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Angelo Maria Perrino

Falsi Carabinieri, rete scoperta da quelli veri. L'inchiesta

L'INCHIESTA/ Prevenzione e contrasto alle truffe agli anziani: l'agguerrito "pool" dei Carabinieri prosegue senza sosta

inchiesta pool (1)
Il Tenente-Colonnello Antonio Montanaro

di Mirco Maggi

Milano – A quasi un anno dalla nascita del Pool per la prevenzione di truffe agli anziani da parte di sedicenti Carabinieri (e di altre forze dell’Ordine o di altre varie istituzioni private) i Carabinieri del Nucleo Provinciale di Milano non nascondono la soddisfazione per i risultati fino ad ora ottenuti, anche se ancora si deve necessariamente parlare di risultati parziali, in quanto la massiccia azione repressiva di questi fenomeni posta in essere dal nucleo di investigatori specializzati che opera nel Pool, è tutt’ora in fase di ampliamento e in continuo svolgimento quotidiano. Il fenomeno delle truffe agli anziani è dilagante, e la costituzione del Pool ha permesso un forte contrasto di questo odioso reato, specialmente in Lombardia e più precisamente nella Provincia milanese e di Monza Brianza.

“Dietro indicazioni specifiche a livello centrale, nell’agosto dell’anno scorso abbiamo istituito un Pool di investigatori altamente specializzati proprio per contrastare le numerose truffe subite dagli anziani - ha dichiarato Il Tenente-Colonnello Antonio Montanaro, Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Milano – che in tutta Italia creano un fenomeno allarmante.”

 



“La prima fase del nostro lavoro, forse la più complessa, è stata l’analisi accurata dell’enorme mole di tutte le truffe portate a termine, l’approfondimento delle stesse e lo studio dei vari modus operandi di questi truffatori, oltrechè l’incrocio di tutti i dati in nostro possesso e lo studio delle casistiche e di tutte le specifiche e delle diverse attuazioni del fenomeno. – ha continuato il Tenente-Colonnello Antonio Montanaro- Questo ci ha permesso di meglio strutturare la potenzialità del Pool e di rispondere con efficacia nel contrasto di queste truffe e di avviare così una indagine di notevoli dimensioni che è ancora lungi dall’essere conclusa”.

“La grande e massiccia comunicazione diretta con i cittadini, ha dato risultati importanti e confortanti e quasi immediati e a tutt’oggi riscontriamo quotidianamente che i nostri sforzi, e la penetrazione comunicativa diretta nei confronti delle potenziali vittime in incontri, meeting, manifestazioni, simulazioni e in varie manifestazioni, non sono stati vani – ha concluso il Tenente-Colonnello Antonio Montanaro – Il Pool è stato addirittura ampliato con ulteriori risorse e ci auguriamo di poter annoverare presto nuovi e ulteriori risultati positivi”.

 



La guerra ai truffatori degli anziani è quindi combattuta su due fronti specifici: quello della comunicazione e della sensibilizzazione al fenomeno nella cittadinanza, e quello tecnologico e di investigazione da parte degli investigatori che hanno individuato sia le caratteristiche generali di questi truffatori, che quasi tutte le strategie usate per riuscire a portare a termine i loro intenti criminosi. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di due ben distinte ed individuate tipologie di truffatori. La prima è quella dei “trasferisti” ovvero i truffatori che arrivano al nord da Napoli e dai comuni limitrofi, studiano le loro vittime, mettono a segno i colpi e poi fanno rientro nelle loro terre di origine. L’altro fronte è quello dei truffatori Sinti, rom ormai naturalizzati nel contesto urbano e difficilmente individuabili come tali. Sia in un caso che nell’altro, si tratta di persone molto esperte e altamente preparate, capaci di individuare immediatamente le debolezze delle vittime, e che possiedono notevoli e straordinarie capacità persuasive e modi di fare tali da non essere quasi mai, almeno nella prima fase della truffa, individuabili.

Questo però avveniva prima della nascita del Pool, perché proprio grazie all’informazione capillare diffusa dai Carabinieri, tutte le tecniche di truffa conosciute e giù utilizzate sono state rese note e divulgate, e specialmente negli ultimi mesi sono arrivate numerose chiamate al 112 di persone che stavano per essere truffate e che hanno fatto in tempo a far intervenire le forze dell’ordine.

 



La maggior parte di queste truffe si basano su un unico principio cardine principe: provocare e sfruttare la reazione affettiva delle vittime nei confronti delle persone a loro care. Il truffatore si presenta a casa degli anziani fingendosi amico di un parente, o un parente stesso alla lontana, e manifestando una situazione di drammaticità appena verificatasi: un incidente in macchina, un ricovero in ospedale, o un arresto, chiedendo denaro contante per una risoluzione immediata del problema per scagionare il finto arrestato, o per una cura. Oppure utilizzano altri subdoli raggiri per tentare di entrare in possesso di somme modeste ma facili da ottenere immediatamente. Numerose truffe ricorrono al consolidato trucco del pubblico ufficiale, e cioè presentarsi dagli anziani spacciandosi per Carabinieri o altri appartenenti alle forze dell’ordine, manifestando una situazione di criticità: la fuga di evasi in circolazione nel palazzo, o la segnalazione di banconote false approfittando della buona fede per entrare nelle stanze e nei luoghi dove vengono custoditi i risparmi.



Ma sono molteplici, e a volte addirittura geniali, le scuse e i modi che questi malfattori inventano e mettono in pratica: dal finto funzionario del gas o dell’Enel che deve controllare gli impianti, al finto impiegato della Posta o della Banca che deve effettuare controlli sulle banconote in casa. E’ proprio per questo che i Carabinieri hanno organizzato una serie di incontri nei luoghi solitamente frequentati dagli anziani: le bocciofile, i ritrovi, i circoli culturali, i grandi ritrovi di aggregazioni per la terza età, i teatri dei Comuni, e tutti quei luoghi solitamente frequentati dai pensionati. La comunicazione è semplice e diretta: spesso sono proprio i carabinieri del luogo, i comandanti della Stazioni o delle Compagnie a spiegare questo fenomeno alla cittadinanza; altre volte vengono addirittura messe in scena nei teatri le simulazioni più conosciute e definite seriali. Ma oltre agli incontri diretti con la popolazione, che avvengono nella città di Milano, i tutti i paesi dell’hinterland milanese e della provincia di Monza e Brianza, il Pool si serve anche dei mezzi di comunicazione mediatici: mail, siti di informazione, pubblicità sui social, manifesti, volantini e veri e propri vademecum che vengono consegnati in tutti i luoghi di aggregazione popolare.


“Sono numerosi gli arresti in flagranza effettuati dai militari dell’arma da agosto scorso fino ad oggi grazie all’esistenza del Pool – ha sottolineato Il Tenente- Colonnello Antonio Montanaro - Il lavoro di studio del fenomeno e di divulgazione attraverso tutta la rete dei Carabinieri, non solo della Lombardia, ma anche di tutte le altre regioni italiane, sta fornendo ottimi risultati al punto che i truffatori trovano sempre meno terreno fertile tra le vittime potenziali, perché la aumentata diffidenza, e il conoscere come queste strategie criminose vengono poste in essere, rende loro le cose ogni giorno più difficili”.

Non sono quindi solo gli arresti ciò che conta per il momento per i Carabinieri in questa farse evolutiva del programma, perché gli investigatori del Pool stanno svolgendo una importante mappatura genetica di questo fenomeno e hanno individuato, oltre le numerose strategie, nuove tipologie di persone, e gruppi di persone, che collaborano come fiancheggiatori, di quelli che poi porteranno a compimento la truffa.

Di seguito alcune truffe sventate dal “Pool”.

Maggio 2016 – Milano - Un uomo, spacciatosi per avvocato, aveva telefonato e informato un’anziana 97enne che la figlia, dopo aver causato un grave incidente stradale, era stata fermata dai Carabinieri. Per rimetterla in libertà occorreva consegnare urgentemente denaro e gioielli ad un incaricato, che sarebbe passato di lì a poco. Subito dopo, un secondo malfattore si era presentato presso l’abitazione della donna ottenendo la consegna di 500 euro in contanti e dei preziosi custoditi in casa. I tempestivi sviluppi investigativi hanno permesso ai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano poche ore dopo di intercettare ed arrestare due pregiudicati di origini campane, rispettivamente di 43 e 58 anni, sorpresi presso un “compro oro” di San Donato Milanese mentre provavano a rivendere il maltolto. La refurtiva è stata restituita alla vittima e gli arrestati sono stati condotti a “San Vittore”.

 

 

 

 

 

Giugno 2016 - Paullo (MI)- I Carabinieri hanno sorpreso tre nomadi, un uomo e due donne, di età compresa tra i 36 e i 59 anni all’interno dell’abitazione di un’anziana 84enne, dove si erano introdotte fingendo di essere delle conoscenti in visita. Le due donne sono state bloccate mentre tentavano di allontanarsi precipitosamente dalla palazzina in seguito alla telefonata dell’anziana vittima che aveva intuito solo dopo il raggiro di essere stata vittima di una truffa.

 

Febbraio 2016 – Assago (Mi) - I Carabinieri della Stazione di Porta Garibaldi hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, una 20enne rumena che, spacciandosi per la nipote di una 85enne, ha cercato di raggirarla con la solita scusa dell’indennizzo per un sinistro stradale. La vittima ha ricevuto un’accorata telefonata da parte di una giovane che finge di essere sua nipote. La ragazza ha raccontato di essere rimasta coinvolta in un brutto incidente e che se non avesse pagato 5000 euro le sarebbe stata ritirata la patente. L’anziana, preoccupata, si è attivata immediatamente per reperire la somma pur non riuscendo a raggiungere interamente l’importo dato l’orario di chiusura delle banche. La donna però decide di contattare la casa della vera nipote che smentisce la circostanza e che chiama i Carabinieri. I militari la raggiungono subito, suggerendole di “stare al gioco” e di trattenere al telefono la giovane interlocutrice con cui poco dopo era ripresa la trattativa. A dare man forte all’anziana c’è una donna dell’Arma, un Maresciallo, che ha organizzato l’incontro e diretto l’intervento degli altri militari, fornendo loro puntuali indicazioni attraverso un gruppo di messaggistica istantanea approntato per l’occasione. La trappola è pronta, la nonna è serena, i Carabinieri sono al suo fianco, la busta con il “denaro” viene consegnata alla finta nipote che bloccata dal Maresciallo viene dichiarata in stato di arresto per truffa aggravata.

 

Marzo 2016 – I Carabinieri della Stazione di Assago hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per tentata truffa, una 21enne, italiana, incensurata che fingendo di essere sua nipote, ha cercato di raggirare un 71enne del luogo. L’uomo non si è fatto incantare dai modi gentili e dalla voce affabile della sua interlocutrice che lo ha raggiunto telefonicamente e, grazie alla campagna di sensibilizzazione mediatica posta in essere dal Comando Provinciale Carabinieri di Milano, che ha raccolto in un “vademecum” alcuni pratici consigli, ha finto di essere stato “agganciato” rivolgendosi immediatamente rivolto ai Carabinieri. Come in analoghi altri episodi, la truffatrice ha finto di essere una nipote della vittima cui ha chiesto trentamila euro per risolvere una vertenza economica. Nonno Giuseppe, avvalendosi dei consigli del Comandante della Stazione di Assago, ha avviato una trattativa, si è recato in banca, ha contrassegnato le banconote e, con i Carabinieri è andato all’incontro con la “nipote”. All’atto della consegna sono scattate le manette.

 

Marzo 2016 – Melzo - I Carabinieri della Stazione di Melzo hanno arrestato in flagranza di reato, un pregiudicato 42enne di origini campane che, al telefono, spacciandosi per un avvocato, aveva cercato di raggirare un’anziana signora del luogo, con la solita scusa dell’indennizzo per un sinistro stradale in cui era rimasto coinvolto il figlio. L’81enne vittima, in un primo momento, ha creduto alle parole dell’interlocutore che, per rincarare la dose, aveva riferito di essere in compagnia di militari dell’Arma pronti a procedere all’arresto del figlio qualora non fosse stava immediatamente versata la cifra di tremila euro. Nella circostanza, la donna ha ammesso di disporre solo di 500 euro, aggiungendo di essere pronta a consegnarli a chiunque si fosse presentato per la riscossione. Nel corso della trattativa, però, è inaspettatamente giunto presso l’abitazione della madre il figlio, che ha subito fiutato l’inganno e con il suo cellulare ha attivato la locale Stazione Carabinieri. A quel punto i militari, attraverso le indicazioni fornite dall’uomo, hanno organizzato l’intervento, bloccando l’emissario immediatamente dopo la consegna del denaro, che è stato restituito all’avente diritto. Il malfattore è stato arrestato per truffa aggravata ed ora è detenuto a “San Vittore”.

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