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Cronache
Il premio Nobel per la Fisica a James Peebles, Michel Mayor e Didier Queloz

Si è tenuta a Stoccolma la cerimonia per l'annuncio del premio Nobel per la Fisica.
Quest'anno il premio è stato assegnato a James Peebles "per scoperte teoriche nella cosmologia fisica"e congiuntamente Michel Mayor e Didier Queloz "per la scoperta di un esopianeta in orbita nel nostro sistema solare".

Nobel: gli astronomi svizzeri, un premio semplicemente straordinario

"E' un premio semplicemente straordinario". Così hanno commentato i due astronomi svizzeri, Michel Mayor e Didier Queloz, vincitori del Nobel per la Fisica. I due ricercatori hanno ottenuto il riconoscimento per la prima scoperta, nell'ottobre 1995, di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare - un esopianeta - in orbita attorno a una stella di tipo solare nella Via Lattea. "Le loro scoperte hanno cambiato per sempre le nostre concezioni del mondo", ha detto la giuria. 

Nobel: fisico Cnr, primo esopianeta e conferma Big Bang scoperte storiche


Due scoperte fondamentali per la fisica e la cosmologia moderna: il primo pianeta fuori dal Sistema Solare, e quindi l'apertura di un'autostrada verso la ricerca, finalmente concreta, di forme di vita aliene, e la radiazione cosmica di fondo, che ha confermato le tesi di Einstein e soprattutto la teoria (ora non più solo astratta) del Big Bang. Così il fisico Luciano Anselmo, ricercatore dell'Istituto Scienza e Tecnologia dell'Informazione del Cnr di Pisa, commenta con l'Agi l'assegnazione del Nobel per la Fisica a ?James Peebles, Michel Mayor e Didier Queloz. "Sono scoperte entrambe molto importanti - spiega Anselmo - anche se la cosa strana è questo premio diviso a metà tra due filoni di ricerca del tutto diversi: uno riguarda la cosmologia teorica, cioè la scoperta di Peebles, l'altro la ricerca dei pianeti extrasolari". In particolare gli studi di Peebles sulla radiazione cosmica di fondo, secondo il fisico, rappresentano "una delle più importanti scoperte in campo cosmologico dal dopoguerra, se non la più importante: ha confermato la visione del Big Bang, che prima di lui era solo un'ipotesi teorica, e stabilito che l'universo osservabile ha avuto una sorta di inizio, il Big Bang appunto, riscontrabile proprio grazie a queste radiazioni". 

Quanto alla scoperta di Mayor e Queloz, è forse quella che solletica di più l'immaginazione di tutti: "Da sempre gli scienziati si aspettavano che, vista la quantità immensa di stelle nel cosmo, oltre al nostro Sole, alcune di queste avessero pianeti in orbita. Difficile pensare che il nostro Sistema Solare fosse l'unico. Ma per i limiti osservativi e di strumentazione non si era mai trovato nulla. Da metà degli anni '90, prima a terra e poi da satellite, grazie a Mayor e Queloz le cose sono cambiate, ed è diventato possibile avere prove certe, strumentali, dell'esistenza di altri pianeti oltre a quelli del nostro sistema". E così si è aperto un campo nuovo e sorprendente, con tanti pianeti 'strani', enormi, gassosi, del tutto inabitabili ("E' il caso del primo, orbitante attorno alla stella 51 Pegasi, che è grande come Giove e più vicino al suo Sole di quanto non lo sia Mercurio del nostro", spiega Anselmo) ma anche qualcuno dalle dimensioni e dalla posizione "giuste", orbitanti nella cosiddetta fascia abitabile, nè troppo lontano nè troppo vicino dalla stella. "Dopo la scoperta dei due neo Nobel - sottolinea il fisico - ne sono seguite molte altre, e oggi sono più di 4.000 gli esopianeti confermati, con altri 3.000 in attesa di conferma. Ma sono convinto che nei prossimi anni questi numeri aumenteranno e di molto, e più esopianeti si trovano più tra questi potrebbe trovarsene uno con le caratteristiche ideali per la vita, una 'nuova Terra'".

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