Governo, l'Anm al ministro Bonafede: "Stop alla riforma delle intercettazioni"
Governo Conte, ecco le richieste dell'Anm al ministro della Giustizia Bonafede
Giustizia: Anm a Bonafede, subito stop riforma intercettazioni
No a slogan o a leggi sull'onda dell'emergenza, ma un "dialogo" per affrontare i problemi della giustizia con uno "sguardo al futuro". Ci sono situazioni, pero', che hanno bisogno di soluzioni rapide: oltre al caos degli uffici giudiziari di Bari, dove si e' costretti a svolgere l'attivita' giurisdizionale nelle tende, ci sono i "rischi di danni per le indagini" legati all'entrata in vigore, il 12 luglio, della nuova legge sulle intercettazioni. Sono queste, quindi, le priorita' che Francesco Minisci, presidente dell'Anm, in un'intervista all'AGI, ritiene indifferibili. Con il nuovo Guardasigilli Alfonso Bonafede, Minisci ha gia' avuto un colloquio telefonico "di saluti e auguri di buon lavoro". Sulle intercettazioni, riforma di cui Bonafede lo scorso autunno disse 'e' una follia', la magistratura associata chiede uno "slittamento" per poi arrivare a un "ripensamento nel merito".
Se, infatti, "obiettivo della riforma era tutelare la privacy, di certo non e' stato centrato - afferma Minisci - mentre ci saranno danni per le indagini e anche per il diritto di difesa: nell'archivio riservato, ancora non realizzato in gran parte degli uffici - a Roma ad esempio i tempi previsti sono i primi mesi del 2019 - finiranno migliaia di conversazioni che, a una seconda rilettura, risulterebbero rilevanti per le inchieste e che cosi' andrebbero perdute". La riforma varata dal Governo Gentiloni, dunque, "e' una riforma sbagliata: e' urgente non farla entrare in vigore - sottolinea Minisci - e poi intervenire nel merito. il tempo c'e', manca poco piu' di un mese al 12 luglio".