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Cronache
“Donne, scelte per il nostro intestino". Il libro che imbarazza la scuola

 

Ma quale femminicidio!? “La donna viene scelta sulla base dell'apparato gastrointestinale”, commenta la consigliera comunale della Lega Nord di Bologna Mirka Cocconcelli, quando scopre cosa viene insegnato ai bambini di una scuola elementare emiliana. Le mostriamo una pagina di un libro di testo di una scuola elementare di Ravenna.

 

 

 

Nel testo viene riportata una favola oggetto di attenzione di una mamma, Marianna Panebarco, che oltretutto è un'imprenditrice editoriale. E' dei fratelli Grimm, “Come scegliere la sposa” e viene riportata nel libro “Laboratorio di scrittura”, dell'editore Cetem. La favola in sé c'entra anche poco ma il modo di raffigurarla un po' meno. Si vede un pastore con un cappellone in testa e le braccia aperte: dietro la mano destra ha due pecore, davanti la mano sinistra tre donne dai capelli rossi, tra cui scegliere la futura sposa. Pecore e donne.

 

 

Fatta la lettura della fiaba, che qui riportiamo, si invitano i bimbi tra i 9 e i 10 anni, a completarla. Mancherebbe l'inizio e il libro suggerisce ”Scrivilo tu con l'aiuto del disegno”.

 

 

La fiaba: “C'era una volta un giovane pastore che si sarebbe sposato volentieri, e conosceva tre sorelle, una più bella dell'altra, sicché‚ la scelta era difficile, ed egli non sapeva decidere a chi dare la preferenza. Allora domandò consiglio a sua madre, che disse: -Invitale tutt'e tre, offri loro del formaggio e guarda come lo tagliano-. E così fece; ma la prima inghiottì il formaggio con la crosta; la seconda tagliò via la crosta in gran furia, così di furia che vi lasciò attaccato del formaggio, e buttò via tutto insieme; la terza invece, levò la crosta per bene, non troppo né troppo poco. Il pastore raccontò tutto a sua madre, che disse: -Sposa la terza-. Così egli fece, e visse con lei, felice e contento.”

 

 

Marianna Panebarco scrive su facebook qualche giorno fa: “Mia figlia, 9 anni, è autonoma nello svolgimento dei compiti, ma mi capita, il sabato, di stare accanto a lei a lavorare.” E riporta la foto della pagina del libro con lo svolgimento dell'esercizio. “Io magari sono fin troppo attenta alla questione di genere... ma leggere questo esercizio in un libro di testo delle elementari nell'anno 2017 per me è davvero deprimente. Il fatto che sia una favola dei Fratelli Grimm, un classico (i cui diritti sono dell'editore Mondadori, ndr), non mi pare un'attenuante”, scrive. E ancora: “Se vogliamo cambiare la società, dobbiamo iniziare anche dai libri di testo!!! Gli editori devono rinnovarsi, parlare altri linguaggi!”

 

 

Una favola innocente in sé e che mostra un mondo che oggi in occidente forse non esiste più, se non in gruppi familiari in cui la donna ha un ruolo ancillare o nei casi peggiori di sottomissione.

E' davvero questo il messaggio che dobbiamo trasmettere ai bambini quando parliamo di amore e affetto tra un uomo e una donna? Soprattuto nella giornata mondiale dedicata alla lotta contro il femminicidio in un Paese dove un donna muore ogni due giorni e mezzo?

 

 

Abbiamo per tanto chiesto un commento a vari esponenti politici italiani. Tra chi ci ha risposto c'è la consigliera regionale del Pd veneto Alessandra Moretti: “La fiaba, certo, va contestualizzata. Purtroppo in alcune società la sposa si sceglie ancora così. Ma io dico alle ragazze che è la loro scelta che conta. Sono loro che devono scegliere per la propria vita e non farsi scegliere. Questo vale. L'amore è qualcosa di altro da questo.”

 

 

Più tagliente il commento della consigliera comunale della Lega Nord di Bologna Mirka Cocconcelli: “Pensa che ingenua. Io credevo che la donna venisse scelta per il suo apparato celebrale. O forse per quello estetico. Invece la donna viene scelta sulla base dell'apparato gastrointestinale. Come tratta il formaggio! Guardi, ogni commento ulteriore appare superfluo”.

 

Tags:
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