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Cronache
Ilva, azienda verso il patteggiamento. Ira delle parti civili: "Vergogna"

IL PROCESSO ILVA RISCHIA IL TRASFERIMENTO DA TARANTO

Nessuna decisione da parte della Corte d'Assise di Taranto in merito alla permanenza o meno a Taranto del processo "Ambiente Svenduto" con 47 imputati, di cui 3 societa': Ilva, Riva Fore e Riva Forni Elettrici. Il capo della Procura di Taranto, Carlo Maria Capristo, ha affermato in aula la necessita' di percorre la via dei patteggiamenti per assicurare al siderurgico le risorse necessarie alla bonifica ambientale, il che ha provocato le proteste del pubblico in aula. La Corte, presieduta dal giudice Michele Petrangelo, ha rinviato la decisione al 17 gennaio. Il trasferimento del processo a Potenza, competente su Taranto, e' stato chiesto nelle passate udienze dalla difesa di alcuni imputati i cui avvocati hanno sollevato una questione di incompetenza funzionale rispetto ai giudici. Nell'udienza di oggi, intanto, Ilva e Riva Forni Elettrici hanno presentato istanza di patteggiamento, mentre Riva Fire, terza societa' coinvolta nel processo, va in amministrazione straordinaria e prende il nome di "Partecipazioni Industriali". Viene affidata agli stessi commissari dell'Ilva, Gnudi, Carrubba e Laghi. Questa societa' ha annunciato che presentera' anch'essa, in seguito, istanza di patteggiamento.

ILVA RIPRESENTA ISTANZA DI PATTEGGIAMENTO

L'Ilva, dal canto suo, ha ripresentato l'istanza di patteggiamento alla Corte d'Assise dopo che il Mise, attraverso il comitato di sorveglianza, gliel'ha autorizzata. Prevede - rispetto alla prima ipotesi che venne bocciata mesi addietro della Procura perche' ritenuta non congrua - 8 mesi di commissariamento giudiziale, 3 milioni di euro a titolo di sanzione pecuniaria e la confisca di circa 240 milioni di euro quale profitto del reato. Soldi che andranno alla bonifica del siderurgico ma che saranno in "moneta fallimentare", ovvero, poiche' l'Ilva e' in amministrazione straordinaria da gennaio 2015, sottoposti allo stato dell'attivo e del passivo fallimentare. Le istanze di patteggiamento da parte di Ilva e Riva Forni Elettrici insieme al cambio di Riva Fire in "Partecipazioni Industriali", con affidamento ai commissari Ilva, sono di fatto il seguito dell'accordo di venerdi' scorso tra Ilva, Riva, Governo e Procure di Milano e Taranto. Con quest'accordo il gruppo Riva s'impegna a trasferire all'Ilva un miliardo e 330 milioni (di cui 1,100 per il risanamento, e sono le risorse depositate in Svizzera, e 230 milioni per la gestione corrente dell'azienda) mentre le due societa' si impegnano reciprocamente a ritirare le cause promosse l'una contro l'altra sia al Tribunale di Milano che al Tar del Lazio. Cause che per l'Ilva riguardavano la gestione Riva e per Riva, invece, la procedura di vendita e il commissariamento della societa'. 

IRA DELLE PARTI CIVILI: "VERGOGNA, VERGOGNA"

"Vergogna, vergogna, questa non e' giustizia". Oggi e' esplosa in aula la protesta delle parti civili nel processo 'Ambiente svenduto' per il presunto disastro ambientale causato dall'Ilva. Il pubblico presente ha urlato tutta la sua rabbia nei confronti della Corte d'assise e dei pubblici ministeri. La protesta e' legata alle richieste di patteggiamento, annunciate nei giorni scorsi, delle tre societa' imputate ai sensi della legge 231 del 2001 che disciplina la responsabilita' amministrativa delle imprese. L'istanza e' stata gia' depositata (ma non ancora formalizzata) da Ilva e Riva Forni elettrici, mentre prosegue la 'trattativa' tra Procura e 'Partecipazioni industriali', la nuova denominazione di Riva Fire (gia' holding del gruppo Riva), collocata ieri in amministrazione straordinaria su decisione del ministero dello Sviluppo Economico. Il collegio di giudici presieduto da Michele Petrangelo ha concesso termini a difesa al nuovo legale della societa', l'avv. Massimo Lauro (subentrato agli avvocati Annicchiarico e Loiacono, che hanno rinunciato al mandato), e l'udienza e' stata aggiornata al 17 gennaio 2017.

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ilva processo taranto
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