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Cronache
Grottaglie: la Cape Canaveral italiana

Richard Branson, il fondatore e Ceo della Virgin, ha deciso che l’Italia è uno dei migliori posti per costruire il primo cosmodromo europeo privato e, tra le tante possibilità, ha scelto la Puglia ed ha firmato un contratto con il gruppo pugliese Angel, guidato da Vito Pertosa.

L’accordo è stato siglato lo scorso ottobre presso l’ambasciata italiana a Washington guidata da Armando Varricchio, alla presenza del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dopo il via libera di Donald Trump a seguito dell’incontro con il premier Giuseppe Conte del 30 luglio scorso. Coinvolto anche il Politecnico di Bari che studia da anni i voli suborbitali.

La Virgin Galactic -guidata da George Whitesides-, una società del gruppo, farà quindi partire le sue “astronavi” dall’aeroporto commerciale di Taranto Grottaglie, previo lavori di adattamento.

E due giorni fa il primo volo, per testare se i futuri turisti spaziali saranno” comodi”.

Bet Moses, capo istruttrice degli astronauti della Virgin, ha così collaudato la navetta che ha raggiunto la considerevole altezza di 88.5 Km e me ha riportato esperienze entusiastiche dichiarando al suo ritorno: «La Terra da lassù era bella e chiara, è stata veramente una esperienza incredibile».

Questo step si inserisce nel programma generale contemplato dal piano spaziale.

La procedura prevede che un aereo “convenzionale”, chiamato WhiteKnightTwo lanci una navicella spaziale, la SpaceShipTwo che permetta il volo suborbitale, cioè ad una quota inferiore ai 100 Km.

L’ASI sarà uno dei primi clienti della Virgin Galactic.

Ma quale sarà lo scopo di tale iniziativa?

La domanda è più che legittima trattandosi di un campo del tutto vergine, è il caso di dirlo.

Gli interessi principali, saranno rappresentati dai voli per esperimenti scientifici (e qui il coinvolgimento dell’ASI), da iniziative commerciali come la messa in orbita di satelliti non più dai costosi razzi ma da aerei ed infine, il turismo spaziale che è uno dei maggiori interessi della Virgin Galactic.

L’avanzare della tecnologia permette l’abbattimento dei costi e se nel 2000 il primo turista spaziale dovette sborsare 20 milioni di dollari ora ne “bastano” (si fa per dire) solo 200.000 per provare l’ebrezza dello spazio.

Una vetrina anche per la Puglia, una regione spesso dimenticata ma che ora si sta prendendo una bella rivincita a livello mondiale.

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