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Cronache
Elezioni 2018, candidati: centrodestra primarie social, ma quale meritocrazia

 

 

Italiani rassegnatevi, non contate niente.

Ci sono le elezioni del 2018 per il parlamento, dove si determinano le sorti del Paese? Non potete decidere chi saranno i candidati.

Siete stanchi dei soliti volti? Non potete votare per chi vi ha toccato il cuore o ha una proposta razionale per trasformare l'Italia.

C'è però internet, quello che sembra l'unico strumento per la mobilità sociale, per far emergere chi non ha voce. Al motto “partecipa, scegli, cambia”, i cinque stelle di Beppe Grillo hanno organizzato le loro primarie nazionali. Dopo loro qualcuno scalpita tra i giovani del centro destra.

 

 

ELEZIONI 2018, PRIMARIE SOCIAL PER I CANDIDATI CENTRODESTRA 

La comunità virtuale del sito www.centro-destra.it, nata intorno al giornalista, ex An, Giorgio La Porta, organizza delle primarie dei giovani dello schieramento. Ma come per i grillini qualcosa non torna.

Scrivono: “50 giovani che nei prossimi 3 giorni si misureranno con un voto social. Chiediamo di sceglierne tre. Candidati tra i 20 e i 35 anni. Sappiamo perfettamente che a 20 anni non si possa essere candidati alla Camera, ma questa non è una corsa ufficiale e nulla ci vieta di fare il tifo per i ‘pulcini’ della lista... Nessuno promette candidature o seggi: è una competizione social per dimostrare le potenzialità delle giovani classi dirigenti.” Una pura competizione simbolica fatta di candidati più o meno sconosciuti, precedentemente aperta anche a chi aveva 37 anni, per porre il problema della selezione della classe dirigente ma forse anche per mettersi un po' in mostra con i papaveri del centro-destra.

Come per i grillini però non si comprendono i criteri di preselezione dei candidati: chi si può candidare e chi no e quale controllo e tracciabilità vi sia intorno alla raccolta del voto.

E anche se è una competizione simbolica, già stata lanciata a metà gennaio, la ressa è tale da scatenare appetiti. La competizione è stata bloccata una prima volta perché qualcuno dall'esterno avrebbe cercato di falsarla, manipolando il voto. Lo staff degli organizzatori: “Non possiamo tollerare nessuna irregolarità che possa mettere in discussione la nostra buona fede. Scusateci per il disagio, ci sarebbe piaciuto farvi scegliere e votare qualcosa. Forse non tutti abbiamo la maturità giusta per meritarci la democrazia. Qualora i controlli dessero esito negativo, la competizione riprenderà regolarmente al più presto”. Viene poi rilanciata, si concluderà lunedì 22 gennaio alle 23.59. Ma come per i grillini le critiche non si fanno attendere.

Antonio (un elettore di centrodestra che scrive sulla pagina facebook del sito, ndr): “Ma non scherziamo. Fate prima la gavetta, studiate e preparatevi all'interno delle amministrazioni locali. I grillini 2.0 No!”

Un altro elettore, Filippo, fa notare che il problema esiste: “Alcuni (tra i 50, ndr) perdonatemi... ma che Dio ci scampi e liberi, altri senior tra i giovani, andrebbero invece inseriti: molto più meritevoli non solo per esperienza ma anche per capacità!”

Lo staff: “Diamo una brutta notizia. Tra meno di due mesi si vota e non avrai la possibilità neanche di scegliere sui 50 nomi che abbiamo selezionato. E quelle sono le elezioni vere...”. Il problema della qualità della classe dirigente di questo Paese e del suo cambiamento esiste.

 

 

ELEZIONI 2018, PRIMARIE SOCIAL E SELEZIONE DEI CANDIDATI

 

Negli ultimi 5 anni ogni partito, da sinistra a destra, aveva promesso meccanismi trasparenti nella selezione dei candidati o introducendo almeno la preferenza nel voto finale, ma con il rosatellum bis si è tornati a zero: i candidati vengono decisi dai segretari nazionali. Però internet, senza trasparenza, non è la soluzione. Come sanno gli internauti della prima ora, la rete può essere un meccanismo manipolativo ancora più potente di quelli tradizionali, più efficace perché fa cadere gli elettori nel tranello della partecipazione e dei suoi mostri.

Ma il problema della mobilità sociale resta e l'uso della rete sembra l'unico strumento in grado di smuovere l'assetto politico italiano. Non si può comprimere la popolazioni nel simulacro di meccanismi di rappresentanza anni '70. Un problema con cui fare i conti.

Il Rapporto Istat 2012 ha evidenzia come negli ultimi 25 anni vi sia stato in Italia un ulteriore peggioramento della mobilità sociale. Chi nella scala sociale è alla base, seppure istruito e con esperienza, si colloca in una classe sociale più bassa di quella dei propri padri. In Italia non c'è né meritocrazia né mobilità. Chi è ricco diventa più ricco, chi è povero diventa sempre più povero, come sostiene anche l'ultimo rapporto Oxfam, la confederazione internazionale di organizzazioni non profit dedicata alla riduzione della povertà globale: il 5% dei ricchi possiede il 40% della ricchezza nazionale.

La mobilità sociale era più semplice con la prima repubblica: iscrivendoti a un partito potevi con qualche merito aspirare alla scalata sociale. Ora la politica è lo specchio più alto della stagnazione e somiglia sempre più ad un grande reality stile X Factor. Vince chi nella complessa società dello spettacolo ha le doti per il successo mediatico fine a se stesso.

 

 

 

 

 

Tags:
elezioni 2018primarie socialelezioni 2018 candidati centrodestra
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