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Cronache
Egitto, 30mila alla messa del Papa. "L'estremismo della carità unico ammesso"

Papa: bagno di folla all'Air Defense Stadium, 30mila presenti

Circa 30 mila persone - cattolici dei vari riti presenti in Egitto ma anche copti ortodossi e musulmani - partecipano questa mattina alla celebrazione Eucaristica "Air Defense Stadium". Il giro del campo che su una vetturetta da golf che Bergoglio ha compiuto al suo arrivo, rappresenta l'unico "bagno di folla" di questo viaggio in Egitto, ma il calore e l'entusiasmo dei presenti era quello delle Gmg e degli altri megaraduni che accolgono il Papa nei paesi cattolici. Il rito si tiene in questo stadio all'interno di una base militare perche' piu' capiente ma anche perche' la sua collocazione ha reso piu' agevoli i controlli di sicurezza ai partecipanti.

Papa: l'estremismo della carita' e' l'unico ammesso

"Dio gradisce solo la fede professata con la vita, perche' l'unico estremismo ammesso per i credenti e' quello della carita'! Qualsiasi altro estremismo non viene da Dio e non piace a lui! Per Dio, e' meglio non credere che essere un falso credente, un ipocrita!". Sono parole molto forti di Papa Francesco nella messa celebrata al Cairo, nell'Air Defense Stadium, per i fedeli cattolici (presenti pero' anche copti orotodossi e musulmani). Chiaramente si riferiscono al contesto egiziano, dove l'integralismo religioso sconfina nel terrorismo filo Isis, ma valgono per tutti, a cominciare dalla chiesa locale (i copti sono una comunita' antichissima, ma che ha subito contaminazioni culturali, tanto che alcuni praticano l'infibulazione che infatti non e' un'esclusiva dei musulmani). E valgono evidentemente anche per l'Italia, dove in questi giorni infuriano le polemiche per presunte irregolarita' delle Ong che salvano i migranti in mare. Anche il loro - si puo' dire - e' "estremismo della carita'".

 "La fede vera - ha ricordato infatti il Papa - e' quella che ci rende piu' caritatevoli, piu' misericordiosi, piu' onesti e piu' umani; e' quella che anima i cuori per portarli ad amare tutti gratuitamente, senza distinzione e senza preferenze; e' quella che ci porta a vedere nell'altro non un nemico da sconfiggere, ma un fratello da amare, da servire e da aiutare; e' quella che ci porta a diffondere, a difendere e a vivere la cultura dell'incontro, del dialogo, del rispetto e della fratellanza; ci porta al coraggio di perdonare chi ci offende, di dare una mano a chi e' caduto; a vestire chi e' nudo, a sfamare l'affamato, a visitare il carcerato, ad aiutare l'orfano, a dar da bere all'assetato, a soccorrere l'anziano e il bisognoso". "La vera fede - ha ricordato - e' quella che ci porta a proteggere i diritti degli altri, con la stessa forza e con lo stesso entusiasmo con cui difendiamo i nostri". Secondo il Papa, "in realta', piu' si cresce nella fede e nella conoscenza, piu' si cresce nell'umilta' e nella consapevolezza di essere piccoli".
Nell'omelia, Papa Bergoglio ha commentato l'episodio evangelico dell'apparizione del Risorto ai discepoli di Emmaus che suelle prime non lo riconoscono credendo che l'annuncio della Risurrezione di Gesu' fosse una diceria. MA il Signore va proprio da loro e li converte.

"Quando l'uomo tocca il fondo del fallimento e dell'incapacita', quando si spoglia dell'illusione di essere il migliore, di essere autosufficiente, di essere il centro del mondo, allora - ha spiegato il Papa - Dio gli tende la mano per trasformare la sua notte in alba, la sua afflizione in gioia, la sua morte in risurrezione, il suo cammino all'indietro in ritorno a Gerusalemme, cioe' in ritorno alla vita e alla vittoria della Croce". "I due discepoli, difatti, dopo aver incontrato il Risorto, ritornano pieni di gioia, di fiducia e di entusiasmo, pronti alla testimonianza. Il Risorto - ha sintetizzato Bergoglio - li ha fatti risorgere dalla tomba della loro incredulita' e afflizione". "Incontrando il Crocifisso-Risorto - ha continuato Papa Francesco - quei discepoli hanno trovato la spiegazione e il compimento di tutta la Scrittura, della Legge e dei Profeti; hanno trovato il senso dell'apparente sconfitta della Croce". Invece "chi non passa attraverso l'esperienza della Croce fino alla Verita' della Risurrezione si autocondanna alla disperazione. Infatti, noi non possiamo incontrare Dio senza crocifiggere prima le nostre idee limitate di un dio che rispecchia la nostra comprensione dell'onnipotenza e del potere". E se "l'incontro con Gesu' risorto ha trasformato la vita di quei due discepoli", anche oggi "incontrare il Risorto trasforma ogni vita e rende feconda qualsiasi sterilita'". Infatti, "la Risurrezione non e' una fede nata nella Chiesa, ma la Chiesa e' nata dalla fede nella Risurrezione".

Dunque, ha concluso il Papa rivolto alla folla che gremiva lo stadio militare, "non abbiate paura di aprire il vostro cuore alla luce del Risorto e lasciate che Lui trasformi la vostra incertezza in forza positiva per voi e per gli altri. Non abbiate paura di amare tutti, amici e nemici, perche' nell'amore vissuto sta la forza e il tesoro del credente!". "Al Massih Kam, Bilhakika kam!", ha detto infine in arabo: "Cristo e' Risorto. E' veramente Risorto!".

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