Cronache
Il Cnel vuole modificare il Codice della Strada. Pec e casco obbligatori

Pec per gli automobilisti e casco per i ciclisti.Qualcuno potrebbe chiamarla la “vendetta” del Cnel.Ecco come l’ente vuole per modificare il Codice della Strada
Ve lo ricordate il Cnel, quell’ente che Matteo Renzi voleva abolire perché considerato inutile e pieno di poltrone lottizzate? E’ ancora vivo e lotta insieme a noi. Oltre a costare allo Stato 8,6 milioni di euro annui e ad avere come presidente il giuslavorista ed ex ministro Tiziano Treu, che in occasione del referendum del 2016 si schierò con decisione per l'abolizione, ha partorito una riforma del Codice della Strada che forse non farà felici gli italiani.
Accusato di non servire a nulla, in 60 anni nessun ddl del Cnel è arrivato all’approvazione, depositando in parlamento solo 26 disegni di leggi. Ora l’ente, con le modifiche al nuovo Codice della Strada proposte al parlamento potrebbe finalmente mandare in frantumi il suo record.
Il disegno porta il nome di “Correttivi al Codice della Strada per una maggiore sicurezza stradale e nel lavoro agricolo” ed è stato approvato nella seduta del Cnel del 25 settembre 2019 con firma del presidente. E’ il terzo intervento in poco tempo che l’ente dedica al settore. Ma preparatevi ai principali provvedimenti proposti.
LA RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA DEL CNEL
1. L’introduzione dell'obbligo per il proprietario di un veicolo, auto, moto, ecc, di avere un indirizzo pec “che verrebbe iscritto nei registri della Motorizzazione insieme agli altri dati identificativi del proprietario del veicolo e dell’intestatario della carta di circolazione”. Tradotto: sarà obbligatorio per chiunque ha la proprietà di un veicolo avere una pec, quell’indirizzo di posta elettronica che permette di dare a un messaggio mail lo stesso valore legale di una tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento, garantendo così la prova dell'invio e della consegna. Il tutto per ricevere le comunicazioni relative alle violazioni commesse e alle notifiche varie. L’obbligo della pec avrà ovviamente un costo e un impegno significativo soprattutto per gli anziani che non hanno dimestichezza con il sistema e dovranno per forza di cose rivolgersi a terzi. Non si sfuggirà più alle sanzioni con l’arma dell’irreperibilità. I verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada arriveranno tramite posta elettronica certificata.Una misura tutta a carico dei cittadini e in un contesto surreale in cui i provvedimenti reali latitano.
E’ stato stimato che Italia circolano sulle strade 2 milioni e 800.000 veicoli privi di copertura assicurativa, la maggioranza al Sud. Su un totale di 41 milioni di veicoli, il 7%, moto, auto, pullman e camion che, in caso d’incidente, non avranno una polizza assicurativa per poter risarcire le vittime.
2. Il provvedimento prevede l’inasprimento delle sanzioni amministrative accessorie e penali all'accertamento di reati e sulla distanza di sicurezza tra i veicoli.
3. Il ddl proposto dal Cnel prevede l’obbligo d'indossare il casco per i ciclisti e pene più severe per chi viola le disposizioni dell'art. 182 dedicato in generale alla circolazione dei velocipedi. Col termine ciclisti si intende con ogni probabilità, perché il provvedimento è ancora scarno sul tema, tutti coloro che salgono su una bici, compresi i bambini. Tema spinoso e difficile da districare in Italia senza un’adeguata educazione all’utilizzo di massa del casco sulla bici. Quanti bambini sotto ad esempio i 10 anni lo faranno? E visto che un’abitudine non si cambia in un mese e in tanti continueranno a non indossarlo, quali effetti favorevoli, nel caso di obbligo, avrà la norma per le assicurazioni in caso di incidenti con terzi? Quale assicurazione non si attaccherà al mancato utilizzo del casco per ridurre il risarcimento alle famiglie?
4. Il ddl del Cnel prevede anche l'estensione delle revisioni per i veicoli agricoli e un cambio nella configurazione delle macchine considerate tali e circolanti sulla rete stradale per le necessità produttive del settore, stabilendo che il superamento di certi limiti indicati configura la presenza di un convoglio agricolo di tipo eccezionale. Circolazione che per questo tipo di mezzi viene autorizzata dai Comuni e solo in alcune strade ma dopo l’assolvimento di una serie di pratiche burocratiche e quindi sostenendo altri costi e producendo scartoffie varie.
5. Il ddl prevede anche l'istituzione proprio presso il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, e guarda il caso, di una Consulta Nazionale della Sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, con funzioni anche di consultazione pubblica. La Consulta proporrà e promuoverà iniziative per sostenere la sicurezza e lo sviluppo sostenibile della mobilità. Ogni anno la Consulta dovrà stilare un rapporto che diventerà parte di una Relazione annuale che il CNEL presenterà al Parlamento e al Governo, per evidenziare quali livelli e qualità dei servizi vengono forniti dalle Pubblica Amministrazione ai cittadini e gli scostamenti rispetto ai risultati attesi dalla pianificazione europea.
Con la Consulta anche il Cnel potrà finalmente avere un’utilità nella vita reale degli italiani?