Germania, bomba ad Ansbach: 12 feriti. "Attentatore fedele all'Isis"
Muore l'attentatore. Aveva giurato fedeltà all'Isis
Settimana da incubo in Germania che deve fare i conti con il primo attentato-kamikaze con esplosivo nel Paese. Mohamed Deleel, il 27enne rifugiato siriano che ieri sera e' saltato in aria ad Ansbach, a circa 40 chilometri da Norimberga, aveva prestato "giuramento di fedelta'" (bayah) a Isis. Lo ha rivelato il ministro bavarese dell'Interno Joachim Hermann sottolineando che il video di sottomissione al sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi e' stato ritrovato sul suo telefonino, insieme all'annuncio "dell'atto di vendetta contro i tedeschi per la loro modo di considerare l'Islam". L'uomo aveva avuto problemi con la giustizia (droga) ed era anche considerato instabile psicologicamente, tanto che aveva tentato due volte il suicidio ed era stato ricoverato in un centro psichiatrico. Per questa sua instabilita' mentale non era stato applicato un provvedimento di espulsione in Bulgaria. Ha fabbricato da solo la bomba esplosa e nella sua abitazione sono stati trovati altri materiali per assmblare bombe artigianali, una tanica con liquido infiammabile, acido cloridico, alcol puro, un saldatore, cavi e batterie. Deleel inoltre aveva 6 profili facebook e diverso denaro in contante. In mattinata e' stato arrestato un suo presunto complice. Puntuale e' giunta la rivendicazione ad orologeria di Isis, che ha sostenuto che il kamikaze era uno dei propri "soldati". Arrivato in Germania due anni fa, si era visto vietare il diritto di asilo: non poteva pero' essere riportato direttamente in Siria a causa della guerra civile. L'uomo ha tentato di entrare in un festival musicale, con uno zaino imbottito di esplosivo e lamette metalliche. E quando si e' visto negare l'ingresso perche' non aveva il biglietto, si e' fatto saltare in aria di fronte a un bar vicino. Dei 15 feriti, 4 sono in gravi condizioni. Secondo il Tagesspiegel, non e' chiaro se il siriano volesse farsi esplodere o innescare l'esplosivo con un dispositivo a distanza, probabilmente collegato a uno dei suoi due telefoni cellulari. Testimoni lo hanno visto camminare avanti e indietro in maniera nervosa. Il 27enne aveva due cellulari e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le "tante" telefonate fatte prima dell'attacco. E' il terzo attentato in pochi giorni in Baviera, dopo la strage di Monaco e l'attacco a colpi di machete a una donna polacca a Reutlingen (la donna era incinta e in questo caso pero' si indaga sul movente passionale). Poco prima di dare il via al massacro, Ali Sonboly, l'autore della strage di Monaco, incontro' il 16enne afghano fermato domenica sera: il presunto complice sapeva che Sonboly aveva una pistola ed era a conoscenza delle simpatie del killer per Anders Behring Breivik, l'autore della strage di Oslo e Utoya di cinque anni fa E adesso nel clima di terrore in Germania e in tutta Europa - dopo l'attacco di Nizza, il 14 luglio, e Bruxelles, il 22 marzo- e' a rischio la politica di apertura ai rifugiati della cancelliera Angela Merkel. Il ministero dell'Interno ha fatto sapere che indaga su 60 rifugiati o richiedenti asilo per possibili inclinazioni jihadiste, ma nessuno degli autori degli ultimi attacchi era tra le persone sotto inchiesta.