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Cronache
Ferrara: regolamento di conti in centro. Città preda della mafia nigeriana

“Fatevi una vacanza! siamo ad agosto, non si può affrontare la mafia nigeriana con 40 gradi all’ombra. Sole, mare, un cocktail in spiaggia e sfido chiunque a riuscire ad assistere a un accoltellamento tra bande per strada. D’altronde il contesto è particolarmente allarmante e richiede la massima vigilanza. Con tutti i ferraresi in città è difficile tenere sotto controllo una zona vasta come la Gad (è sostanzialmente una zona delimitata da due grattacieli con annessi giardini, ndr)” sono le parole scherzose dell’esponente dem di Ferrara Ilaria Baraldi, riportate da Estense.troll, sull’ondata di violenza che sta interessando la città con continui regolamenti di conti tra bande di spacciatori nigeriani. Il giornalista passando oltre chiede “quali mete turistiche aggredire” e lei, sempre scherzando, lo riprende immediatamente: “Verbo inappropriato, retaggio di una destra xenofoba e populista!”.

I fatti si riferiscono alla cultura del machete che ormai è diventata parte integrante della zona nord della città di Ferrara in mano a bande di nigeriani appartenenti molto probabilmente alla mafia nigeriana che sta prendendo il possesso della città nel traffico degli stupefacenti. I regolamenti di conti sono ormai ricorrenti. Il fatto particolarmente grave è che Ferrara, essendo una piccola e bella città, ha manifestato così chiaramente il problema a tal punto che queste bande si sono affrontate in pieno centro ferendo anche i carabinieri intervenuti sul posto.

Dopo il processo per direttissima i nigeriani, clandestini e senza neppure il permesso di soggiorno, già conosciuti per la reiterazione del crimine, sono stati immediatamente rilasciati (mi immagino le risate che si saranno fatti e la frustrazione delle forze dell’ordine). Imbarazzante è stata la dichiarazione del comandante dei carabinieri della città: “I cittadini possono stare tranquilli – ha assicurato il luogotenente Carrassi – perché questi individui non aggrediscono i cittadini, ma si azzuffano fra loro. La nostra raccomandazione è quella di segnalare gli episodi (ormai nella zona nord della città le forze dell’ordine spesso non intervengono più nonostante le chiamate dei cittadini residenti, ndr), perché è fondamentale anche per noi avere molti occhi sul territorio, ma è bene tenersi il più possibile alla larga ed evitare anche di ‘curiosare’ perché potrebbe infastidire questi soggetti”. Come dire, se ognuno si fa i fatti propri e si gira in là non si avranno problemi. 

Per inquadrare ancor meglio il grosso problema immigratorio che sta interessando la città bisogna sottolineare che tutta la gestione dei migranti è in mano alla cooperativa Camelot (partner principale per le istituzioni locali nel settore dell’accoglienza), che recentemente si è fusa con Cidas, altra cooperativa impegnata su questo versante. E’ nato un colosso nazionale con migliaia di dipendenti e fatturati milionari. L’obiettivo dichiarato è chiaro: “Accoglienza ed integrazione, mediazione interculturale e insegnamento dell’italiano agli stranieri, servizi integrati per l’immigrazione, servizi per la riduzione del danno nella prostituzione e di supporto alle vittime di tratta, mediazione sociale, progettazione locale, nazionale ed europea”. Tutti i paesi del ferrarese sono interessati da collocamenti forzati di “profughi”. Si sfrutta il fatto che ormai molti di questi paesi sono abitati prevalentemente da anziani e si stanno progressivamente spopolando, senza servizi e senza lavoro, con vie di comunicazione a dir poco precarie.

(Segue...)

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migrantimatteo salvini migranti
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