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Cronache
Guerra agli psicofarmaci illegali. E' ora di smantellare il business

 

L’arresto di Marco, lo spacciatore di psicofarmaci che potrebbe aver fornito gli assassini di Desirée, ha avuto molto risalto mediatico, ma rimane il mistero su come costui si procurasse la merce: farmaci vendibili solo dietro presentazione di ricetta medica.

Lo spaccio di psicofarmaci non è una novità: già un anno fa la Professoressa Vincenza Palmieri lo aveva denunciato in un’audizione presso la Commissione bicamerale e nella Conferenza Stampa presso la Camera dei Deputati sfociata poi nell’Interrogazione Parlamentare 4-17835 del 19 settembre 2017 a firma dell’On. Eleonora Bechis. A distanza di pochi giorni, l’ANSA aveva diffuso la notizia dell’operazione Pangea X, la più vasta contro la vendita illecita di medicinali on line condotta dall’Interpol a cui ha contribuito Europol, con venticinque milioni di confezioni di medicinali potenzialmente pericolosi per 51 milioni di dollari sequestrati, e 400 arresti in tutto il mondo. Sospesi inoltre oltre 3000 annunci pubblicitari on line di farmaci illeciti e oscurati 3584 siti web per la vendita on line di farmaci, tra cui antiepilettici [solitamente usati come “stabilizzatori dell’umore”] e antidepressivi.

Secondo il CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani - un ente di denuncia sulle violazioni dei diritti umani nel mondo della salute mentale): “Varie agenzie di farmacovigilanza di tutto il mondo hanno pubblicato documenti sulla pericolosità di alcuni farmaci psicotropi, mettendo in guardia medici e pazienti circa gli effetti negativi che possono causare. Chiediamo si faccia piena luce su questo episodio, per chiarire come Marco si procurasse la sua merce.”

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