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Cronache
"E ora amnistia per Cesare Battisti". La sinistra comunista non si arrende

 

"Per fatti di 30 anni fa, la soluzione logica dovrebbe essere l'amnistia per Cesare Battisti". Così Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori, ha commentato la cattura in Bolivia del terrorista dei Pac, condannato all'ergastolo.

"Da parte del governo - ha dichiarato Ferrando ad AdnKronos - c'è il tentativo di sfruttare questa cosa come occasione propagandistica. Noi siamo sempre stati ferocemente contrari, da un punto di vista anticapitalistico e rivoluzionario, a ogni teoria e pratica del terrorismo, che porta acqua alle classi dominanti e disorienta la classe operaia".

"La soluzione logica dovrebbe essere l'amnistia. Nessun elemento di enfasi, di gioia o di solidarietà verso un governo reazionario come quello di Salvini e Di Maio", ha continuato il portavoce del Pcl dicendosi "contrario all'estradizione di Battisti. Noi non abbiamo nulla a che spartire con la collaborazione tra un governo ultra-reazionario come quello di Bolsonaro e quello di Salvini. Entrambi vogliono esibire Battisti come trofeo".

Dalla parte del terrorista dei Pac anche lo scrittore Christian Raimo. "Ho firmato quattordici anni fa un appello per la liberazione di Cesare Battisti. Ho conosciuto e ho lavorato insieme ai parenti di quelle che sarebbero le vittime di Cesare Battisti, ascoltato il loro dolore. Ho letto alcuni romanzi di Cesare Battisti e non mi sono mai piaciuti. Non ho mai festeggiato per la galera a qualcuno. Per me l'ergastolo andrebbe abolito, per me andrebbero abolite le galere", ha dichiarto su Facebook lo scrittore, tra i firmatari dell'appello per la liberazione del terrorista dei Pac.

BATTISTI: CARUSO, 'NO ACCANIMENTO, SETE VENDETTA E' SBAGLIATA' - "A distanza di 40 anni da episodi del tutto deprecabili, questo accanimento, questo scalpo da portare in dote di questo ormai quasi settantenne mi sembra una sete di vendetta che non ha nessuna altra funzione se non ripagare l'odio e il rancore di questi signori al governo". Lo dice all'Adnkronos Francesco Caruso, ex deputato di Rifondazione Comunista, ora docente di sociologia presso l'Università di Catanzaro, a proposito della cattura in Bolivia di Cesare Battisti. Il terrorista dei Pac "ha le sue colpe, ma il Battisti che aveva vent'anni e il settantenne di oggi - sottolinea - sono due persone diverse. Il carcere ha una funzione riabilitativa. Non si capisce cosa debba fare questo signore in carcere se il principio del carcere resta quello sancito dall'articolo 27 della Costituzione italiana, che si chiama 'rieducazione', non 'vendetta'. Questo esisteva nelle società pre-cristiane...". Confrontando la condizione di Battisti con quella dei latitanti di mafia, Caruso osserva: "La logica punitiva può avere sua logica nel momento in cui serve a intimorire, punire... quella con la mafia è una guerra che c'è ancora ed è bene che vecchi e nuovi mafiosi vengano perseguiti, condannati... qua invece si tratta di prigionieri politici di una guerra civile finita 40 anni fa. In Italia non si è mai voluto fare i conti con tutto questo"

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