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Cronache
Elisa, in coma da 12 anni senza vivere. "In Italia altri 6 mila casi simili"

Eutanasia:in Italia 3000 pazienti in stato vegetativo come Elisa

"Secondo le nostre stime in Italia sono 3000 i pazienti in stato vegetativo. Ma ce sono altri 7000 in stato non proprio in vegetativo ma con segnali solo minimi di coscienza. Quindi possiamo dire che i pazienti che versano in situazioni fortemente compromesse sono ad oggi circa 10.000". A dirlo e' Claudio Santini, presidente del direttivo del Lazio della Fadoi (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti) commentando il caso di Elisa P., la ragazza veneziana in stato vegetativo da 12 anni e gia' ribattezzata come un nuovo "caso Englaro".

La storia della giovane, ricoverata all'istituto Santa Maria dei Battuti di Mestre (Venezia) dopo un grave incidente automobilistico avvenuto 12 anni fa, e' diventata pubblica solo pochi giorni fa. Sul caso si e' gia' mossa l'Associazione Coscioni che ha contattato il padre di Elisa, Giuseppe P., per ribadire la loro disponibilita' ad un aiuto. "Ho sentito personalmente il papa' di Elisa per manifestare la nostra piena solidarieta' e naturalmente per ribadire che siamo pronti ad aiutarlo nelle scelte che vorra' portare avanti - ha spiegato la presidente dell'associazione Filomena Gallo - credo che in questo momento abbia bisogno di tempo per capire come procede ma volevamo far capire che noi ci siamo. E' importante far capire e ribadire che se ci fosse in Italia la legge su testamento biologico, la cui discussione e' stata rimandata a settembre, sicuramente la situazione e tutte le difficolta' che sta vivendo questo papa' sarebbero state diverse".

Da Welby a Eluana, le battaglie per l'eutanasia 

Regolamentare l'eutanasia per permettere a ciascun individuo di essere libero di scegliere fino alla fine. E' questa la richiesta che da oltre 10 anni, ha unito tantissimi casi diventati veri e proprio emblemi. Volti e storie di malati, molto diverse, ma accomunate forse dall'esser tutti 'murati vivi' nel proprio corpo. Da Piergiorgio Welby a Eliana Englaro, passando per Giovanni Nuvoli, Walter Piludu e Dino Bettamin che il 14 febbraio scorso ha scelto la sedazione profonda (detta anche palliativa o terminale) per non soffrire durante gli ultimi giorni di vita, facendosi di fatto, addormentare fino alla morte. Una volonta' di porre fine con dignita' alla propria vita ormai devastata dalla malattia che pero', richiederebbe la regolamentazione di una legge che nonostante le numerosissime battaglie ancora non c'e'. Il primo a mettere al centro dell'attenzione pubblica il tema dell'autodeterminazione del malato e' stato Piergiorgio Welby, giornalista, attivista e co-presidente dell'associazione Luca Coscioni, che vinse la sua battaglia il giorno in cui e' morto. Accadeva il 20 dicembre del 2006, quando Welby con l'aiuto di un medico anestesista, Mario Riccio, scelse di interrompere le cure e di spegnere il respiratore che lo teneva in vita, immobile a letto a causa della distrofia muscolare. Riccio venne poi assolto dall'accusa di omicidio.

Nel 2007 fu poi il caso di Giovanni Nuvoli, ex arbitro e agente di commercio di Alghero, affetto da sette anni dalla Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) che con ripetuti appelli aveva piu' volte chiesto di staccare il respiratore. Il tribunale di Sassari pero' respinse le sue richieste e Nuvoli inizio' allora uno sciopero della fame e della seta lasciandosi morire. Tuttavia, e nel 2009, con il caso di Eluana Englaro, la giovane di Lecce rimasta per 17 anni in stato vegetativo, che l'opinione pubblica italiana si spacca in due. Eluana ha 20 anni, quando nel 1992, a seguito di un violento incidente d'auto, entra in stato vegetativo permanente. Undici anni di processi, quindici sentenze della magistratura italiana e una della Corte Europea, l'opposizione del governo in carica e le proteste, le manifestazioni e gli appelli di numerose associazioni, prima che la Cassazione, per ben due volte, si pronunciasse a favore della sospensione della nutrizione e idratazione artificiale. Fece molto clamore nel 2011 anche la vicenda di Lucio Magri, giornalista e politico, tra i fondatori del 'Manifesto': depresso per la scomparsa della moglie, ha scelto anche lui la Svizzera, dove in una clinica di Bellinzona aiutato da un medico ha concluso i suoi giorni. Nel 2016 Walter Piludu, ex presidente della provincia di Cagliari, malato di Sla dal 2013 e' morto ottenendo il distacco del respiratore. Il tribunale di Cagliari, infatti, impose alla struttura in cui e' ricoverato Piludu di rispettare la scelta e la volonta' del malato.

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