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Cronache
Genova, scontri al comizio di Casapound. Un giornalista picchiato

Casapound a Genova, comizio e scontri antifascisti-polizia 

Scontri tra manifestanti e polizia davanti alla zona blindata per il comizio di Casapound in piazza Marsala a Genova. Alcune persone, in testa al corteo al grido di 'Genova è solo antifascista', hanno lanciato bottiglie, fumogeni e dato bastonate agli scudi della polizia, che ha reagito prima suonando le sirene e poi lanciando lacrimogeni. Ci sono stati contatti fisici tra agenti e manifestanti. In piazza un migliaio di persone.

I manifestanti hanno tentato di accedere in via Assarotti, parallela della via cui si accede in piazza Marsala, dove si sta svolgendo il comizio di Casapound. A fermarli un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa e mezzi blindati. Anche in questo caso sono stati lanciati lacrimogeni per disperdere i manifestanti, che hanno ripiegato su piazza Corvetto e via Santi Giacomo e Filippo. Persiste il presidio con almeno un migliaio di persone in piazza, mentre sono poche decine i partecipanti al comizio di Casapound.

Ferito un giornalista di Repubblica 

Un giornalista di 'Repubblica' Genova di 51 anni è rimasto ferito negli scontri in piazza Corvetto tra polizia e manifestanti. Il cronista ha raccontato di essere stato colpito dai poliziotti che stavano cercando di disperdere il presidio. "Ho detto di essere giornalista, ma hanno continuato a colpirmi", ha riferito ai colleghi il cronista, che ha le dita di una mano tumefatte e lamenta dolori al costato. Il giornalista è stato portato via in ambulanza.

Salvini: "Centri sociali in piazza? Sempre casini"

"Ovviamente esprimo vicinanza al collega giornalista ma ogni volta che ci sono di mezzo i centri sociali c'è casino. Non a caso nel decreto sicurezza bis inaspriamo le pene contro chi scende in piazza mascherato, armato e aggredisce gli operatori delle forze dell'ordine. Vi pare normale scendere in piazza con casco e bastone?". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, parlando a Rtl 102.5 del cronista di Repubblica manganellato dalla polizia durante un corteo a Genova.

Processo per direttissima domani ai due fermati

Verranno portati agli arresti domiciliari questa sera, in attesa del processo per direttissima in programma domani mattina, i due fermati a Genova per gli scontri alla manifestazione di piazza Corvetto organizzata contro il comizio di CasaPound. Domani mattina i manifestanti si riuniranno davanti al tribunale di Genova in presidio dalle 9. "Nella gestione dell'ordine pubblico non sta cambiando niente - ha detto il questore Vincenzo Ciarambino - il nostro è un ordine pubblico tollerante e consenziente. Del resto l'avete visto oggi".

Presidio a Genova contro comizio in piazza di CasaPound

"No ai fascisti a Genova". Con questo slogan, CGIL Genova, ANPI Genova, ARCI Genova, Comunità di San Benedetto al Porto, LIBERA Genova hanno organizzato un presidio davanti alla Prefettura del capoluogo ligure. L'obiettivo è manifestare il proprio dissenso nei confronti del comizio di Casapound che chiuderà la campagna elettorale per le Europee del candidato Marco Mori. "Cgil Genova, Anpi Genova, Arci Genova, Comunità di San Benedetto al Porto, Libera Genova dicono NO ai fascisti e a questa provocazione nella nostra città Medaglia d'oro al valore per la Resistenza", spiegano in una nota gli organizzatori del presidio.

Fnsi, "gestione ordine pubblico sfuggita mano come a G8"

“Una piazza concessa ai neofascisti di CasaPound e decine di poliziotti in tenuta antisommossa comandati a rendere impermeabile una "zona nera" nel cuore di Genova, città medaglia d'oro della Resistenza. E come già accaduto nelle tragiche giornate del G8 la gestione dell'ordine pubblico sfugge di mano". Lo dice la Fnsi a proposito del ferimento di un giornalista di Repubblica, Stefano Origone, "investito da un drappello di poliziotti. Origone – come lui stesso ha raccontato – è stato ripetutamente colpito con manganellate e calci anche quando era a terra e ha urlato 'Sono un giornalista': un atto violento inqualificabile". Nel manifestare "solidarietà e vicinanza al collega Origone e a tutti i cronisti come sempre impegnati ad assolvere al dovere di raccogliere notizie per informare l'opinione pubblica", l'Associazione ligure dei giornalisti, il Gruppo Cronisti e la Federazione nazionale della Stampa italiana chiedono "siano accertate le dinamiche e sanzionati i responsabili anche tra i cosiddetti antagonisti che avrebbero minacciato troupe della Rai e di Primo Canale".

 

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