Hollywood: niente film, oggi soltanto reboot e remake...
Hollywood e' immersa nella palude della politica e ora non sa che cosa fare per tornare in superficie. I suoi "figli migliori" sono morti o hanno raggiunto l'eta' che impone il riposo. E cosi' sono morte le idee. Quelle.per esempio, nate dai cervelli di Steven Spielberg,Woody Allen,Frank Capra, Mel Brooks, John Huston. Colossi della cinematografia che, negli anni, ho avuto il piacere e l'onore di intervistare. Senza "idee", Hollywood e' costretta a girare pellicole insulse, che costano quattro soldi perche',tra l'altro, non richiedono l'intervento di famosi maestri.Invece oggi pensano a tutto i nuovissimi macchinari che prendono il posto di costosissimi lavori di una volta.Non piu' esterni girati a migliaia di chilometri dai set di Hollywood. Guerre tirate fuori da immensi archivi, piu' vere delle guerre vere.Venti giorni di lavoro e la pizza e' pronta. Restano soltanto pochi film da 200 milioni di dollari venduti nel Sud America, in Asia e in Europa.
A questo punto che cosa fanno i mogul della mecca del cinema? Un ragionamento che per loro non fa una piega: Le loro inchieste mettono in evidenza i flm piu' richiesti dagli americani. Pero' spesso si tratta di stars che non sono piu' con noi, Allora ricorrono al reboot,termine usato spesso nei computer. In altre parole riavvivano la pellicola di un,per esempio,King Kong amato da milioni di americani Ritoccano i colori,il suono e' rafforzato, interviste all'inizio e alla fine, con alcuni personaggi del capolavoro che sono ancora vivi. Quattro soldi di spesa e il " rebooted" King Kong riappare sui 130 milioni di televisori americani. Ma c'e' un'altra "idea" della prosciugata mente hollywoodiana. Trattasi del "remake". Insomma un film famoso (come Rambo, Batman) girato completamente di nuovo con diversi regista e attori, rispettando comunque il copione e tutto il resto. Uno sballo completo. Non funziona proprio. Giovani attori di oggi non potranno competere con Brando,o Pacino,o Eastwood..Cento ventuno "reboot" e "remake" al lavoro proprio in questi giorni,mettono in evidenza il burrone nel quale e' caduta Hollywood . In moltissima parte per la decisione di lasciare da parte l'arte stupenda del cinema, per affrontare l'arte asfissiante della politica.
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