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Cronache
Il giorno del giudizio: la speranza di Olindo e Rosa. Erba crede nel ribaltone

Strage di Erba, la vigilia dell'udienza che deciderà se celebrare un nuovo processo: "Olindo e Rosa in tensione ma pronti a combattere"

La Corte d’Appello di Brescia non si è ancora pronunciata nel merito sull’istanza di revisione del processo sulla strage di Erba ma, comunque vada, un pezzo di storia è già stato riscritto. Alla vigilia della prima udienza di quello che potrebbe essere un nuovo procedimento, infatti, il dubbio dell’innocenza si è instillato nell'opinione pubblica, a scapito della blindatissima condanna in tre gradi di giudizio di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Un dubbio che nel corso di quasi vent’anni si è arricchito di presunte nuove prove e di nuove consulenze. A tesserle insieme il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser, in un'istanza ora al vaglio dei giudici di Brescia, che per la sua iniziativa giudicata “fuori dalle regole” è stato “censurato” dal Csm nell’ambito di un giudizio disciplinare. “Ho fatto semplicemente il magistrato” ha commentato ieri proprio Tarfusser su Affaritaliani.it, rivendicando così non solo la buona fede ma anche la correttezza del proprio operato

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Per l'udienza di domani, evento ghiottissimo per giornalisti e curiosi, è stata allestita una sala stampa con un maxischermo collegato in diretta con l’aula della Corte d’Appello di Brescia. Non solo: tutta la città è in fermento, e ha accolto simbolicamente i condannati con due sculture a grandezza naturale di Olindo e Rosa, rimosse poco dopo. Perfino la televisione di Stato ha previsto uno programma dedicato alla strage di Erba, riportando eccezionalmente "Un giorno in Pretura" in prima serata su Rai 3.

I giudici dovranno esaminare tre istanze: oltre quella di Tarfusser, infatti, ci sono anche quella del tutore di Olindo e Rosa e quella degli avvocati di entrambi Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Patrizia Morello e Luisa Bordeaux. La difesa presenterà davanti ai giudici quelli che ritiene dei nuovi elementi, sulla base dei quali ha chiesto la riapertura caso; testimonianze e prove che in tutto questo tempo sono state inglobate in teorie innocentiste o colpevoliste.

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E proprio alla vigilia di uno degli eventi più importanti della cronaca giudiziaria degli ultimi vent'anni, noi di Affaritaliani.it abbiamo contattato i protagonisti superstiti. I fratelli di Raffaella Castagna, Beppe e Pietro, non hanno voluto rispondere alle nostre domande, limitandosi a ribadire come a prevalere ora sia solo la “stanchezza”. Mentre l’avvocato della coppia più discussa della cronaca nera, Fabio Schembri, ha così commentato l’attesa: “Siamo ovviamente in fibrillazione, e stiamo affinando le nostre strategie difensive. C’è anche della tensione, ma siamo pronti”. Olindo Romano e Rosa Bazzi, ha spiegato il legale, “saranno presenti”: “È difficile prevedere se già domani ci sarà la sentenza. Sicuramente si discuterà dell’ammissibilità delle nostre istanze sulla base anche delle richieste della Procura generale e delle eventuali parti civili. Ma sulle tempistiche sarà la Corte d’Appello ad avere l’ultima parola”.
Ultima parola che potrebbe essere la prima di una nuova narrazione di quanto accaduto ad Erba nel 2006.

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