo'.
'Se affidiamo al commissario il compito di definire le deroghe - ha spiegato il presidente dell'Autorita' Anticorruzione - saranno atti amministrativi impugnabili, tutti atti sottoposti a ricorso giurisdizionale' (al Tar Liguria). Stabilire che il commissario dovra' solo applicare 'i principi inderogabili' derivanti dalla legislazione europea - ha spiegato Cantone - 'non risolve il problema. Solo verificare quali norme della direttiva europea sugli appalti sono inderogabili e quali e' un problema enorme, ve lo garantisco.
Il commissario dovra' ogni volta individuare il quadro normativo, costituzionale e comunitario, che sostenga le sue scelte'. Non a caso il commissario Bucci, lunedi' in audizione, aveva espresso la sua volonta' di nominare come sub-commissari un avvocato dello Stato e un magistrato della Corte dei Conti. 'Attenzione - ha aggiunto Cantone - perche' anche operatori internazionali potrebbero essere legittimamente interessati a partecipare alla ricostruzione del Ponte, saranno quasi tutti appalti sopra la soglia comunitaria'. In sostanza Cantone mette in guardia da esclusioni arbitrarie nelle imprese valutate dal commissario, che potrebbero generare ricorsi e rallentamenti.
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