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Cronache
I forestali 'invadono' Montecitorio: no alla nostra soppressione

Erano 2.000, secondo gli organizzatori, i partecipanti alla manifestazione di protesta svoltasi stamani in piazza a Montecitorio per dire no alla soppressione del Corpo forestale dello Stato, alla sua militarizzazione e al suo accorpamento coi carabinieri.

In piazza non c'erano solo i sindacati dei forestali, ma anche quelli di polizia, i confederali, le associazioni ambientaliste e pure esponenti politici, dal Movimento 5 Stelle a Sinistra Italiana.

Per altro proprio oggi Legambiente ha presentato il suo rapporto annuale da dove si evince che i reati ambientali sono in calo e che la metà viene scoperta dal Corpo forestale.

Il decreto relativo alla riforma Madia che dovrebbe sancire la "fine" dei forestali potrebbe avere via libera definitivo entro agosto, ma sono sempre più forti le possibilità di un rinvio di 6 mesi.

“Oggi 2.000 persone in piazza Montecitorio hanno gridato al Parlamento e al Governo di fermarsi - ha detto Marco Moroni, segretario generale del sindacato dei forestali Sapaf -, di non destrutturare l’apparato della sicurezza sopprimendo il Corpo forestale dello Stato che è l’avamposto più importante nella lotta alle ecomafie e ai reati ambientali, di guardare a quella straordinaria legge che è la 121/81 per migliorarla e non di fare un passo indietro di 35 anni militarizzando e togliendo diritti civili".

Solidarietà ai forestali è arrivata da numerose associazioni ambientaliste, dai sindacati di polizia Siulp, Siap-Anfp, Coisp, Ugl e Sap. Pure dai vigili del fuoco con il Conapo e i penitenziari del Sappe hanno fatto sentire la propria voce.

"Alla riforma Madia serve un tagliando – ha affermato Daniele Tissone, numero uno del sindacato di polizia Silp Cgil – ed è opportuno anche uno slittamento del provvedimento. L’apparato della sicurezza va riformato, ma seriamente. Da questo punto di vista crediamo sia opportuno porre sul tavolo come prioritaria la questione della smilitarizzazione e della sindacalizzazione dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza. Poi possiamo discutere sul resto”.

“Proprio oggi - hanno asserito i parlamentari 5 stelle Tatiana Basilio, Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni, presenti in piazza Montecitorio - è stato presentato il rapporto Ecomafie di Legambiente che documenta come in Italia siano stati registrati nell’ultimo anno 28mila reati ambientali e 188 arresti, per non parlare degli illeciti contro l’agroalimentare che contano 20 mila reati accertati e 4.214 sequestri, per un valore complessivo di 586 milioni di euro. Com’è possibile che in un Paese come l’Italia, che vanta un ricco patrimonio di biodiversità e di eccellenze agroalimentari ma in cui le ecomafie la fanno ancora da padrone, si elimini l’unica forza di polizia ambientale come appunto il Corpo forestale?"

Anche Stefano Fassina di Sinistra Italiana ha parlato di "una scelta sbagliata. Si indebolisce la tutela dell’ambiente e dei beni comuni e si penalizzano i lavoratori e le lavoratrici di grande professionalità. È gravissima la militarizzazione, per decreto, di personale civile".

Dal governo, al momento, nessuna risposta. La battaglia dei forestali, in ogni caso, continua e per settembre è già stata annunciata una nuova giornata di sciopero.

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forestali montecitorio
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