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Cronache
Giro d’Italia parte da Bologna. Ma la Sala Stampa è a 10 km… da FICO/Farinetti
 

“Che c’entrano le zucchine, i cetrioli, le insalate con il Giro d’Italia?”, si sono chiesti i tanti giornalisti internazionali accorsi alla partenza della nuova edizione del Giro d’Italia. C’entrano, c’entrano. 

 

Quest’anno il Giro più amato dai ciclisti del Belpaese e non solo è partito l’11 maggio scorso da Bologna. Alla Sala Stampa della centoduesima edizione sono accorsi tutti i media nazionali e internazionali di settore, giornalisti e addetti ai lavori, che per vedere la mini crono Piazza Maggiore-Colle di San Luca, più la partenza della seconda tappa Casalecchio-Sasso Marconi, si sono però trovati tra salumi, ortaggi e fettuccine, a 10 km dall’evento.

La Sala Stampa infatti non era, come accade sempre in questi casi, per potere seguire l’evento, a ridosso della manifestazione ma a 10 km di distanza cioè da FICO Eataly World, nell’estrema periferia bolognese, nel centro commerciale dedicato all’agroalimentare e alla gastronomia di Oscar Farinetti e delle Coop. Una soluzione logistica difficile da capire.

 

Ma il gruppo editoriale Rcs guidato da Urbano Cairo (Corriere della Sera, La 7, ecc...) è proprietario del giornale Gazzetta dello Sport che organizza la Corsa Rosa. 

UnipolSai, l’assicurazione controllata dalle cooperative, detiene, secondo i dati di Rcs stessa, il 4,891% del gruppo. Coop Alleanza 3.0 detiene invece il 22,148% del capitale di Unipol ed è anche il socio di FICO Eataly World, controllata da Farinetti, Coop Alleanza 3.0 e dal sistema cooperativo emiliano. 

Così la Coop è direttamente in FICO e indirettamente, tramite Unipol, di cui è la più grande azionista, in Rcs. Forse per questo a qualcuno è venuto naturale pensare a FICO come alla location naturale per il Giro, chissà.

 

Secondo le notizie di cronaca e un’interrogazione parlamentare di Michele Anzaldi (Pd) del 2017 la Rai si sarebbe assicurata i diritti per la trasmissione della gara per 12 milioni di euro, quando negli anni precedente la manifestazione costava solo 5 milioni.

In conferenza stampa, alla presentazione dell’edizione 2019 Cairo ha spiegato i dettagli dei rapporti: “È stato un accordo complesso ma credo che la Rai abbia fatto un ottimo affare acquisendo un grande spettacolo sportivo e culturale che verrà visto da quasi 900 milioni di persone in 198 nazioni e che unisce tutto il nostro Paese”. 

 

Non è noto se la location di FICO sia stata gratuita o a titolo oneroso, cioè se qualcuno ha pagato per i servizi della struttura. “Ma tant’è che non si poteva neanche usare del tutto”, ha spiegato ad Affaritaliani un giornalista bolognese che ha preferito restare anonimo, “perché ogni tanto arrivava qualche addetto ai lavori che organizzava altri eventi. Boh, so solo che non ci abbiamo capito niente”.

Sui media mainstream, come su quelli quelli locali, il silenzio sul caso è però rimasto assoluto. Per la “magra figura” è da registrare solo la reazione del conduttore di Ètv Bologna Massimo Ricci che ha avuto un simil moto di stizza sulla sua pagina facebook: “la Sala Stampa della partenza del Giro d'Italia sarà allestita a Fico.... FICO!! I giornalisti di testate nazionali e internazionali, insomma, saranno a 10 km dall'evento... però avranno a disposizione i pomodori San Marzano e la mozzarella di bufala campana!! That's all folks”.

E non è poco.

 

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