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Cronache
Il Csm spiegato bene: come funziona e che cosa fa
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Che cos'è il Csm?

Quante volte nelle ultime settimane abbiamo sentito nominare la parola Csm? Tante, tantissime. Ma che cos’è il Csm? E soprattutto che cosa sta succedendo? Perché tutti gli organi di stampa ne parlano? Iniziamo col dare una definizione completa dell’acronimo Csm: Consiglio superiore della magistratura. Secondo una indagine di alcune agenzie di sondaggi, svolta negli ultimi giorni, solo 1 italiano su 10 conosce l’esistenza del Csm e le sue funzioni.

I fatti

Secondo l’accusa, una cordata composta da magistrati, politici, imprenditori e avvocati avrebbe tentato di pilotare le nomine dei capi delle procure. A cominciare da quella più ambita a livello nazionale, la Procura di Roma diretta fino a poche settimane fa da Giuseppe Pignatone.  Grazie alle intercettazioni trasmesse dalla Procura di Perugia al Consiglio superiore della magistratura sono emersi i colloqui tra il pubblico ministero Luca Palamara e altri interlocutori per la spartizione delle nomine ai vertici degli uffici giudiziari. Ciò è stato possibile grazie all’inserimento del *Trojan, da parte degli investigatori della Guardia di finanza, all’interno del suo cellulare, registrando ogni suo incontro.

Che cos’è il Trojan

È un software spia (inserito nello smartphone) che consente di ascoltare le telefonate e raccogliere gli audio ambientali, i video tramite l’attivazione da remoto della telecamera, il tracciamento degli spostamenti tramite il Gps, la cronologia della navigazione online e di registrare qualsiasi lettera digitata dalla tastiera.

Cos’è il Csm e che funzioni ha?

E’ l’organo a cui l’articolo 105 della Costituzione affida il compito di occuparsi delle assunzioni, le assegnazioni, i trasferimenti, le promozioni e i trasferimenti disciplinari nei confronti dei magistrati ordinari. In altre parole, è l’organo dal quale dipende tutta la carriera di un magistrato. Tali attribuzioni devono coordinarsi coi poteri del ministro della Giustizia il quale è competente in materia di organizzazione e funzionamento dei servizi giudiziari.

Da chi è composto?

(27 membri)

I membri durano in carica 4 anni e non possono essere rieletti immediatamente (legge 195/1958)

MEMBRI DI DIRITTO

  • il Presidente della Repubblica, membro di diritto, in ragione della funzione svolta, e lo presiede
  • il Primo Presidente della Corte di Cassazione, membro di diritto, in ragione della funzione svolta
  • Il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, membro di diritto, in ragione della funzione svolta

MEMBRI TOGATI

  • 16 magistrati, di cui 2 che esercitano funzioni di legittimità, 10 esercitano funzioni giudicanti di merito, 4 esercitano funzioni requirenti di merito

MEMBRI LAICI

  • professori ordinari in materie giuridiche o avvocati con almeno 15 anni di esercizio della professione (sono i cosiddetti ‘laici’ che vengono nominati dal Parlamento)

Le cosiddette “correnti” all’interno del Csm

  • Autonomia e indipendenza (destra)

  • Area (sinistra)

  • Unità per la Costituzione (centro)

  • Magistratura indipendente (destra)

 

La prassi vuole che il Presidente della Repubblica deleghi quasi tutte le sue funzioni al vicepresidente che è eletto dal Plenum di Palazzo dei Marescialli fra i membri eletti dal Parlamento ed esercita le attribuzioni affidategli per legge e quelle delegate, come detto, dal Presidente della Repubblica.

Il Csm opera attraverso le commissioni che si occupano di specifiche competenze. Fra le più importanti, la commissione per il conferimento degli incarichi direttivi e la sezione disciplinare.

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La sua composizione "mista" serve a garantire l’autonomia del potere giudiziario ma anche a evitare che si crei una “corporazione di magistrati” (si pensi alle figure come quella del Presidente della Repubblica, di garanzia, e a quella dei membri laici eletti dal Parlamento in seduta comune con un alto quorum richiesto. Al Capo dello Stato spetta inoltre il potere di decretare lo scioglimento del Csm. 

 

 

La figura del ministro della Giustizia

Il guardasigilli ha il potere di richiesta in relazione ai provvedimenti del Csm in materia di carriera e stato giuridico dei magistrati ma la competenza ad adottare i relativi provvedimenti spetta esclusivamente al Csm.

Il potere del ministro (quindi della politica) è tangibile quando si parla di incarichi direttivi alla guida di uffici giudiziari. Il suo potere è più penetrante in quanto la decisione della commissione competente deve procedere di concerto col ministro. Il che non rappresenta un vincolo per la deliberazione del Csm che è sempre libero di decidere sul conferimento dell’incarico ma deve esserci una “leale collaborazione” che va necessariamente cercata. In base alla legge 195/1958, “il Csm dà pareri al ministro” sui disegni di legge concernenti l’ordinamento giudiziario.

Sezione disciplinare

Ha la funzione di decidere eventuali sanzioni previste dalla legge (ammonizione, censura, perdita dell’anzianità di servizio, incapacità temporanea a esercitare un incarico direttivo, sospensione delle funzioni, rimozione) nei confronti dei singoli magistrati giudicati responsabili di comportamenti contrari ai doveri d’ufficio.

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