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Cronache
Emergenza smog, Legambiente: maglia nera per Torino, Milano e Padova

Emergenza smog in Italia, Legambiente: allarme per le città di Torino, Milano, Padova

L’emergenza smog è sempre più cronica, e la situazione rischia di peggiorare con l’avvio della stagione più fredda dell’anno, tra livelli degli inquinanti off-limits, traffico congestionato e misure antismog insufficienti la situazione. È quanto emerge dal dossier “Mal’aria 2022 edizione autunnale” di Legambiente, che fa il punto da inizio anno ai primi di ottobre 2022.

Nessuna città rispetta i valori dell'Oms sullo smog

Il campanello d’allarme per inquinamento atmosferico e – pessima – qualità dell’aria è già suonato per tutte le 13 città monitorate nell’ambito della campagna Clean Cities: nessuna, infatti, rispetta i valori suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità per il Pm10 (15 microgrammi/metro cubo), per il Pm2.5 (5 microgrammi/metro cubo) e l’NO2 (10 microgrammi/metro cubo).

Il Pm10 ha una media annuale, eccedente il valore Oms, che oscilla dal +36% di Perugia fino ad arrivare al +121% di Torino e +122% di Milano. Situazione ancora più critica per quanto riguarda il Pm2.5, dove lo scostamento dai valori Oms oscilla tra il +123% di Roma al +300% di Milano. Male anche per l’NO2: l’eccedenza dei valori medi registrati rispetto al limite dell’Oms varia tra il +97% di Parma fino al +257% di Milano.

Per quanto riguarda il Pm10, poi, la soglia di 35 giorni da non superare con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo, è stata ampiamente superata con almeno una delle centraline, in 3 delle 13 città analizzate. Maglia nera per Torino, Milano e Padova che si trovano fuori dai limiti di legge, rispettivamente con 69, 54 e 47 giornate di sforamento. Maglia grigia invece per Parma (25), Bergamo (23), Roma (23) e Bologna (17) che hanno già consumato la metà dei giorni di sforamento. A seguire, Palermo e Prato (15), Catania e Perugia (11) e Firenze (10) che sono già in doppia cifra.

Allarme per l’impatto sulla salute dello smog

A preoccupare soprattutto l’impatto sulla salute, visto che l’inquinamento atmosferico miete più vittime in Italia che nel resto del continente europeo. Secondo le ultime stime dell’Agenzia europea ambiente, il 17% dei morti per inquinamento in Europa è infatti italiano (uno su 6).

“Il preoccupante immobilismo della politica italiana davanti alle emissioni di biossido di azoto ci è costata già una condanna da parte della corte di Giustizia europea. Nessun governo è stato in grado di mettere in atto misure credibili per sanare un problema gravissimo, che ha causato più vittime della pandemia nell’anno 2020 e 2021", ricorda Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.

Gli strumenti di Legambiente per ridurre lo smog

Per ridurre le emissioni inquinanti o climalteranti, Legambiente propone i seguenti strumenti: la riduzione dei limiti velocità in autostrada da 130 a 100 km/h, che consentirebbe di tagliare le emissioni di CO2 del 20% e del NO2 del 40%; potenziare la mobilità pubblica; trasporto pubblico, condiviso ed elettrico; potenziamento della sharing mobility nelle aree metropolitane e città con oltre 30.000 abitanti e servizi a chiamata per i comuni più piccoli; nuove tecnologie digitali; implementazione delle Ztl, Lez (Low emission zone) e Zez (Zero emission zone).

È stato un errore allentare le misure antinquinamento negli anni della pandemia – dichiara Andrea Poggio, responsabile Mobilità di Legambiente – La ripartenza si preannuncia peggiore”. La vera sfida per le città italiane “sarà l’incremento dell’offerta di servizi di trasporto pubblico e di mobilità condivisa elettrica per tutti. In Italia abbiamo più auto che patenti, con un quarto delle metropolitane, dei tram e dei bus elettrici d’Europa".

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